La cronaca del 27 marzo 2011
18.37 – Tepco rettifica ufficialmente: Radiazioni superiori non 10 milioni, ma ‘solo’ 100.000 volte la norma
La Tepco ha corretto il valore delleradiazioni registrate oggi al reattore n.2 di Fukushima, dall’ iniziale 10 milioni di volte superiore alla norma, erroneamente dichiarato in precedenza, a 100.000 volte, un livello comunque pericoloso e tale da giustificare l’evacuazione dei tecnici. Lo riferisce l’agenzia Kyodo. La nuova stima e’ giunta alla finedi una giornata di errori, all’apparenza grossolani, sulla concentrazione di radioattività al reattore n.2. Il vice presidente di Tepco, Sakae Muto, in piena notte (nel pomeriggio in Italia), si è scusato per l’infortunio e per i riflessi avuti a livello interno e internazionale. Pur se sceso a 100.000 volte i livelli normali dopo esami più accurati effettuati, i rischi sono elevatissimi. “Sono molto dispiaciuto e vorrei fare in modo che tutto questo non si ripeta in futuro”, ha concluso Muto.
16.41 – Tepco: “Confusione nell’analisi dei campioni con elementi radioattivi diversi”
La Tepco ha convocato una conferenza stampa d’urgenza dopo che il fattore “10 milioni” aveva fatto il giro del mondo. La compagnia, alle prese con l’ennesimo infortunio, ha precisato che i “1.000 millisievert/ora misurati nel piano sotto le turbine del reattore n.2 costituiscono un dato accurato”. Il vicepresidente, Sakae Muto, ha spiegato che l’errore è dovuto al fatto che elementi radioattivi diversi sono stati combinati nel corso dell’analisi dei campioni prelevati, ad esempio, mettendo insieme “iodio-134 e cobalto-56”. Le nuove analisi, ha aggiunto, saranno effettuate al più presto. Una verifica era stata già chiesta dall’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese, sorpresa da un valore anomalo. La radioattività al reattore n.3 era di 400 millisievert/ora, al di sotto di quelli del n.2.
16.07 – Tepco si scusa: “Errori nel calcolo della radioattività”
Tepco, il gestore della centralenucleare di Fukushima, si scusa e ammette errori nella stima di concentrazione di sostanze radioattive nel reattore n.2
13.45 – Fonti governative: “Ora emergenza. Poi stretta sul nucleare”
“La priorità è ora risolvere l’emergenza di Fukushima, poi si dovrà fare una revisione ad ampio raggio sul nucleare”. Lo hanno detto all’Ansa fonti del governo nipponico a proposito di ruolo e poteri delle Authority di settore in Giappone che non esclude gli stessi operatori, tra cui la Tepco. Della riflessione faranno parte glioperatori, a maggior ragione dopo il comportamento e le misure non sempre dal carattere chiaro e appropriato messe in campo dalla Tepco, il gestore della centrale nucleare di Fukushima e la prima utility del Paese. Anzi proprio con la compagnia, le stesse fonti hanno ammesso che “ci sono state delle incomprensioni”.
