foto scattata a Pietrelcina (Bn)

Dopo Triggiano anche Modugno. Le primarie del Partito Democratico, che pure si è dotato di un codice etico che individua i criteri di compatibilità per le candidature, continuano a sfornare candidati-indagati. E i vertici pugliesi del partito di Bersani non hanno affatto di che annoiarsi in questi giorni. E’ di pochi giorni fa la notizia che a Modugno, centro di 38 mila abitanti situato nella cinta della città di Bari, il Pd ha tenuto un’assemblea pubblica, nella quale ha indicato il suo candidato sindaco per le primarie di coalizione.

Si tratta di Mimmo Gatti, che ha ottenuto il 51 per cento dei consensi tra i 3609 votanti. Consigliere comunale uscente, ex assessore comunale, indagato da otto anni nello scandalo dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Bari. L’inchiesta portò nel 2005 all’arresto dell’allora presidente dell’ente Gaetano Mossa, architetto vicino al centrodestra locale. Oltre che ai domiciliari per altri sei dirigenti dell’istituto. I pm Marco Dinapoli, Renato Nitti, Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro (nel frattempo divenuto assessore all’Ambiente del secondo governo Vendola) ipotizzano diversi reati dovuti all’ “illegalità diffusa” con la quale veniva gestito l’istituto. Tra gli indagati figura anche Mimmo Gatti, che tuttora lavora presso l’Iacp e che si appresta a beneficiare della prescrizione, prevista per maggio. Proprio nei giorni in cui, dovesse vincere le primarie, si appresterà a rincorrere la poltrona di primo cittadino di Modugno.

Ma Gatti non è affatto spaventato dall’inchiesta che lo riguarda e, raggiunto telefonicamente, tende a minimizzare. “Temo che qualcuno voglia strumentalizzare questa situazione – racconta – superata nei fatti e nei tempi, anche se formalmente aperta”. “Quello che mi viene contestato – prosegue – è la liquidazione ad una impresa di una somma superiore all’importo dei valori svolti. In realtà quell’azienda, come si è scoperto successivamente, era in credito con l’Iacp”. Fatto sta che tra due mesi a sollevarlo dalla questione ci penserà la prescrizione, cosa diversa dall’assoluzione. E quando gli si chiede se rinuncerebbe alla prescrizione in caso di elezione a sindaco, Gatti ha qualche attimo di esitazione, ma poi risponde affermativamente: “Potrebbe essere una soluzione”.

Ora la palla passerà alla coalizione. Le sezioni cittadine di Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione per la Sinistra, Italia dei Valori e Puglia per Vendola hanno presentato il proprio nome. Probabilmente il centrosinistra di Modugno chiamerà nei prossimi giorni i suoi elettori per le consultazioni primarie. E a distanza di pochi giorni e pochi chilometri, avverrà qualcosa di molto simile a quanto accaduto a Triggiano, dove le primarie sono state vinte da Adolfo Schiraldi, braccio destro di Alberto Tedesco ed indagato assieme a lui per concussione.

“Due situazioni diverse”, sostiene Dario Ginefra, deputato barese del Pd, nel distinguere la situazione di Triggiano da quella di Modugno. “A Triggiano esistono dubbi di alterazioni numeriche delle consultazioni, mentre il clima a Modugno sembra essere stato molto diverso”. Resta il problema legato alle indagini della magistratura. “Dipende da quali sono i reati contestati. Io so che quando si fa l’amministratore e ci si muove sotto un arco di regole può capitare che ci si veda contestati dei reati. Come sta succedendo a Luigi De Magistris, che è accusato di abuso d’ufficio ed è candidato a fare il sindaco di Napoli”. Oggi è previsto il ritorno dell’onorevole a Bari. Dove incontrerà Vito Antonacci, segretario provinciale. “Decideremo sulla questione, sempre muovendoci in ottica garantista. Va dato un segnale netto su queste cose, ma se apprendo che la posizione di Gatti va verso la prescrizione, immagino che qualcosa non abbia funzionato nella giustizia”.

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