La mappa dei punti di accesso gratuiti. Bologna resta indietro rispetto alle altre città della regione
Cento nuovi hotspot wireless, con connessioni gratuite e aperte a tutti, installati nei negozi del centro di Bologna. “Sarà il primo esempio in Italia di una rete civica creata da negozianti disposti a condividere la propria connessione Internet”. Ad affermarlo è Luca Fronzoni, direttore commerciale della Nexis, società bolognese specializzata in reti informatiche ideatrice del progetto “Bologna Wi-Fi”.
Lo scopo dell’iniziativa è creare “una grande rete wi-fi cittadina”, attraverso l’installazione di cento hotspot ad altrettanti negozianti che lo richiederanno gratuitamente. “A Bologna manca una wi-fi pubblica ad ampio raggio”, sostiene Luca Fronzoni, “e quella che c’è, cioè Iperbole, dovrebbe essere migliorata”. Sono pochi, secondo Fronzoni, i sedici punti di accesso alla rete civica Iperbole distribuiti dentro e fuori le mura della città, in quanto “non consentono una copertura capillare della città, né l’accesso alla rete per tutte le categorie di utenti”.
Il progetto “Bologna Wi-Fi” permetterà di accedere gratuitamente alla rete non solo a residenti maggiorenni e studenti, ma anche a passanti, clienti e turisti. Sono già 40, in soli sette giorni, i commercianti del centro che hanno richiesto l’hotspot. “Riceviamo 5 richieste in media al giorno. Hanno già aderito alcuni pub e bar del centro, delle copisterie e negozi di abbigliamento”, afferma il responsabile di Nexis.
“Non sarà una rete sostitutiva a quelle di casa (la connessione avrà un limite di 5 ore settimanali), né cercheremo di fare concorrenza ad Iperbole”. L’ obiettivo dichiarato di Bologna Wi-Fi è quello di creare una rete federata, con dinamiche di accesso simili a quelli di Iperbole, che permetta agli utenti di potersi connetteread entrambi le reti con le stesse credenziali”, spiegano i creatori dell’iniziativa. Con solo 30.000 investiti per l’acquisto di attrezzature e hardware Bologna Wi-Fi è un esempio di rete pubblica promossa da privati.
Così come successo a Cesena, dove il 26 marzo sarà inaugurata la prima wi-fi pubblica cittadina. Piazza del popolo, Piazza Almerici e il Giardino pubblico saranno le prime aree dove sarà possibile connettersi gratuitamente 24 ore su 24. “L’amministrazione comunale ha speso per questo progetto solo 1000 euro per il servizio di registrazione tramite sms”, spiega un responsabile dell’azienda locale Cesena net, “ mentre i costi delle infrastrutture sono state tutti affrontati con sponsorizzazioni private”.
A due mesi dalla decisione del consiglio dei ministri di non prorogare la parte del Decreto Pisanu che limitava lo sviluppo del wi-fi pubblico le reti gratuite in Emilia Romagna sono una cinquantina.
Si naviga gratis in tutte le maggiori città, mentre la provincia con più aree wireless è Rimini, seguita da Modena e Piacenza. La mappa delle aree dove si naviga gratis in Regione, creata tramite i social network e le segnalazioni dei cittadini, è stata pubblicata dal sito www.travelemiliaromagna.it.
Connesse in rete, oltre ai capoluoghi di provincia, ci sono piccoli centri come Agazzano e Pecorara nel piacentino, Carpi e Castelfranco Emilia nel modenese, Imola e Sasso Marconi nella provincia di Bologna. E poi c’è Reggio Emilia, la prima città dell’Emilia Romagna coperta integralmente dalla banda larga. La prima città, come recita lo slogan del progetto di wi-fi locale, dove “c’è sempre più Internet nell’aria”.
Gerardo Adinolfi