13.10 – Fisico Cnr, dati confermano fusione nocciolo e falle
Gli allarmanti dati provenienti da Fukushima, con i livelli di radioattività nell’acqua del reattore 2 superiori di 10 milione di volte ai livelli normali, confermano quello che si temeva da tempo: “La fusione parziale del nocciolo e l’apertura di una o più falle, con il rischio di rilascio di materiale altamente radioattivo”. Lo sottolinea Valerio Rossi Albertini, fisico nucleare del Cnr. “Il Commissario all’Energia dell’Unione Europea – ricorda Albertini – e il ministro francese Lacoste ipotizzano da tempo che il guscio di contenimento non fosse stagno, e che i rischi fossero più elevati di quelli dichiarati dalle autorità giapponesi. Ora sarà molto più difficile per i tecnici lavorare per riparare i guasti: bisogna valutare se è ancora possibile utilizzare i droni americani per intervenire e racchiudere tutto in un sarcofago di cemento. Di certo questo incidente è il più grave della storia dopo Chernobyl, speriamo si riesca a contenerlo”
12.56 – Manifestazioni contro nucleare a Tokyo e Nagoya
Centinaia di persone hannomanifestato oggi a Nagoya (centro) e Tokyo per chiedere l’abbandono delle centrali nucleari dopo l’incidente all’impianto di Fukushima provocato dal sisma e dallo tsunami di due settimane fa. Lo hanno constatato giornalisti della France Presse sul posto. In un Paese dove tradizionalmente i cortei anti-nucleari sono rari e hanno poca partecipazione, almeno 300 manifestanti si sono riuniti a Nagoya rispondendo all’invito di studenti preoccupati dalla situazione alla centrale di Fukushima 1, situata nel nord-est dell’arcipelago. “Non vogliamo un’altra Fukushima”, hanno scandito i manifestanti chiedendo la chiusura della centrale di Hamaoka situata a 120 chilometri da Nagoya, sulla costa sud dell’isola di Honshu, e pure a rischio sisma. A Tokyo, infine, circa 300 persone hanno sfilato nel quartiere chic di Ginza scandendo slogan come “Non abbiamo bisogno del nucleare”.
11.52 – Dati Aiea confermano la fusione parziale del nocciolo
I dati resi noti oggidall’Autorità giapponese per la sicurezza nucleare industriale (Nisa) confermano che nel reattore numero 2 della centrale di Fukushima 1 è avvenuta la parziale fusione del nocciolo. Le misure, fornite per la prima volta dalla Nisa, si riferiscono all’acqua confinata nel circuito interno di raffreddamento del reattore, isolata perciò dall’ambiente esterno. Esperti italiani in contatto con la Nisa spiegano che in condizioni normali i livelli di radioattività dell’acqua di raffreddamento di un reattore nucleare sono molto più bassi e contengono azoto radioattivo e trizio. In questo caso i valori sono più elevati per la presenza di altri radionuclidi, che confermano ulteriormente la parziale fusione del nocciolo, già rilevata nei giorni scorsi. Per eseguire le misure è stato necessario “estrarre” un campione di acqua dal circuito interno di raffreddamento del reattore. Il personale che ha svolto questa operazione è stato fatto evacuare immediatamente, come prevedono le regole per la sicurezza, per ridurre al minimo i tempi di esposizione e quindi l’accumulo di radiazioni nell’organismo.
6.51 – Non ancora individuate le fonti di perdita di materiale nocivo
Il livello di iodio-131 presente nelreattore n.2 è estremamente alto, al punto da far ipotizzare all’Agenzia che l’acqua possa essere legata in qualche modo al nocciolo, visto che la radioattività registrata è di 1.000 millisievert/ora. L’emergenza contaminazione sale mentre i tentativi di messa in sicurezza sono frenati dalla minaccia radiazioni: proprio oggi era il programma il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori, per accelerare i tempie ed evitare così ulteriori ritardi. Le fonti di perdita di materiale nocivo restano ancora da individuare quando lo iodio è salito a 1.850 volte i limiti legali nelle acque immediatamente vicine all’impianto di Fukushima.
6.27 – Evacuato reattore 2: “Troppa radioattivià”
La radioattività dell’acqua alreattore n.2 della centrale di Fukushima è estremamente elevata ed è pari a 10 milioni di volte i livelli normali. Lo riferisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare, secondo cui si è resa necessaria l’evacuazione immediata dei tecnici al lavoro.
