Oltre un milione di persone senz’acqua. Secondo le autorità giapponesi, almeno 1,4 milioni di case sono senz’acqua dopo il devastante terremoto e lo tsunami di ieri. Cinquantanove autocisterne sono state già inviate nelle zone più colpite. Circa 3 milioni di persone sono senza elettricità e le compagnie annunciano che ci vorrà un pò per ripristinare il servizio. In seguito alle numerose e forti scosse di assestamento, anche di magnitudo superiore a 6 della scala Richter, che si susseguono in Giappone, la tv pubblica ha avvertito che potrebbero verificarsi altri tsunami.
Ritrovati i quattro treni dispersi, tutti salvi. Sono stati ritrovati i quattro treniin servizio tra Iwate e Miyagi. Dati per inghiottiti dallo tsunami, sono ricomparsi insieme ai circa 70 passeggeri e macchinisti, tutti salvi. Lo rendono noto il ministero dei Trasporti nipponico e JR East, l’operatore ferroviario, al termine di ricerche complicate dalle difficoltà delle comunicazioni. Sul treno della linea Senseki, inbase a quanto riferito, il guidatore, il capotreno insieme a una cinquantina di passeggeri si sono rifugiati in una scuola elementare, sfuggendo così alla furia dell’onda. Sui due convogli della linea Ofunato, invece, il guidatore e 15 passeggeri si sono riparati in una scuola media, mentre altri 5 passeggeri sono andati per conto proprio. Anche sulla linea Kesennuma i passeggeri si sono fatti strada con le proprie forze.
Naoto Kan (premier giapponese): “Un disastro senza precedenti”. Disastro da superare “tutti insieme”, ha dichiarato il premier giapponese Naoto Kan, in conferenza stampa, dopo aver questa mattina fatto un sopralluogo sui luoghi distrutti dallo tsunami. “Il sisma ha causato uno tsunami più grande del previsto”. Naoto Kan, ha rivolto un appello alla calma agli abitanti dell’area nell’impianto nucleare di Fukushima e si è impegnato a far sì che non ci saranno rischi per la loro salute. Il premier, che ha parlato alla televisione in diretta televisiva, ha sottolineato che il Paese ha dinanzi una sfida “senza precedenti” e che deve rispondere “con responsabilità”. Infine ha ringraziato la comunità internazionale che ha immediatamente offerto sostegno e suppporto tecnico per aiutare il Giappone a far fronte all’emergenza.
Frattini: “Da contattare ancora 17 italiani”. Abbiamo ancora la necessità di contattare meno di una ventina di italiani, ma per il resto non abbiamo persone scomparse o peggio ancora segnalate in incidenti in Giappone”, ha riferito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che oggi ha preso parte al Consiglio informale dei capi delle diplomazie della Ue a Budapest. “Le autorità giapponesi ci dicono per ora che nessuno straniero è coinvolto nei tragici fatti di ieri e comunque stiamo cercando di rintracciare tutti nostri concittadini”: ha aggiunto il titolare della Farnesina. In Giappone ci sono circa 3 mila italiani, “qualcuno di loro ha chiesto di rientrare”, ma non ci sono assolutamente “piani di evacuazione”.
L’esercito per controllare le centrali nucleari. Una squadra delle forze armate giapponesi ha ricevuto ordine di raggiungere l’area dove si trova la centrale nucleare di Fukushima. Lo riporta l’agenzia Kyodo news.
Crollata una diga, case spazzate via. Un diga nella prefettura di Fukushima si è spezzata riversando tutta l’acqua a valle che ha spazzato via decine di case. Lo riferisce l’agenzia Kyodo, anche se non è chiara l’entità delle conseguenze.
Raffinerie esplose. A Tokyo la scossa ha generato il panico. Alcune raffinerie sono esplose e le centrali sono state chiuse per sicurezza. Gli uffici sono stati immediatamente evacuati e i trasporti pubblici bloccati per sicurezza. L’orario in cui è avvenuto, alle 14.45 (le 6.45 italiane), ha permesso una reazione immediata all’emergenza. L’aeroporto di Tokyo e le linee ferroviarie sono stati chiusi. Bloccati anche i quattro impianti nucleari attivi. Nel locale turbine della centrale Onagawa è scoppiato un incendio in seguito al terremoto. E il governo di Tokyo ha dichiarato la situazione d’emergenza per eventuali rischi di fughe radioattive garantendo che al momento non ne sono state registrate. Le scosse hanno piegato anche la Tokyo Tower, una delle antenne simbolo della capitale.
