Riprende domani con l’audizione del consulente del pm sui conti di David Mills il processo al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, imputato di corruzione in atti di giudiziari in quanto, secondo l’accusa, avrebbe versato 600 mila dollari all’avvocato inglese affinché rendesse testimonianze “reticenti” nei procedimenti milanesi sulle tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian.
Berlusconi aveva annunciato che si sarebbe presentato in aula invece a causa del precipitare della crisi libica, domani sarà a Roma impegnato nella riunione del Consiglio dei ministri. Come lunedì scorso che era a Bruxelles al Consiglio europeo dell’economia, il premier non invocherà, però, il legittimo impedimento. “Consentiremo che l’udienza si svolga – ha spiegato nei giorni scorsi l’avvocato Piero Longo, uno dei due legali del premier – anche se il presidente Berlusconi è impedito a partecipare per la convocazione del Consiglio dei ministri”.
Dei quattro processi in cui il premier è coinvolto (Mediaset, Mills, Mediatrade e Ruby), quello legato alla corruzione dell’avvocato inglese è quello a maggior rischio prescrizione. Prima dell’inizio del dibattimento il pm Fabio De Pasquale aveva presentato nella cancelleria dei giudici della decima sezione penale una lettera per chiedere un calendario preciso delle udienze in quanto il reato si prescrive l’anno prossimo. Proprio il rischio prescrizione che pende sul processo ha indotto anche il Csm a disporre l’applicazione del giudice Francesca Vitale, che presiede la decima sezione penale, nonostante sia stata nel frattempo trasferita alla Corte d’appello di Milano.
Il collegio di difesa del premier aveva avuto un incontro anche con il presidente del Tribunale Livia Pomodoro per trovare un accordo di gentleman agreement e stilare un calendario che tenesse conto degli impegni di Berlusconi. “Il tribunale – aveva dichiarato l’avvocato Nicolò Ghedini – è venuto incontro alla nostra richiesta di leale collaborazione è ora cominceremo a fare i processi nei tempi dovuti, secondo gli impegni del presidente del Consiglio”.
Per il processo Mills è stato deciso di tenere le udienze il lunedì, giorno in cui il premier ha meno impegni anche perché solitamente trascorre il sabato e la domenica ad Arcore. “Noi – aveva spiegato Ghedini – non opporremo alcun legittimo impedimento, anche se gli impedimenti dovessero esserci”. L’impegno è stato mantenuto e anche se domani è in programma il Consiglio dei ministri Berlusconi consentirà che si svolga l’udienza.