Il processo all’ex difensore del Milan Paolo Maldini si aprirà il prossimo 21 giugno davanti alla decima sezione penale del Tribunale di Milano. Lo ha deciso il gup Luigi Varanelli che lo ha mandato a processo, insieme ad altre 12 persone, per le accuse di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.
Nell’udienza preliminare, che si è conclusa oggi, erano imputate in totale 39 persone: dipendenti dell’Agenzia delle entrate e commercialisti che avrebbero aiutato decine di imprenditori e titolari di società ad aggirare i controlli fiscali o a ottenere trattamenti più favorevoli. Alcuni imputati hanno scelto il patteggiamento, altri il rito abbreviato , altri ancora quello ordinario, come Maldini.
L’ex terzino del Milan, secondo le indagini coordinate dal pm Paola Pirotta, si sarebbe rivolto al funzionario dell’Agenzia delle Entrate Luciano Bressi, finito in carcere nell’inchiesta, per aggirare i controlli fiscali. Bressi aveva raggiunto un accordo con la procura per patteggiare la pena, restituendo circa un milione di euro all’Agenzia delle Entrate.
Stando alle indagini, fino al 23 giugno 2009 Maldini avrebbe corrotto Bressi offrendogli non solo “l’onorario per lo studio (circa 40 mila euro annui)”, ma anche la “procura speciale” della società costituita con la moglie, la Velvet Sas, “da cui scaturivano ingenti corrispettivi in nero (somma non inferiore a 185 mila euro)”. Inoltre, tramite Bressi, avrebbe acquisito “dati riservati” all’anagrafe tributaria sul conto di Alessandro P.B., che faceva parte di una società nella quale l’ex calciatore sarebbe voluto entrare per un affare immobiliare.
Archiviata invece l’accusa di corruzione contestata alla moglie dell’ex calciatore, Adriana Fossa. La donna rispondeva di corruzione per lo stesso episodio di cui è accusato il marito. Lo stesso pm, Paola Pirrotta, aveva chiesto l’archiviazione per la posizione di Adriana Fossa, che il giudice ha accolto facendo cadere l’accusa a suo carico.
Maldini, assistito dall’avvocato Danilo Buongiorno, si è sempre difeso sostenendo che sarebbe stato lo stesso Bressi a sottrarre soldi dalle casse della società Velvet.