Non solo si conferma il più ricco tra i politici, ma in un anno ha quasi raddoppiato il proprio reddito. Il presidente del Consiglio ha dichiarato 40.897.004 euro rispetto ai 23.057.981 dell’anno precedente. A leggere le dichiarazioni patrimoniali dei deputati relative al 2009, oggi consultabili a Montecitorio, le possibili “classifiche” sono infinite. Tra i presidenti dei due rami del parlamento, Gianfranco Fini e Renato Schifani, è il secondo ad avere un reddito superiore. La seconda carica dello Stato ha dichiarato 229.918 euro contro gli 186.563 euro della terza carica. Mentre tra gli avvocati difensori del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo, è il titolare del “mavalà” a vincere dichiarando 1.297.118 euro contro i 530.847 di Longo. Balza all’occhio, fra l’altro, la posizione del ministro dell’Economia. Giulio Tremonti ha dichiarato redditi pari a 301.918 euro, in netto aumento rispetto all’anno precedente quando, grazie a una serie di detrazioni fiscali, aveva denunciato 39.672 euro.
Stupiscono anche i redditi dei non eletti Guido Bertolaso e Daniela Santanché. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Protezione Civile ha dichiarato un reddito imponibile di 860.195 euro. Santanché, invece, 642.517 euro.
Paperon de Paperoni Silvio Berlusconi nelle dichiarazioni dei redditi figura come “separato”, non risultano nuovi acquisti di auto, barche o di partecipazioni in società. Ha venduto una comproprietà al 50% di un appartamento a Milano. Tra i beni immobili a lui intestati risultano due appartamenti in uso abitazione a Milano, due box e altri tre appartamenti nella stessa città, dove ha in comproprietà anche altri due immobili. Inoltre è iscritto nella dichiarazione dei redditi un immobile nel Comune di Lesa, in provincia di Novara. Compaiono le proprietà nell’isola di Antigua: un terreno, un immobile e un altro terreno acquistato il 13 marzo 2009. Infine, tre depositi di gestione patrimoniale presso la banca popolare di Sondrio, il Monte dei Paschi di Siena e la Banca Arner Italia spa.
Escluso il premier, il più ricco in Consiglio dei ministri è il titolare della Difesa, Ignazio La Russa, che nel 2010 ha dichiarato un reddito imponibile per il 2009 di 374.461 euro. La Russa tiene dietro anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con i suoi 301.918 euro. E’ testa a testa, poi, tra Tremonti e Renato Brunetta, che dichiara 300.894 euro. Mentre il più “povero” tra i ministri è il veneto Giancarlo Galan, con i suoi 149.938 euro. Tra le curiosità, si segnala il Guardasigilli Angelino Alfano, che dichiara 168.318 euro e allega la dichiarazione dei redditi della moglie, Tiziana Miceli, che guadagna più di lui, con i suoi 229.074 euro. Il primo dei leghisti è Roberto Calderoli, solo tredicesimo con 174.850 euro.
La classifica dei ministri, dunque, in ordine decrescente, vede dopo La Russa, Tremonti e Brunetta, il titolare della Sanità, Ferruccio Fazio (256.811 euro), seguito da Franco Frattini (237.219 euro), il neoministro Francesco Saverio Romano (236.295 euro) e Stefania Prestigiacomo (222.911 euro).
Sotto la soglia dei 200 mila, tutti gli altri ministri. A partire da Sandro Bondi, che però da una settimana ha lasciato la carica (dichiara 184.591 euro). Seguono Altero Matteoli (183.648 euro), Raffaele Fitto (179.787 euro), Mariastella Gelmini (176.981 euro), Roberto Calderoli (174.850 euro), Michela Vittoria Brambilla (173.818 euro), Maurizio Sacconi (172.394 euro), Gianfranco Rotondi (172.061 euro).
Nella metà bassa della classifica il ministro dell’Interno Roberto Maroni (170.711 euro), seguito da Elio Vito (169.432 euro), Angelino Alfano (168.318 euro), Umberto Bossi (167.957 euro), Giorgia Meloni (165.941 euro), Mara Carfagna, che risulta dunque essere la più “povera” tra le ministre (165.849 euro). Chiudono la classifica il vice ministro leghista Roberto Castelli (164.358 euro), il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani (161.911 euro) e il neoministro della Cultura Giancarlo Galan (149.938 euro).
