La cronaca del 17 marzo 2011

0.00 – Portavoce delegazione italiana Nato: “Analizzeremo risoluzione Onu”

“La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi, ricordando che l’Alleanza Atlantica sta seguendo con grande attenzione la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu.  “Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminera’ se ci sono i presupposti per agire”.

23.51 – Festa in piazza a Bengasi per risoluzione Onu

Dalla folla di migliaia di persone in festa mostrata da Al Jazira si sono levati anche tiri d’arma da fuoco, sparati in segno di gioia. Si vedono anche molte bandiere della monarchia, diventata il vessillo della Rivoluzione del 17 febbraio.

23.35 – Consiglio di sicurezza Onu, sì a no fly zone

“Autorizzati tutti i mezzi per proteggere i civili”. La risoluzione che autorizza la ’No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973) è stata approvata con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.

23.15 – Forti esplosioni a Bengasi, contraerea in azione

Forti esplosioni sono state udite nella citta’ libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea. Le esplosioni a Bengasi, hanno constatato fonti giornalistiche sul posto, sono state tre, poco dopo la mezzanotte locale (le 23:00 italiane). La loro causa, dicono le fonti, non sono ancora note. I tiri della contraerea dei ribelli sono partiti dallo stesso settore della citta, sulla quale Muammar Gheddafi ha annunciato un’imminente offensiva per questa notte.

22.55 – Appello degli insorti: “I ribelli accorrano per difendere Bengasi”

Il comando degli insorti libici a Bengasi ha lanciato un appello da Radio Bengasi ai ribelli e ai riservisti perche’ raggiungano le loro postazioni d’artiglieria e di antiaerea per difendere la citta’ dall’offensiva finale annunciata dal rais Muammar Gheddafi.  “Lo stato maggiore dell’esercito libero libico fa appello ai riservisti perché raggiungano il più presto possibile le loro postazioni d’artiglieria e di lanciamissili”, dice il comunicato, trasmesso dalla radio della Rivoluzione del 17 febbraio.

22.15 – Bbc: probabili azioni militari inglesi entro venerdì

Le forze britanniche potrebbero entrare in azione ’entro venerdi’ se il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvera’ la risoluzione che autorizza l’imposizione sulla Libia di una ’non fly zone’. Lo riferisce sul suo sito web la Bbc, citando fonti governative a Londra. Le discussioni in seno al Consiglio stanno andando avanti e, stando alle fonti della Bbc, non e’ escluso che si protraggano. La risoluzione dovrebbe comunque essere approvata nel giro di pochi giorni.

21.30 – Tripoli: “Attacchi immorali anche con il sì dell’Onu

Per la Libia qualsiasi attacco militare anche con l’imprimatur delle Nazioni Unite sarebbe “illegale ed immorale”. Lo ha dichiarato il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, secondo cui Tripoli si trova ad affrontare “una rivolta armata”, che, “ogni Paese avrebbe combattuto. Loro (i Quindici membri del Consiglio di Sicurezza Onu ) stano basando le loro decisione su quanto riferito dai media”. Per Ibrahim un attacco contro la Libia “non dovrebbe verificarsi”, perche’, “non danneggerebbe il popolo libico e rafforzerebbe solo i nostri oppositori interni”.

21.00 – Gheddafi minaccia Bengasi. Francia pronta ad “azioni mirate”

“Stiamo arrivando a Bengasi, arriviamo questa sera e non avremo pietà”. Muammar Gheddafi e’ apparso in tv per lanciare la sua minaccia agli insorti della Cirenaica, a poche ore dalla possibile decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di un intervento per proteggere i civili “con tutti i mezzi”, con la Francia pronta a colpire non appena ottenuto il via libera. Rivolgendosi direttamente agli abitanti della roccaforte della ’Rivoluzione del 17 febbraio’ (che oggi ha celebrato in sordina la ricorrenza di un mese), il colonnello ha assicurato che ’le persone disarmate non hanno niente da temere ma ogni casa sara’ perquisita’, chiedendo ai suoi di non inseguire i ribelli che depongono le armi e fuggono.

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