Un barcone con circa 300 persone abordo si trova in difficoltà a 7 miglia al largo di Lampedusa. Verso il barcone, che starebbe imbarcando acqua, si stanno dirigendo le motovedette della Capitaneria di porto. A bordo ci sono anche donne e bambini.
Sono 1.933 gli immigrati giunti nelle ultime 24 a Lampedusa, dove sono in corso le operazioni di recupero di un ennesimo barcone con a bordo 300 persone, tra cui numerose donne e bambini. Si ritiene che sia salpato dalla Libia e non dalla Tunisia. Lo scafo si trova in difficoltà a sette miglia dall’isola e sono partite tre motovedette della Guardia costiera per raggiungerlo. Con gli ultimi arrivi, il numero dei profughi presenti a Lampedusa ha superato i 7.000, ammassati in condizioni igieniche estremamente precarie.
Dura la presa di posizione del ministro dell’Interno Bobo Maroni intervistato oggi dal Corriere della Sera. Davanti al no delle regioni nell’accogliere i profughi, il capo del Viminale avverte: “Saremo noi a individuare le aree”. Mentre sul fronte internazionale il politico leghista parla di “rimpatri forzosi”
Dalle 17.30 di ieri sono arrivate a Lampedusa ben 7 imbarcazioni per un totale di circa 687 persone, 36 minori e 10 donne. Moltissimi i giovani a bordo di queste imbarcazioni di fortuna. Le prime due contano, una 70 persone, l’altra 96. Tra loro tre donne e sei minori. Tutti sono arrivati su piccole barche da pesca. Dal terzo barcone sono scese altre 150 persone tra cui due donne e due bambine di circa 4 e 8 anni. Nella fase di attracco del quinto barcone alcune persone sono cadute in mare rendendo necessarie le operazioni di salvataggio. Gli sbarchi di questa ultima ora di fatto vanificano del tutto l’opera di ‘alleggerimento’ della nave Grimaldi che dovrebbe trasportare 800 persone nei centri di accoglienza sparsi nel territorio nazionale.
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, durante la conferenza stampa nella sede del comune di Lampedusa, a cui hanno partecipato anche una cinquantina di abitanti dell’isola, ha puntato il dito contro il governo: “Bisogna dire con forza che questa emergenza è frutto di un gestione indecorosa da parte del governo nazionale. Sono mesi che sentiamo parlare di esodo biblico, allora perché non ci si è attrezzati per tempo? Voglio escludere che lo si sia fatto per mero interesse politico o elettorale. L’isola è già invivibile – ha proseguito Lombardo – con la presenza di 5000 migranti. Se dovessero arrivarne di più sarebbe disastroso. Bisogna intervenire. Formalizzerò le mie richieste al Consiglio dei ministri, chiedendo che si attivino immediatamente sistemi di accoglienza su apposite navi, che si realizzino opportuni ponti aerei, e si liberi un’isola che scoppia”. Una stoccata è arrivata anche alla Lega. ”Dove mandare gli immigrati? Le tendopoli le possiamo fare anche in Sicilia, ma perché no in Valpadana o in Piemonte se siamo un Paese unito?”
Il presidente del Consiglio Berlusconi, chiamato in causa, ha subito telefonato a Lombardo promettendogli un Consiglio dei ministri straordinario a Lampedusa per risolvere la questione del sovraffollamento.