Stamani, per la prima volta da mesi, leggendo le cronache italiche non ho pensato che vivere all’estero questo annus horribilis, fosse in qualche modo un privilegio. No, stamattina ho pensato con nostalgia alla primavera italiana e alla bellezza di questo paese sì bello e perduto. E avrei voluto essere a Roma sabato sera quando alla fine del coro del Nabucco, sulle note del Va’ pensiero, il pubblico ha gridato “Viva l’Italia“ e si sono alzati tutti in piedi e Muti ha fatto il bis, e hanno cantato tutti insieme, pubblico e coro, mentre dal loggione scendevano volantini come allo stadio e anche i coristi piangevano dall’emozione.
Ho cercato su YouTube se ci fossero immagini, ma ho trovato solo questo servizio del Tg3: è molto scuro, ma quello che non si vede si immagina ed è bello lo stesso sognare di essere lì e sentirsi finalmente orgogliosi di questa nostra patria.
Per ogni Muti che illumina la strada c’è sempre un Luciani appostato dietro l’angolo, pronto a rintuzzare ogni speranza e a ricordarci che siamo un paese di buffoni. Peccato.
Non vorrei facesse lo stesso effetto anche a voi, ma a me la notizia ha rovinato la giornata.