Dal 10 marzo circola in rete un’intervista dal titolo Rinascita, libreria della precarietà, rilasciata da un lavoratore che si è rivolto ai Punti San Precario di Roma. L’intervista rompe il silenzio su una serie di comportamenti a dir poco scorretti della proprietà ai danni dei lavoratori, e sulla precarietà che vivono quotidianamente. Le dichiarazioni scuotono il clima già turbato da una serie di licenziamenti avvenuti senza preavviso dopo la recente chiusura di una delle tre sedi di Rinascita, quella di via Prospero Alpino all’Ostiense. C’è chi si è visto informare di non essere più un lavoratore di Rinascita dal proprio commercialista, che lo chiamava per ragguagli sul Tfr. Ma c’è anche chi lavora in nero, chi aspetta gli stipendi arretrati da un anno o chi è stato pagato con assegni scoperti.
In questo clima, la proprietà ha programmato una riunione per comunicare ai lavoratori chi di loro, dopo una “riorganizzazione aziendale” basata su una drastica riduzione del personale, sarà riassunto e chi invece dovrà restare a casa. In queste ore sembra si stia giocando a Indovina Chi. Chi verrà licenziato e con quali motivazioni? Chi continuerà a collaborare? Con quali garanzie contrattuali e salariali? Intanto si consiglia la lettura dell’intervista, che per ovvi motivi di ricattabilità sul posto di lavoro è anonima.