Anche se vincitore delle elezioni fu il duo repubblicano rappresentato da Ronald Reagan e George W. Bush, la scelta di Mondale segnò un momento storico nella storia degli Stati Uniti non solo per il fatto che, ovviamente, Geraldine era una donna ma anche perché era la prima Italo-Americana ad ottenere una candidatura di tale livello. Nata nel Queens da italo americani di prima generazione, Geraldine a otto anni aveva perso suo padre, proprietario di due ristoranti e anche i suoi agi perché, in seguito ad un tracollo finanziario, la madre era stata costretta a trasferirsi con la famiglia nel Bronx dove aveva iniziato a lavorare come operaia. Nonostante l’opposizione di uno zio italiano secondo il quale mandarla a scuola era inutile “perché carina abbastanza da trovare marito”, Geraldine continua a studiare anche dopo aver iniziato a insegnare in una scuola. Quando si laurea in legge, alla Fordham University, è una delle due donne in una classe di 179 persone.
Come spesso accade, tuttavia, la Ferraro, alla elezioni fu, in un certo senso, “tradita” proprio dalle donne il cui voto andò, nel 55% dei casi a Ronald Reagan la cui vittoria, senza precedenti, lo portò a conquistare 49 Stati su 50.
La Ferraro, tuttavia, continuò sempre il suo impegno per le donne e per la difesa dei loro diritti e uno dei suoi ultimi incarici pubblici è stato al fianco di Hillary Clinton, nelle primarie per la scelta del candidato alla presidenza, vinte poi da Barack Obama.
“Se le mie figlie cresceranno in un paese più equo, ciò sarà anche grazie agli ideali di Geraldine Ferraro”, ha detto proprio il presidente sabato pomeriggio per onorarne la memoria. Geraldine, infatti, si è spenta all’età di 75 anni per complicazioni legate ad un cancro del sangue contro il quale aveva instancabimente combattutto per dodici anni.
Nella foto Geraldine Ferraro insieme a Walter Mondale e alla sua famiglia (19 luglio 1984)