Politica
Redditi dei parlamentari,
B in un anno raddoppia
Stupiscono anche i redditi dei non eletti Guido Bertolaso e Daniela Santanché. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Protezione Civile ha dichiarato un reddito imponibile di 860.195 euro. Santanché, invece, 642.517 euro.
Paperon de Paperoni Silvio Berlusconi nelle dichiarazioni dei redditi figura come “separato”, non risultano nuovi acquisti di auto, barche o di partecipazioni in società. Ha venduto una comproprietà al 50% di un appartamento a Milano. Tra i beni immobili a lui intestati risultano due appartamenti in uso abitazione a Milano, due box e altri tre appartamenti nella stessa città, dove ha in comproprietà anche altri due immobili. Inoltre è iscritto nella dichiarazione dei redditi un immobile nel Comune di Lesa, in provincia di Novara. Compaiono le proprietà nell’isola di Antigua: un terreno, un immobile e un altro terreno acquistato il 13 marzo 2009. Infine, tre depositi di gestione patrimoniale presso la banca popolare di Sondrio, il Monte dei Paschi di Siena e la Banca Arner Italia spa.
Escluso il premier, il più ricco in Consiglio dei ministri è il titolare della Difesa, Ignazio La Russa, che nel 2010 ha dichiarato un reddito imponibile per il 2009 di 374.461 euro. La Russa tiene dietro anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, con i suoi 301.918 euro. E’ testa a testa, poi, tra Tremonti e Renato Brunetta, che dichiara 300.894 euro. Mentre il più “povero” tra i ministri è il veneto Giancarlo Galan, con i suoi 149.938 euro. Tra le curiosità, si segnala il Guardasigilli Angelino Alfano, che dichiara 168.318 euro e allega la dichiarazione dei redditi della moglie, Tiziana Miceli, che guadagna più di lui, con i suoi 229.074 euro. Il primo dei leghisti è Roberto Calderoli, solo tredicesimo con 174.850 euro.
La classifica dei ministri, dunque, in ordine decrescente, vede dopo La Russa, Tremonti e Brunetta, il titolare della Sanità, Ferruccio Fazio (256.811 euro), seguito da Franco Frattini (237.219 euro), il neoministro Francesco Saverio Romano (236.295 euro) e Stefania Prestigiacomo (222.911 euro).
Sotto la soglia dei 200 mila, tutti gli altri ministri. A partire da Sandro Bondi, che però da una settimana ha lasciato la carica (dichiara 184.591 euro). Seguono Altero Matteoli (183.648 euro), Raffaele Fitto (179.787 euro), Mariastella Gelmini (176.981 euro), Roberto Calderoli (174.850 euro), Michela Vittoria Brambilla (173.818 euro), Maurizio Sacconi (172.394 euro), Gianfranco Rotondi (172.061 euro).
Nella metà bassa della classifica il ministro dell’Interno Roberto Maroni (170.711 euro), seguito da Elio Vito (169.432 euro), Angelino Alfano (168.318 euro), Umberto Bossi (167.957 euro), Giorgia Meloni (165.941 euro), Mara Carfagna, che risulta dunque essere la più “povera” tra le ministre (165.849 euro). Chiudono la classifica il vice ministro leghista Roberto Castelli (164.358 euro), il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani (161.911 euro) e il neoministro della Cultura Giancarlo Galan (149.938 euro).
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Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina "la destra è compatta? Con quello che beve vodka e dice ci vediamo a Mosca è compatta". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - Sull'Ucraina, i leader europei "avranno una delusione, Trump non sarà della partita. Possono continuare a provarci ma non è quello che vuole fare Trump, che vuole fare soldi con la Russia, vuole estrarre risorse, non ha una strategia che non sia predatoria. Dobbiamo prenderne atto e reagire sapendo che gli europei sono soli e sono l'ultima trincea della democrazia liberale, insieme ai canadesi, cui fare riferimento". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Siamo qui per dire che gli ucraini non sono soli e perchè ci siamo stancati di vedere l'Europa divisa che parla lingue diverse, che va in pellegrinaggio da Trump a compiacerlo, blandirlo". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione per l'Ucraina.
