Il Csm darà un parere sulla riforma costituzionale della Giustizia. Non solo sull’ampliamento della responsabilità civile dei magistrati e sulla prescrizione breve: il Csm farà sentire la sua voce anche sulla riforma costituzionale. La Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli darà infatti un parere sul provvedimento che oltre a introdurre la separazione delle carriere prevede un doppio Csm, uno dei giudici, l’altro dei pubblici ministeri. Una decisione destinata ad alimentare polemiche, visto che i laici del Pdl, e lo stesso partito di maggioranza, contestano da tempo il fatto che il Csm possa esprimersi d’ufficio su provvedimenti legislativi, senza cioè una richiesta del ministro della Giustizia.
Nei giorni scorsi era stato lo stesso vicepresidente del Csm Michele Vietti a sollecitare di fatto il ministro della Giustizia a chiedere un parere al Csm con una lettera con la quale lo invitava a partecipare a una seduta del plenum per una “comune riflessione” su una serie di problematiche. “Il Consiglio è fortemente interessato a interloquire sul progetto di riforma costituzionale della giustizia, con spirito collaborativo e nel rispetto delle reciproche prerogative costituzionali e funzionali” aveva scritto tra l’altro il numero due di Palazzo dei marescialli. Poi era stato il consigliere di Magistratura democratica Vittorio Borraccetti a formalizzare la richiesta di apertura di una pratica in Sesta Commissione, alla quale si erano associati diversi consiglieri. E già in quell’occasione i laici del Pdl avevano contestato la possibilità di esprimere pareri in mancanza di una richiesta del ministro.
Intanto già martedì prossimo nel corso di una seduta straordinaria la Sesta Commissione si pronuncerà sull’emendamento Pini alla legge comunitaria, che introduce la responsabilità civile dei giudici anche per manifesta violazione del diritto. Mentre in una seduta ordinaria si esprimerà sul provvedimento sullo smaltimento dell’arretrato civile. Il 6 aprile prossimo sarà invece il plenum del Csm a discutere della prescrizione breve, stavolta su richiesta del togato del Movimento per la Giustizia Nello Nappi.