In questi giorni è in discussione in consiglio comunale di Reggio Emilia il Psc, il Piano Strutturale Comunale che disegna la Reggio Emilia del futuro per i prossimi anni. Un piano che “cambia il modello di sviluppo urbanistico emiliano-romagnolo”, secondo il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio . Il consiglio comunale lo esaminerà insieme al Piano dei servizi, a quello della zonizzazione acustica e al regolamento urbanistico edilizio (Rue).
Secondo l’amministrazione di centrosinistra di Reggio “verde” e “crescita zero” sono le caratteristiche principali del Piano che si prefigge di limitare l’espansione urbanistica puntando sulla riqualificazione del patrimonio esistente, concentrare le aree produttive, realizzare un vero e proprio “anello verde” intorno alla città e costruire su “sette punti di eccellenza la piattaforma di rilancio della Reggio del domani”.
I numeri. Il territorio comunale si estende per circa 23 mila ettari di cui il 21%, quasi 5 mila ettari, è urbanizzato e il 76% circa (17 mila ettari circa), rurale. Il Psc prevede in totale aree urbanizzabili per 649 ettari (pari al 2,8%) della superficie. Le nuove potenzialità edificatorie dipendono per il 2% dalle previsioni del vecchio Piano regolatore del 2001 e solo per lo 0,8% dal Piano strutturale. Con riferimento ai soli interventi previsti dal nuovo documento, questi saranno invece per lo 0,17% di carattere residenziale e per lo 0,63% relativi agli ambiti produttivi. Per quanto riguarda la nuova residenza, i comparti individuati sono in particolare le due frazioni di Pratofontana e Fogliano, mentre complessivamente il Piano prevede un’espansione di 12 mila nuovi alloggi in 15 anni. Una media cioè di circa 800-900 alloggi all’anno contro i 1500 nuovi alloggi che hanno caratterizzato la crescita urbanistica dal 2001 al 2008. Dei nuovi alloggi, il 20% circa sarà destinato all’edilizia residenziale pubblica mentre circa la metà di essi, assicura l’assessore all’Urbanistica Ugo Ferrari, “è necessario anche a popolazione invariata per i mutamenti dei nuclei familiari”.
“E’ un bluff: la cementificazione continua. Un dato questo contestato però da Matteo Olivieri, consigliere comunale di Reggio 5 Stelle che spiega come “sulla cementificazione subita da Reggio Emilia nell’ultimo ventennio, nella scorsa legislatura emerse chiaramente che si è costruito cinque volte più di Bologna pesano diversi fattori”. “Il recente Piano approvato in via Samoggia, con 300 nuovi appartamenti, spiega bene come solo il pregresso del Psc sia capace di scardinare la già enorme previsione di 12.500 abitazioni. La stessa amministrazione comunale ammette, nel rispondere ad alcune osservazioni, che sfitto e invenduto inseriti nel Piano si sono basati su stime che, come tali, sembrano rispondere in maniera ironica alla vox populi, che vuole Reggio capitale degli appartamenti vuoti. Si parla di 7.000 appartamenti invenduti. Questo Psc rispetta le stesse logiche dei vecchi piani. La parola sostenibile, ripetuta più volte dall’amministrazione, cerca di coprirne gli scopi espansivi che sono solo più contenuti rispetto al passato. Ma contenere non significa cambiare”, dice Olivieri. “Presenteremo emendamenti costruttivi per limitare i danni di questo Psc e stringere le maglie della cementificazione”, dice il consigliere della lista civica a 5 stelle.
Il centrodestra invece con posizione differente rispetto alla Giunta e chi vorrebbe fermare la cementificazione, lamenta come questo piano “rallenti lo sviluppo” ed ha denunciato il caso di “rischi di conflitti d’interesse” nel voto di molti consiglieri. “Si asterranno dal voto sui singoli provvedimenti”, ha replicato il sindaco Graziano Delrio.
Meccanismi premianti. Scontro politico a parte , il Psc cercherà di rallentare l’espansione edilizia attraverso meccanismi premianti per la riqualificazione del patrimonio esistente, che interessa circa 1500 ettari. In particolare a chi riqualifica edifici malridotti verrà conferito un premio di cubatura edificabile del 20%, che puo’ aggiungersi ad un 15% di superficie in più se si ristruttura secondo i parametri di sostenibilita’ ambientale di Ecoabita.
Zone industriali. Il piano prevede di razionalizzare le aree industriali produttivi (pari allo 0,53% del territorio complessivo) concentrandoli nelle frazioni di Mancasale e Gavassa, dove sorgerà l’impianto di trattamento biologico dei rifiuti, ma non verrà invece realizzato un nuovo inceneritore. Sul territorio rurale e naturalistico la scelta principale riguarda la creazione di una cintura del verde di circa 9 mila ettari composta da 5 mila ettari di corridoi e cunei verdi, 280 ettari di aree boscate, e 3 mila ettari circa di parchi fluviali. “Il Piano prevede inoltre la messa a dimora di 300 mila nuovi alberi”, spiega l’assessore Ferrari.
