Una nube carica di iodio radioattivo proveniente dalla centrale di Fukushima è in arrivo stasera sull’Italia. Sembra però escluso ogni rischio per la popolazione. Il livello di radioattività rimane “ben al di sotto dei livelli di allarme”, afferma Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). “Non si rileva alcun segnale di incremento di radioattività né sull’Italia, né sull’Europa. Né rischi per la popolazione”.
Anche l’Agenzia francese per la sicurezza nucleare ritiene “minime” le quantità di radiazioni che stanno attraversando l’Europa: da mille a diecimila volte inferiori a quelle giunte nel 1986 da Chernobyl. Rassicurazioni anche da parte del ministro della Salute, Ferruccio Fazio: “L’eventuale arrivo in Italia di correnti d’aria provenienti dal Giappone non presenta alcun rischio per la salute. Se anche le correnti dovessero trasportare sull’Italia particelle radioattive provenienti dalla centrale di Fukushima – prosegue – si tratterebbe comunque di quantità infinitesimali, estremamente diluite, largamente inferiori alle dosi di radioattività naturale”.
L’Ispra si dice pronto all’arrivo della nube: “La rete di strumenti che monitorano la presenza di radiazioni nell’aria è già stata rafforzata nei giorni scorsi, ed è pronta a captare qualsiasi anomalia si dovesse presentare”, dice Giancarlo Torri, secondo cui non c’è motivo di preoccuparsi, perché se tracce di radiazione dovessero giungere a noi, queste sarebbero in quantità non pericolosa per l’uomo. Quantità talmente basse da essere registrate con difficoltà persino dai sofisticati strumenti a disposizione degli scienziati. Gli fa eco Vincenzo Ferrara, climatologo dell’Enea: “Se a seguito dell’arrivo della nube le radiazioni in Italia rimarranno pari al fondo naturale, cioè al livello normalmente presente sulla Terra, non ci sarà alcun problema”.
Per gli esperti bisogna quindi “evitare allarmismi”. C’è però chi invita alla cautela. Come Ettore Capri, esperto di contaminanti degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Che, conscio dei terribili effetti che le particelle radioattive possono avere sulla nostra incolumità, chiede maggiori controlli su latte e vegetali a foglia larga. “Siamo in una situazione di rischio potenziale – ricorda capri –. Andranno controllate le colture agrarie”. Niente allarme, dunque. Ma molta attenzione.
Anche gli Stati Uniti ed il Canada, nei giorni scorsi, sono stati attraversati da una piccola parte delle radiazioni sprigionatesi dalla centrale di Fukushima. L’Environmental Protection Agency americana ha rilevato livelli molto bassi di radioattività, pari appunto al “fondo naturale”. Ma le rassicurazioni degli esperti non sono bastate e gli americani, sapendo che una nube radioattiva stava passando sopra le loro teste, hanno preso d’assalto supermercati e farmacie. Resta ora da vedere come reagiranno nei prossimi giorni europei ed italiani.