Il quotidiano Il Tempo diffonde menzogne sul fotovoltaico? Andiamo a vedere.
Il governo ha per ora sospeso tutti gli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, e annuncia che in futuro verranno ripristinati con drastici tagli.
Un’azione disastrosa che getta nell’incertezza un settore con più di 100.000 posti di lavoro. Già ora i licenziamenti stanno fioccando a migliaia…
Questa operazione devastante in un momento di crisi energetica planetaria è giustificata con una serie di affermazioni a dir poco curiose, via via espresse dalle bocche di ministri e magistralmente riassunte e sostenute da Marlowe sul quotidiano Il Tempo.
Illuminante il paragrafo nel quale si spiega che se i finanziamenti non fossero stati tagliati avremmo gettato al vento miliardi di euro, il resto dell’articolo sostiene che con i finanziamenti alle fonti rinnovabili si favorivano soltanto speculatori e produttori cinesi: “Nel 2011 gli incentivi ammonteranno a 5,7 miliardi, cioè l’11 per cento della bolletta energetica nazionale prevista in 51,7 miliardi. Ma con i 7 mila o poco più di megawatt installati si copre solo il 2 per cento del consumo di elettricità del Paese.”
Insomma viva Berlusconi che ci ha evitato di pagare bollette più care dell’11% e che ha cancellato una legge che serviva solo per finanziare un complotto pluto-cino-comunista.
Ma se si fa una piccola ricerca vien da pensare che questi dati siano brutalmente falsi! Quell’11% in più in bolletta in gran parte non ha niente a che vedere con le fonti rinnovabili, e Berlusconi ha tagliato meno della metà di questo 11%!
Il Senatore Ferrante, vicepresidente Kyoto Club ci spiega che: “Gli incentivi per le fonti rinnovabili pesano per meno della metà del totale degli oneri di sistema: nel 2010 circa 2,7 miliardi su un totale di oltre 5,8 miliardi di euro… “. Tra gli oltre 3 miliardi di euro non destinati alle rinnovabili che hanno gravato sulle bollette elettriche degli italiani nel 2010 vi sono ben 285 milioni che sono destinati all’eredità nucleare; oltre 1,2 miliardi di euro per il famigerato CIP6. Inoltre, sono da conteggiare le agevolazioni che riguardano le Ferrovie dello Stato, e che lo scorso anno ammontavano a 355 milioni di euro.
Lo stesso concetto lo troviamo ribadito nella mozione appena presentata dalla Finocchiaro e da altri senatori dell’opposizione che spiega bene cos’è la famigerata truffa del CIP6… Uno dei più grandi scandali degli ultimi 15 anni, e forse il meno conosciuto visto che i media su questo argomento hanno steso un velo di silenzio complice…
“…di recente sono stati diffusi dati imprecisi e confusi sugli oneri in bolletta dovuti agli incentivi per le rinnovabili; se è vero che gli italiani dal 1992 ad oggi hanno pagato in bolletta anche gli oneri per le rinnovabili, in realtà tali risorse sono state quasi esclusivamente utilizzate, grazie ad un cavillo giuridico condannato dall’Unione europea, per finanziare le fonti fossili e la chiusura del ciclo del vecchio nucleare; quindi gli italiani hanno pagato impropriamente dal 1992 ad oggi più di 50 miliardi di euro per le fonti fossili che in realtà dovevano essere destinate esclusivamente alle fonti effettivamente rinnovabili; le risorse finalizzate esclusivamente alla promozione delle energie rinnovabili, negli anni, sono state utilizzate anche per il finanziamento di termovalorizzatori…”
Ma chi sostiene i massacratori delle rinnovabili è abilissimo a dimenticarsi i vantaggi economici che il fotovoltaico procura. Ad esempio, andrebbe quantificato il beneficio per la bilancia dei pagamenti e andrebbe quantificati anche gli utili fiscali per lo Stato: maggiori tasse incassate, sulle cifre investite in nuovi impianti. In questo modo lo Stato riprende parte dei finanziamenti erogati. Secondo uno studio del Politecnico di Milano nel 2009 questo ritorno fiscale è stato di circa 300 milioni di euro. Inoltre ogni GW di fotovoltaico installato implica 740 mila tonnellate in meno di CO2 all’anno. E questo è un altro vantaggio economico indiretto rilevante, visto che non stiamo rispettando gli accordi di Kyoto e paghiamo multe salatissime all’Unione Europea per inadempienza…
Uno studio realizzato dalla APER e dalla Pöyry Management Consulting, calcola poi come le rinnovabili avrebbero inciso positivamente sulla bolletta degli italiani nel 2013, prevedendo risparmi pari a circa 660 milioni di euro. Infatti la produzione di energia dalle fonti rinnovabili, anche se relativamente piccola, riesce ad abbassare il costo della corrente elettrica in tutte le aree dove l’energia arriva da lontano, con grande dispersione lungo le linee. Questo costo è particolarmente alto al sud e sulle isole dove eolico e fotovoltaico offrono oltretutto le condizioni migliori (sono le aree più ventose e assolate).
Ma l’altro aspetto riguarda il sovrapprezzo che la rete elettrica paga nelle ore di punta della mattina e del pomeriggio e nei momenti di picco dei consumi, ad esempio durante la calura estiva… In questi momenti i produttori spuntano i prezzi maggiori, un super premio, ma sono proprio questi i momenti nei quali il fotovoltaico produce di più.
La presenza di una forte produzione fotovoltaica concentrata nelle ore più calde del giorno, quando la domanda è al massimo, alzerebbe il livello di domanda che fa scattare le tariffe più alte e più convenienti per i grandi produttori da fonti non rinnovabili…
C’è da sospettare che qui stia una bella molla per le lobby che lavorano alacremente per stroncare gli incentivi alle fonti rinnovabili e papparsi il super bonus nelle ore di picco dei consumi.