La cronaca del 26 marzo 2011:
15.56 – Germania, centomila in marcia per stop al nucleare
Circa centomila persone hanno manifestato oggi in quattro città tedesche, chiedendo uno stop immediato all’attività degli impianti nucleari. I cortei, a Berlino, Amburgo, Colonia e Monaco – riporta lo Spiegel nella sua versione online – si sono fermati alle 14.15 per dedicare un minuto di silenzio alle vittime del terremoto in Giappone. Nella capitale, secondo le forze dell’ordine, hanno partecipato alla manifestazione circa 50 mila persone; ad Amburgo, 20 mila. Slogan e manifesti colorati hanno invaso le strade delle quattro città: “Fukushima ammonisce: spegnere tutti i reattori”; “La simpatia per l’atomo finisce come l’antica Roma”.
Obiettivo delle organizzazioni ambientaliste che hanno promosso l’iniziativa è mandare un “segnale chiaro alla politica”. All’indomani del disastro di Fukushima, spinto anche dalla paura per le prossime elezioni regionali – domani si vota nel Baden-Wuerttemberg e nella Renania-Palatinato – il Governo giallo-nero ha reagito immediatamente, fermando i sette reattori più vecchi e sospendendo per tre mesi la decisione di prolungare l’attività degli impianti (fra i punti del programma dell’esecutivo). La cancelliera ha sostenuto che “prima si esce dal nucleare meglio è”. Ha anche spiegato, però, nei giorni scorsi, che non avrebbe senso spegnere tutti gli impianti nucleari, per importare energia atomica da altri. Il nucleare è per la Germania, in ogni caso, “tecnologia transitoria”, e la Merkel ha annunciato una accelerata sullo sviluppo delle energie alternative.
15.35 – Esperto: “Non ci sono elementi per valutare il livello sette”
Non ci sono elementi per valutare al livello 7 l’incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima 1, ha detto l’esperto dell’Enea Eugenio Santoro, commentando la posizione di Greenpeace. E’ invece più plausibile, ha osservato, che l’incidente possa essere classificato dall’attuale livello 5 al livello 6 della scala internazionale Ines (International Nuclear Event Scale). Secondo Santoro “non è possibile dire che la contaminazione avvenuta a Fukushima sia massiva come lo è stata quella di Chernobyl”. Nell’incidente di Chernobyl è avvenuta infatti un’esplosione violentissima che ha scagliato i materiali radioattivi direttamente nell’alta atmosfera, dove sono stati trasportati su lungh distanze insieme alle masse d’aria. Nel caso di Fukushima i radionuclidi non hanno mai raggiunto l’alta atmosfera, la diffusione è stata più limitata e con una dispersione di materiale radioattivo a livello locale. Quello che ha fatto l’Istituto centrale austriaco di Meteorologia e geodinamica (Zamg), citato da Greenpeace, è stato ricostruire lo spostamento dei materiali radioattivi liberati dall’incidente di Fukushima fino al loro arrivo sulle coste occidentali degli Stati Uniti. In questa ricostruzione è stata calcolata anche la dispersione dei materiali radioattivi avvenuta strada facendo e dovuta ai venti e alle precipitazioni. Il valore finale rilevato in California, combinato con il tasso di dispersione, ha permesso di risalire ad una stima della radioattività liberata nella zona attorno alla centrale di Fukushima nei primi giorni dall’incidente
13.46 – Greenpeace: Fukushima già a livello 7
Un nuovo studio commissionato da Greenpeace Germania a Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, rivela che l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima, avrebbe già rilasciato un tale livello di radioattività da essere classificato di livello 7, secondo l’International Nuclear Event Scale (INES).
Lo studio di Hirsch, che si basa sui dati pubblicati dall’Agenzia Governativa Francese per la Protezione da Radiazioni (IRSN) e dall’Istituto Centrale di Meteorologia Austriaco (ZAMG), ha rilevato che la quantità totale di radionuclidi di iodio-131 e cesio-137, rilasciata a Fukushima tra 11 e il 13 marzo 2011, equivale al triplo del valore minimo per classificare un incidente come livello 7 nella scala INES.