Osservazioni. Fino a oggi il Comune ha bocciato il 59% delle richieste accogliendo invece il 2% delle osservazioni sugli alloggi (250 nuovi) e l’1% sui metri quadri pari a 15 mila . Il sindaco Delrio difende con orgoglio le sue scelte. “Con l’urbanistica si può fare consenso, ma noi abbiamo scontentato tutti. Dire che non facciamo piaceri per noi è un complimento e garanzia della trasparenza del percorso seguito”.
Emilia Romagna
A Reggio 800 alloggi all’anno
“Record di case invendute”
Secondo l’amministrazione di centrosinistra di Reggio “verde” e “crescita zero” sono le caratteristiche principali del Piano che si prefigge di limitare l’espansione urbanistica puntando sulla riqualificazione del patrimonio esistente, concentrare le aree produttive, realizzare un vero e proprio “anello verde” intorno alla città e costruire su “sette punti di eccellenza la piattaforma di rilancio della Reggio del domani”.
I numeri. Il territorio comunale si estende per circa 23 mila ettari di cui il 21%, quasi 5 mila ettari, è urbanizzato e il 76% circa (17 mila ettari circa), rurale. Il Psc prevede in totale aree urbanizzabili per 649 ettari (pari al 2,8%) della superficie. Le nuove potenzialità edificatorie dipendono per il 2% dalle previsioni del vecchio Piano regolatore del 2001 e solo per lo 0,8% dal Piano strutturale. Con riferimento ai soli interventi previsti dal nuovo documento, questi saranno invece per lo 0,17% di carattere residenziale e per lo 0,63% relativi agli ambiti produttivi. Per quanto riguarda la nuova residenza, i comparti individuati sono in particolare le due frazioni di Pratofontana e Fogliano, mentre complessivamente il Piano prevede un’espansione di 12 mila nuovi alloggi in 15 anni. Una media cioè di circa 800-900 alloggi all’anno contro i 1500 nuovi alloggi che hanno caratterizzato la crescita urbanistica dal 2001 al 2008. Dei nuovi alloggi, il 20% circa sarà destinato all’edilizia residenziale pubblica mentre circa la metà di essi, assicura l’assessore all’Urbanistica Ugo Ferrari, “è necessario anche a popolazione invariata per i mutamenti dei nuclei familiari”.
“E’ un bluff: la cementificazione continua. Un dato questo contestato però da Matteo Olivieri, consigliere comunale di Reggio 5 Stelle che spiega come “sulla cementificazione subita da Reggio Emilia nell’ultimo ventennio, nella scorsa legislatura emerse chiaramente che si è costruito cinque volte più di Bologna pesano diversi fattori”. “Il recente Piano approvato in via Samoggia, con 300 nuovi appartamenti, spiega bene come solo il pregresso del Psc sia capace di scardinare la già enorme previsione di 12.500 abitazioni. La stessa amministrazione comunale ammette, nel rispondere ad alcune osservazioni, che sfitto e invenduto inseriti nel Piano si sono basati su stime che, come tali, sembrano rispondere in maniera ironica alla vox populi, che vuole Reggio capitale degli appartamenti vuoti. Si parla di 7.000 appartamenti invenduti. Questo Psc rispetta le stesse logiche dei vecchi piani. La parola sostenibile, ripetuta più volte dall’amministrazione, cerca di coprirne gli scopi espansivi che sono solo più contenuti rispetto al passato. Ma contenere non significa cambiare”, dice Olivieri. “Presenteremo emendamenti costruttivi per limitare i danni di questo Psc e stringere le maglie della cementificazione”, dice il consigliere della lista civica a 5 stelle.
Il centrodestra invece con posizione differente rispetto alla Giunta e chi vorrebbe fermare la cementificazione, lamenta come questo piano “rallenti lo sviluppo” ed ha denunciato il caso di “rischi di conflitti d’interesse” nel voto di molti consiglieri. “Si asterranno dal voto sui singoli provvedimenti”, ha replicato il sindaco Graziano Delrio.
Meccanismi premianti. Scontro politico a parte , il Psc cercherà di rallentare l’espansione edilizia attraverso meccanismi premianti per la riqualificazione del patrimonio esistente, che interessa circa 1500 ettari. In particolare a chi riqualifica edifici malridotti verrà conferito un premio di cubatura edificabile del 20%, che puo’ aggiungersi ad un 15% di superficie in più se si ristruttura secondo i parametri di sostenibilita’ ambientale di Ecoabita.
