Era dai tempi di We are the world che non si riunivano insieme tante celebrità della musica per scopi umanitari. Questa volta lo slancio benefico è rivolto alla Libia, un piccolo paese nel cuore di tutti per le sue ricchezze naturali. Odissey Dawn (“Odissea all’alba”) è il titolo del nuovo inno internazionale concepito dal supergruppo United Nations. E’ in corso di registrazione da sabato scorso 17 marzo ed è sempre più difficile mantere il top secret sul testo della canzone, anche se rumours dicono che è una celebrazione della pace e delle risorse energetiche dentro a ognuno di noi.

La gestazione del brano è stata lunga e faticosa. Il progetto è partito ufficialmente nel 2004 quando le star della canzone sono riuscite a revocare alla Libia l’embargo sulle forniture belliche cominciato nel 1986. Proprio come per We are the world, che fu scritta da Michael Jackson e Lionel Richie, la composizione di Odissey Dawn è straordinariamente orchestrale, anche se si deve a Nicholas Sarkozy e David Cameron il ruolo di coordinamento dell’iniziativa. Sono davvero tanti i mostri sacri della musica che hanno partecipato a questa impresa.

Per l’Italia possiamo contare sulla potenza performativa di Silvio Berlusconi, che nel 2009 ha offerto alla Libia di Gheddafi 11.000 tra carabine, fucili e pistole, oltre alle decine di elicotteri militari e le centinaia di cannoni semoventi. Gli artisti italiani sono voci soliste ma non si tirano indietro se c’è da fare il coro, e infatti fino all’altro ieri facevano anche la manutenzione e l’addestramento degli equipaggi dei velivoli.

Vladimir Putin ha voluto strafare con aerei da combattimento, carri armati e complessi antiaerei, nonché sistemi missilistici Tor-M1, Buk e Grad. Gli Usa, i più impegnati insieme a Russia e Cina, tra le altre cose hanno equipaggiato Gheddafi con i sistemi di comunicazione e puntamento, fondamentali per la costruzione della linea melodica. Siccome è il tono che fa la musica, mitragliatrici, granate e munizioni sono arrivati anche da artisti meno alla ribalta come Belgio e Sud Africa. Hanno fatto molto Germania e Regno Unito, per non parlare della Francia, che ha provveduto con quelle centinaia di missili anticarro e antiaerei che potevano mancare. Nessuno può dire che per Odissey Dawn non sia stata messa insieme un’orchestra sinfonica di tutto riguardo.

Dallo studio di registrazione è trapelato che Odissey Dawn avrà un arrangiamento pop per andare incontro a un pubblico il più ampio possibile. Pare che inizialmente il titolo del brano fosse I play and sing it myself (in italiano “Me la suono e me la canto”), da eseguirsi con arrangiamento death metal, il genere musicale preferito dai big della canzone internazionale.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

L’amara verità

next
Articolo Successivo

Odissea all’alba

next