- Le elezioni sono la condizione necessaria di ogni democrazia, ma non la condizione sufficiente [non c’è mai democrazia dove non ci sono elezioni, ma in molti Paesi ci furono elezioni, ma non democrazia].
- Il popolo non è sovrano assolutamente. Lo è stato solo nel momento in cui si è dato la Costituzione. Da quel momento in poi il popolo è sottoposto ad essa.
- La sovranità del popolo è dunque relativa, in quanto essa si esercita nei limiti e nelle forme della Costituzione (articolo 1, comma 2). [Ad esempio, il popolo non può decidere che i biondi possono votare e i bruni no: per farlo dovrebbe ribellarsi, abbattere la Costituzione e redigerne un’altra. Un colpo di stato peraltro dovrebbe fare la stessa cosa.]
- I limiti e le forme di tale sovranità sono definiti all’interno della Costituzione stessa.
- Le libere elezioni sono una delle forme di esercizio della relativa sovranità popolare. Anche tale libertà infatti, nei suoi modi e nei suoi tempi, non è assoluta, ma regolata per legge. [Ad esempio, non è il popolo che decide quando o come votare. I suoi stessi rappresentanti sono vincolati dalle leggi che vigono finché non vengano modificate].
- Il potere esecutivo non è reso assoluto dal voto anche qualora esso ottenesse il 100% dei consensi. Esso è limitato dal potere legislativo e dal potere giudiziario. Dunque l’azione del governo, fosse anche approvata demoscopicamente dal 100% dei cittadini, sarebbe costituzionalmente illegittima se svincolata dal controllo degli altri due poteri.
- Anche il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, la Cassazione, le autorità di Garanzia, costituiscono le forme e i limiti di ogni azione di governo. I contrasti fra i poteri non sono regolati dalla volontà popolare ma dalla Carta.
- La magistratura è insieme un potere, una funzione e un sottosistema sociale. I difetti del sottosistema sociale, presenti tipicamente in ogni gruppo sociale, non destituiscono l’autorità della sua funzione e la legittimità del suo potere, che non sono messe in questione da giudici che talvolta, come tutti, possono sbagliare.
- Inoltre, la legittimità dei tre poteri democratici, e il carattere cogente del loro esercizio legale non può dipendere né essere contestata sulla base delle biografie politiche dei loro membri. Il contenuto della loro attività può naturalmente essere democraticamente discusso.
- Dunque la democrazia matura e coerente ha un movimento circolare, nel quale la stessa origine assoluta della sovranità popolare viene sussunta dalla Costituzione secondo forme legali che non consentono a loro volta il prevalere di nessuno sugli altri. Qualora un potere esorbiti dai suoi limiti si produce un deficit di democrazia la cui sopportabilità è la posta in gioco della democrazia stessa.
P.S. Abbiamo scritto questo decalogo perché possa eventualmente essere utile come un vero e proprio prontuario razionale nei confronti delle sciocchezze argomentative di cui si avvalgono coscientemente e scientemente la maggioranza e i suoi famigli per inculcare ignoranza o falsa coscienza nei cittadini a proposito della nostra Costituzione.