Zone industriali. Il piano prevede di razionalizzare le aree industriali produttivi (pari allo 0,53% del territorio complessivo) concentrandoli nelle frazioni di Mancasale e Gavassa, dove sorgerà l’impianto di trattamento biologico dei rifiuti, ma non verrà invece realizzato un nuovo inceneritore. Sul territorio rurale e naturalistico la scelta principale riguarda la creazione di una cintura del verde di circa 9 mila ettari composta da 5 mila ettari di corridoi e cunei verdi, 280 ettari di aree boscate, e 3 mila ettari circa di parchi fluviali. “Il Piano prevede inoltre la messa a dimora di 300 mila nuovi alberi”, spiega l’assessore Ferrari.
Osservazioni. Fino a oggi il Comune ha bocciato il 59% delle richieste accogliendo invece il 2% delle osservazioni sugli alloggi (250 nuovi) e l’1% sui metri quadri pari a 15 mila . Il sindaco Delrio difende con orgoglio le sue scelte. “Con l’urbanistica si può fare consenso, ma noi abbiamo scontentato tutti. Dire che non facciamo piaceri per noi è un complimento e garanzia della trasparenza del percorso seguito”.
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Caltanissetta, 18 mar. (Adnkronos) - Il collaboratore di giustizia Pietro Riggio, ex agente di Polizia penitenziaria, avrebbe avuto dei contatti con un uomo della Cia, che avrebbe fatto da "garante" per "i progetti" della criminalità organizzata. A rivelarlo è lo stesso Riggio, proseguendo la sua deposizione al processo a carico di due generali dei Carabinieri, due ex investigatori antimafia, Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, accusati di depistaggio. Per la Procura di Caltanissetta, rappresentata in aula dal pm Pasquale Pacifico, i due ufficiali oggi in pensione, avrebbero depistato le indagini per riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Pietro Riggio. I due, in particolare, avrebbero intralciato, secondo l’accusa, il lavoro dei pubblici ministeri, che stavano cercando riscontri alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia nisseno Pietro Riggio sulla strage di Capaci. Alla sbarra anche l’ex poliziotto Giovanni Peluso, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Tersigni, 63 anni e l’82enne Pellegrini hanno lavorato a lungo per la Dia. Pellegrini è stato anche uno storico collaboratore del giudice Giovanni Falcone.
Alla domanda del Procuratore aggiunto Pacifico se ha mai conosciuto "un soggetto di nome Roger D'Onofrio?", Riggio ha risposto: "Sì. Mi è stato presentato da Giuseppe Porto", un detenuto che il collaboratore ha conosciuto in carcere. "In una occasione - racconta Riggio - andai a Benevento presso lo studio dell'ingegnere Antonio D'Onofrio. Roger D'Onofrio era anziano, ultrasettantenne. Porto disse che era il nostro 'garante' per tutte le operazioni che dovevamo fare. Era un appartenente ai servizi segreti americani in Italia, era della Cia. Mi fu detto da Porto".
E poi Pietro Riggio aggiunge: "Stavamo progettando la realizzazione di un pastificio per dare una parvenza legale e giustificare i movimenti di Porto e altri soggetti in territorio di Caltanissetta". A quel punto, il pm Pacifico ha chiesto il riconoscimento fotografico di D'Onofrio a Riggio. E gli mostra un album fotografico. "Sì, D'Onofio è al numero 10", dice Riggio.
Roger d'Onofrio era un agente della Cia. Italiano di origini, nel 1983 D'Onofrio era stato coinvolto in un traffico d’armi verso il Medio Oriente. Lo 'spione' degli americani il 2 dicembre 1995 venne arrestato. L’ipotesi era che avesse svolto un ruolo nel commercio di armi dalla Croazia, fatte arrivare in Italia via Albania.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La risoluzione del Pd, frutto di un lavoro condiviso positivo, contiene un messaggio chiaro, l'invito a rafforzare il percorso di costruzione dell'autonomia strategica dell'Europa". Lo ha detto Piero De Luca, deputato e capogruppo del Pd in commissione politiche europee, a margine della riunione dei gruppi congiunti dem sulla risoluzione Ue.
"Ribadiamo la linea chiara sulla politica estera con il pieno sostegno all'Ucraina e il rilancio di un'azione diplomatica di pace che veda protagonista l'Europa. Condanniamo la guerra commerciale dei dazi invitando ad evitare illusorie scorciatoie bilaterali, ed chiediamo al governo di avviare il percorso per raddoppiare le risorse del prossimo bilancio pluriennale europeo, così come di lavorare a nuovi investimenti con debito comune, sulla scia del Next Generation per rilanciare la competitività e difendere il nostro modello sociale di welfare".