"Pensiamo che è tempo che gli Stati europei rispondano insieme con durezza, che alle minacce di dazi si risponda dicendo metteremo una tassa sul fatturato delle grandi imprese tecnologiche e che alla minaccia di non essere più coinvolti nella Nato si risponda investendo in una difesa europea che già oggi è molto significativa, che si preservi la libertà con la forza morale e una cultura militare e economica che possiamo avere se siamo tutti insieme", ha detto il leader di Azione.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - "Da questa piazza arriva una richiesta al governo di essere netto. Siamo europei e non siamo con un piede da un lato e un piede dall'altro, è una vecchia malattia italica. Siamo europei e con gli altri leader europei sosteniamo l'Ucraina perchè gli ucraini stanno combattendo per noi per tenere la Russia lontano da noi". Lo ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione a Roma per l'Ucraina.
Bologna, 2 mar. (Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Cagliari, nella gara valida per la 27esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Orsolini che risponde a Piccoli, e si porta al 47 punti inseguendo un piazzamento europeo. I sardi restano invece a 25 punti.
La formazione sarda parte bene e al 22' passa in vantaggio: ripartenza dei sardi con Augello che serve Piccoli per il colpo di testa da distanza ravvicinata per l'1-0. Il Bologna cerca di reagire ma nella prima frazione non trova l'occasione giusta. Il pari però arriva ad inizio ripresa, al 48' Orsolini trova l'1-1 realizzando il calcio di rigore che spiazza Caprile. Penalty fischiato per un fallo di Felici su Cambiaghi da poco entrato.
I rossoblu continuano a spingere e al 54' ci prova Castro ma Caprile devia in corner. Un minuto dopo su un corner a rientrare di Lykogiannis e deviazione ravvicinata involontaria di Zappa c'è il grandissimo intervento di Caprile che con un riflesso alza ancora in calcio d'angolo. Al 56' però il Bologna passa di nuovo: Castro allarga per Cambiaghi che fa partire un cross basso che attraversa tutta l'area di rigore e trova ancora Orsolini che batte ancora Caprile per il 2-1. Il Cagliari prova a reagire ma la squadra di Italiano controlla la gara e affonda al 76': va a segno con Lucumì ma l'arbitro Zufferli annulla il gol per fuorigioco del difensore colombiano.
Bologna, 2 mar. (Adnkronos) - Il Bologna vince in rimonta 2-1 sul Cagliari, nella gara valida per la 27esima giornata di Serie A, grazie alla doppietta di Orsolini che risponde a Piccoli, e si porta al 47 punti in classifica agganciando momentaneamente la Lazio al quinto posto. I sardi restano invece a 25 punti.
La squadra di Nicola parte bene e al 22' passa in vantaggio: ripartenza dei sardi con Augello che serve Piccoli per il colpo di testa da distanza ravvicinata per l'1-0. Il Bologna cerca di reagire ma nella prima frazione non trova l'occasione giusta. Il pari però arriva ad inizio ripresa, al 48' Orsolini trova l'1-1 realizzando il calcio di rigore che spiazza Caprile. Penalty fischiato per un fallo di Felici su Cambiaghi da poco entrato.
I rossoblu continuano a spingere e al 54' ci prova Castro ma Caprile devia in corner. Un minuto dopo su un corner a rientrare di Lykogiannis e deviazione ravvicinata involontaria di Zappa c'è il grandissimo intervento di Caprile che con un riflesso alza ancora in calcio d'angolo. Al 56' però il Bologna passa di nuovo: Castro allarga per Cambiaghi che fa partire un cross basso che attraversa tutta l'area di rigore e trova ancora Orsolini che batte ancora Caprile per il 2-1. Il Cagliari prova a reagire ma la squadra di Italiano controlla la gara e affonda al 76' e va a segno con Lucumì ma l'arbitro Zufferli annulla il gol per fuorigioco del difensore colombiano.
Roma, 2 mar (Adnkronos) - La manifestazione 'Una piazza per l'Europa - tante città, un'unica voce' del 15 marzo prossimo a Roma si terrà a piazza del Popolo. E' il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri scriverlo sui social pubblicando il manifesto dell'evento sottoscritto dai sindaci di alcune tra le principali città italiane.