La procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per far luce sull’operazione che nei giorni scorsi ha portato da società francese Lactalis a detenere un pacchetto di azioni complessivo pari al 29 per cento di Parmalat. Il titolare dell’indagine è il pm Eugenio Fusco che ha sentito Enrico Bondi, amministratore delegato della società italiana, come persona informata dei fatti. Il colosso francese ha acquistato un pacchetto azionario pari al 15,3% dai tre fondi di investimento esteri Zenit, Skagen e MacKenzie.
In realtà l’inchiesta nasce prima del passaggio azionario al gruppo francese. Al centro dell’indagine una serie di comunicati diretti al mercato azionario al seguito dei quali il titolo di Parmalat si era apprezzato. Il reato ipotizzato è quello di agiotaggio, ma in un periodo antecedente l’operazione dei francesi.
Due giorni fa il governo aveva fatto un decreto contro “l’invasione” francese e più in generale per fermare le scalate straniere su quei settori economici italiani considerati strategici. Dall’energia, all’agroalimentare, fino a telecomunicazioni e difesa. L’obiettivo del governo è quello di costringere la Lactalis a sedersi attorno a un tavolo di trattative per Parmalat, ma per il momento dal colosso francese hanno risposto picche. “Non si possono cambiare le regole del gioco in corsa”, ha dichiarato il responsabile per l’Italia del colosso francese.
Il Consiglio dei ministri aveva offerto agli azionisti dell’azienda di Collecchio di rinviare l’assemblea dei soci a fine giugno con l’obiettivo nel frattempo di trovare una cordata italiana in grado di scalzare i francesi e far continuare a parlare la nostra lingua alla Parmalat.
Se a Roma cercano di fare sul serio per far continuare a parlare italiano a Parmalat, a Parigi, almeno a livello governativo, la prendono più sul ridere. Il presidente francese, a margine di un incontro a Bruxelles, è intervenuto sulla vicenda. “Il caso Parmalat-Lactalis? Non ho una posizione, magari telefonate a mia moglie”, ha risposto scherzosamente Sarkozy a un cronista italiano che gli chiedeva l’opinione dell’Eliseo. “Se vuole ripassare – ha scherzato ancora il presidente francese, che non sapeva cosa rispondere – Nel frattempo mi preparerò sull’argomento. Anzi, telefoni a mia moglie, magari in italiano, perché io…”.
Sarkozy scherza ma Lactalis fa sul serio e prosegue per la sua strada. Oggi infatti il colosso agroalimentare d’Oltralpe ha ufficializzato alla Consob l’acquisto dei pacchetti azionari.