"Abbiamo poi rivolto al Governo l'invito a promuovere investimenti congiunti necessari per realizzare l’autonomia strategica nella sicurezza comune, a coordinare le capacità industriali, a rafforzare l'interoperabilità dei sistemi difesa, verso un esercito comune. In tal senso, è importante lavorare nel corso del negoziato sul Libro bianco per cambiare gli elementi di criticità del Piano di riarmo, per condizionare tutte le spese, gli strumenti e gli investimenti alla pianificazione, allo sviluppo, all’acquisizione e alla gestione di capacità comuni per evitare riarmi nazionali privi di coordinamento, ma ponendo invece le basi per la costruzione di una vera e propria difesa europea".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Rafforzare le nostre capacità di difesa significa occuparsi di molte più cose rispetto al potenziamento degli arsenali". Occorre quindi un approccio a 360 gradi, perché "senza difesa non c'è sicurezza, senza sicurezza non c'è libertà". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "L'invio di truppe italiane in Ucraina non è mai stato all'ordine del giorno così come riteniamo che l'invio di truppe europee proposto da Francia e Regno Unito sia un'opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Poste Italiane amplia la diffusione del servizio di richiesta e rinnovo del passaporto negli uffici postali, che da oggi è attivo anche in 12 uffici di Milano, 12 di Napoli, 3 di Bergamo e in 4 comuni della provincia di Firenze. Milano, Napoli e Bergamo si aggiungono quindi a Roma, Bologna, Verona, Cagliari, Aosta, Catanzaro, Perugia, Venezia, Matera, Modena, Monza e Brianza, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Sassari, Treviso e Vicenza dove il servizio è disponibile già da alcuni mesi. Il servizio, si legge in una nota, è stato esteso inoltre in 88 uffici postali nei Comuni della provincia di Milano, in 42 della provincia di Napoli e in 121 della provincia di Bergamo: tutti inclusi nel progetto Polis di Poste Italiane, l’iniziativa rivolta ai 6.933 Comuni al di sotto di 15 mila abitanti che permette ai cittadini l’accesso digitale ai servizi della pubblica amministrazione direttamente dagli uffici postali. In totale, sono circa 14 mila le richieste di passaporto presentate nei 388 uffici postali abilitati delle grandi città in cui è disponibile il servizio. Ad esse si aggiungono le circa 25 mila richieste presentate nei 2.052 uffici postali dei Comuni inclusi nel progetto Polis
Ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto è un’operazione estremamente semplice. Grazie alla Convenzione firmata tra Poste italiane, Ministero dell’Interno e Ministero delle imprese e del made in Italy, infatti, agli interessati basterà consegnare all’operatore del più vicino ufficio postale del proprio Comune un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario della somma di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli uffici postali abilitati, sarà lo stesso operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento.
Per richiedere il rilascio del passaporto negli uffici postali delle grandi città è necessaria la prenotazione che si può fare registrandosi al sito di Poste Italiane. Il nuovo passaporto potrà essere consegnato da Poste Italiane direttamente a domicilio. Negli uffici postali Polis è possibile ritirare certificati anagrafici e di stato civile, certificati previdenziali, certificati per le pratiche di volontaria giurisdizione. Ad oggi sono stati erogati già 55 mila documenti. I nuovi servizi sono forniti dagli uffici postali allo sportello, nelle sale dedicate o tramite totem digitali che permetteranno al cittadino di eseguire le richieste in modalità self.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sulla questione immigrazione "non dimentico il nostro impegno sulle soluzione innovative, come tra tutte, in prima battuta, il protocollo Italia-Albania che il Governo è determinato a portare avanti, anche alla luce dell'interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee. Penso sia chiaro a tutti che se nella nuova proposta di Regolamento si propone di creare centri per i rimpatrii in Paesi terzi è grazie al coraggio dell'Italia, che anche su questo ha fatto da apripista". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La mediazione trovata nel Pd dimostra che non occorre alcun congresso: se i democratici discutono e si confrontano tra loro, si trova la sintesi migliore". Così la deputata Paola De Micheli a margine del dibattito nell’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari Pd sul Rearm e il conseguente voto a Senato e Camera.
"Questa posizione unitaria del Pd ci rimette dentro la discussione in corso in Europa sulla difesa e sull’integrazione europea, dibattito in cui il Partito democratico deve stare e ha il compito storico di indirizzarlo, in quanto delegazione più numerosa del Partito socialista europeo. E il Pd ha anche il compito di tenere la barra dritta sulla necessità di un’Europa unita e forte e di una difesa comune europea perché, come sottolineato oggi dalla segretaria Schlein, le destre assecondano le spinte nazionaliste che sempre hanno portato verso i conflitti e non verso la pace. In questo momento il governo Meloni è senza direzione, diviso sull’Europa e incapace di essere credibile nel cuore della politica continentale”.