Il livello 7 è quello massimo di gravità per gli incidenti nucleari, raggiunto in precedenza solo durante l’incidente a Chernobyl del 1986. Greenpeace ha inviato in Giappone un gruppo di esperti che da oggi inizieranno a monitorare i livelli di contaminazione radioattiva intorno alla zona di evacuazione.
12.53 – Nessuna radioattività in Italia
Le misurazioni nell’aria effettuate nelle sedi dei Vigili del fuoco distribuite sull’intero territorio nazionale anche stamattina “non hanno evidenziato la presenza anomala di agenti radioattivi”. I dati registrati dagli strumenti utilizzati dagli specialisti del Corpo – spiega il Viminale – raccolti dal Centro operativo nazionale, non hanno registrato variazioni apprezzabili dei normali valori rilevati giornalmente.
La rete del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco di rilevamento della ricaduta radioattiva individua e segnala, 24 ore al giorno, tutti i giorni, situazioni di pericolo radiologico ed e’ composta da 1.237 apparecchiature di telemisura distribuite su tutto il territorio italiano.
11.32 – Reattore 1 compie 40 anni
Il reattore numero 1 della centrale di Fukushima compie oggi 40 anni. Nell’annunciarlo Sakae Muto, vicepresidente della Tepco che gestisce l’impianto nel nordest del Giappone al centro della crisi nucleare dopo terremoto e tsunami, ha affermato che è “molto deplorevole” quanto accaduto. In occasione dell’anniversario, riferisce ancora l’agenzia Jiji Press, Muto si è scusato.
11.09 – Controlli su acqua di mare a 30 km dalla costa
Funzionari giapponesi hannoreso noto che stanno controllando i livelli di radiazioni nell’acqua di mare a 30 km dalla centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal terremoto dell’11 marzo scorso, ma sono convinti che i dati mostreranno che non c’è motivo di preoccupazione per il rischio di contaminazione del pesce. Un funzionario del Ministero della Scienza aveva detto in una conferenza stampa che i livelli di iodio 131 nell’acqua di mare a quella distanza dall’impianto nucleare costiero erano nei limiti di legge.
10.06 – 470km quadrati di costa travolti da tsunami
Lo tsunami dello scorso 11 marzo ha travolto e raso al suolo una zona di 470 chilometri quadrati lungo la costa. A riferirle è stata l’emittente NHK World basandosi su un rapporto della società specializzata Pasco, elaborato sulla base dei dati provenienti dai satelliti. La costa maggiormente colpita è stata quella della prefettura di Miyagi (circa 300 chilometri quadrati), seguita da quella di Fukushima (circa 110 chilometri quadrati) e quella di Iwate (circa 50 chilometri quadrati). L’ultimo bilancio del sisma e dello tsunami dell’11 marzo parla di 10.102 morti accertati ed oltre 17.000 dispersi.
9.37 – “Situazione stabile, ma molto da fare”
La situazione alla centrale nucleare di Fukushima è stabile e “non peggiora, ma c’è ancora molto lavoro da fare”. Lo ha detto il capo di gabinetto, Yukio Edano, nel corso della breve conferenza stampa del pomeriggio.
9.02 – “Difficile prevedere quando potrà finire crisi”
“E’ difficile dire quando potrà concludersi la crisi nucleare in Giappone”. A dichiararlo è stato il portavoce del governo nipponico, Yulio Edano, citato da Kyodo News.
7.31 – Alto livello di iodio in mare
L’agenzia di sicurezza nucleare giapponese ha rilevato un tasso di iodio radioattivo nel mare 1250 volte superiore alla norma. Lo ha reso noto la societa’ di elettricita’ che gestisce l’impianto di Fukushima, Tepco grazie a campioni di acqua prelevati al largo del reattore numero 1. Un portavoce dell’agenzia ha spiegato che se si bevono 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio si raggiunge nel corpo il limite naturale che si puo’ assorbire”.