La guerra comporta morti, feriti, sofferenze enormi.
La guerra non assolve mai gli obiettivi prefissati: a dieci anni dall’invasione dell’Afghanistan, Bin Laden non è stato catturato; la guerra d’Iraq, è iniziata il 20 marzo 2003 e conclusa formalmente solo da Obama il il 31 agosto 2010 senza riuscire a stabilizzare la situazione né mai è stata trovata traccia delle armi chimiche indicate come sicure dagli strateghi Usa; anche in Libia, come nei casi precedenti, all’inizio si è parlato di “guerra lampo” ma i fatti stanno dimostrando che non sarà così.
La guerra conviene, ma non ai cittadini. Visto che si continuano a sprecare i nostri soldi per comprare aerei sempre più costosi (10,5 milioni di euro ciascuno) quanto inutili e per partecipare alle azioni di guerra.
La guerra moderna è sempre preceduta da un periodo di tempo nel quale si sarebbe potuto fare qualcosa (diplomaticamente, economicamente, politicamente) per evitare una situazione di crisi democratica, ma si è fatto esattamente il contrario. E’ successo con i Talebani e Saddam Hussein (sostenuti dagli USA), con Gheddafi, Mubarak e Ben Alì (sostenuti e alimentati economicamente anche dall’Italia) e con Teodoro Obiang, Idriss Deby e gli altri dittatori ancora sostenuti dai USA e da molti Paesi europei.
Nessuno di noi ha la verità in tasca, ma basta ragionare sulla velocità con la quale si decidono le guerre per capire che non viene lasciato nessuno spazio ad ogni ragionevole dubbio.
Io credo che per la risoluzione dei conflitti si debba pensare ad azioni di diplomazia preventiva, Peace keeping, Peace enforcement e ogni altra azione alternativa al conflitto armato, perchè nessuna guerra è inevitabile.
Per questo ho aderito (anche come Comitati BOBI) e chiedo a chiunque di aderire all’appello di Gino Strada e Emergency per la manifestazione di sabato 2 aprile. Per rivendicare la possibilità anche di un semplice dubbio per la pace contro le certezze della guerra.