Inviti alla calma. Il premier nipponico ha cercato di rassicurare i cittadini invitandoli a mantenere la calma. “Abbiamo lanciato un comitato operativo d’emergenza e chiediamo a tutti di prestare la massima attenzione a tutte le indicazioni che saranno fornite. Bisogna mantenere la calma”, ha detto Naoto Kan, nella breve dichiarazione seguita alla riunione di gabinetto straordinaria, indossando la tuta celeste usata per le situazioni di emergenza. Il primo ministro ha aggiunto che da un primo bilancio “i danni sono ingenti”, mentre il segretario di gabinetto nipponico, Yukio Edano, ha detto che si è trattato del peggior sisma della storia del paese.
Solidarietà da tutto il mondo. Immediata la solidarietà internazionale al Giappone. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato che la Russia è pronta a fornire aiuto al per il terremoto di oggi e ha chiesto di prendere delle misure nelle isole Curili, rivendicate da Tokyo, per prevenire eventuali vittime e danni dello tsunami legati al terremoto giapponese. Anche la Francia si è detta “pronta a rispondere a tutte le eventuali sollecitazioni che il Giappone vorrà rivolgerle per far fronte a questa tragedia”, ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy, in una lettera al premier Naoto Kan. Nel messaggio, Sarkozy esprime “il sostegno e la solidarietà” della Francia al Giappone e alla sua popolazione, “in questo momento particolarmente difficile”.
Il primo ministro britannico David Cameron si è impegnato ad aiutare il Giappone colpito da un terremoto “che ci fa da terribile promemoria delle forze distruttive della natura”. Parlando ai margini del vertice Ue di Bruxelles, Cameron ha detto che “tutti dovrebbero pensare a quel paese e alla sua gente” e aggiunto di aver chiesto al suo governo “di capire cosa può fare la Gran Bretagna per essere di aiuto”. Il Foreign Office ha intanto istituito una linea telefonica dedicata ai britannici che hanno amici e parenti in Giappone.
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha inviato una lettera al premier giapponese, Naoto Kan, per esprimere il suo cordoglio per le vittime del terremoto e sottolineare la vicinanza di Berlino al Giappone. “Ho appreso con sgomento la notizia del terribile terremoto che ha scosso il suo paese”, si legge nella lettera, di cui è stato diffuso il testo . “La prego di inviare le mie sincere condoglianze ai parenti delle vittime ed i miei migliori auguri di guarigione ai feriti. Può essere sicuro che la Germania è al fianco del Giappone in queste ore tragiche ed è pronta ad aiutare”.
L’Unità di Crisi della Farnesina sin dalle prime ore di stamattina è in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo che, a sua volta, ha istituito una cellula di crisi per contattare gli italiani presenti nelle zone maggiormente colpite dal sisma ed assicurarsi sul loro stato di salute e prestare, laddove necessario, assistenza. Intanto trentacinque squadre della rete dell’Onu per le operazioni di ricerca e soccorso in caso di catastrofe sono pronte a intervenire se il governo giapponese ne farà richiesta. Lo ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) Elisabeth Byrs. Gli esperti dell’Onu a Ginevra sono in contatto costante con il Giappone.
Spostato l’asse di rotazione terrestre. Il terremoto “avrebbe spostato l’asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri”. E’ quanto emerge da studi preliminari effettuati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’impatto di questo evento sull’asse di rotazione, stimano gli esperti, “è stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960”.
Motore ricerca per persone scomparse. Anche Google scende in campo per aiutare le ricerche dei dispersi nello tsunami giapponese, attivando un motore di ricerca accessibile a tutti coloro che hanno o cercano notizie su persone scomparse. All’indirizzo japan.person-finder.appspot.com è possibile inserire il nome della persona da cercare, ottenendo come risultato gli eventuali messaggi lasciati da altre persone come “ho sentito che è viva” o “Qualcuno la sta cercando”. Il servizio era già stato impiegato lo scorso anno durante i terremoti in Cile e ad Haiti. Anche Twitter sembra essere uno degli strumenti preferiti dai giapponesi per scambiare informazioni: meno di un’ora dopo il terremoto il numero di tweet da Tokyo è balzato a circa 1200 al minuto.