”Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora”. Il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha le idee chiare sulla proposta del ministro degli Esteri Franco Frattini che, in un’intervista sul Quotidiano Nazionale, parla di una ‘dote’ da mettere a disposizione di ogni immigrato che accetterà di rimpatriare volontariamente nel proprio paese. ”L’Organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dote’ di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a duemila o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone”, si legge nell’articolo su QN. “Abbiamo detto al governo di tunisino – spiega Frattini, che ieri è stato a Tunisi con il collega Roberto Maroni – che ovviamente dobbiamo rimpatriare i clandestini e loro hanno ben presente che questo si deve fare”. Ma chi paga? Nell’intervista Frattini attribuisce al “governo italiano” l’onere di “mettere a disposizione un aiuto economico per aiutare il reinserimento sociale di ogni tunisino che accetti volontariamente il rimpatrio”.
Non si fanno attendere le critiche della Lega, contraria all’utilizzo di soldi italiani per sostenere il rimpatrio assistito degli immigrati. In una nota, infatti, il vice presidente dei senatori della Lega Nord Sandro Mazzatorta sottolinea come la proposta di Frattini sia ricevibile solo a patto che ”per il rimpatrio volontario assistito dei clandestini tunisini nel loro paese siano utilizzati esclusivamente i soldi del Fondo dell’Unione Europea per i rimpatri volontari”. In caso contrario, avverte Mazzatorta “dovranno essere seguite rigorosamente le procedure previste dalla legge Bossi Fini per l’espulsione dei clandestini tunisini”. Frattini ingrana la retromarcia e ai microfoni di Sky Tg24 assicura: “La dote che verrà messa a disposizione di ogni clandestino che accetterà volontariamente di tornare nel suo Paese (circa 1.700 euro) arriverà da fondi dell’Ue“. Per il ministro, l’Italia, “al massimo si limiterà ad anticipare”. La Lega Nord non ha nessuna ragione per allarmarsi visto che, spiega Frattini “l’Italia ha già attuato negli anni passati progetti di questo tipo verso immigrati di Paesi dell’Africa sub-sahariana, per esempio nigeriani e in questo caso furono soldi anticipati dall’Unione Europea. E’ possibile che stavolta sia lo Stato ad anticiparli, ma comunque il rimborso finale è sempre e comunque dell’Unione Europea, che ha proprio un fondo ‘ad hoc'”.
E nella polemica si inserisce il presidente della Regione Raffaele Lombardo che arriva a invocare “il mitra” per gli immigrati che questa notte hanno dormito nel casotto della campagna di Grammichele, nel catanese, di proprietà del governatore: “Qualcuno ha dormito nel mio casotto di legno. Era prevedibile. Io l’avevo detto, che con l’arrivo degli immigrati bisognava uscire con il mitra“. “I richiedenti asilo – conclude Lombardo – sono liberi di uscire, vanno in giro, poi magari, disorientati, non riescono a tornare e cercano una casa dove dormire. Una ventina di loro non è rientrata, infatti, ed era immaginabile”.