Rita Dalla Chiesa e il dogma dell’infallibilità. Questo si desume dal comunicato stampa con cui Mediaset difende la conduttrice e il programma Forum dopo il brutto episodio dei falsi terremotati. Vale la pena di leggerlo integralmente, il comunicato. E analizzarlo, per capire come funziona la consensificazione. Con buona pace di chi ritiene che la tv non generi alcun tipo di condizionamento.

“Mediaset respinge le accuse strumentali a Rita dalla Chiesa e a Forum”. E’ già chiaro fin dal titolo quale sia la strategia difensiva: le accuse sono strumentali. Ma quali accuse? Il comunicato lo spiega? Certo che no. Anzi. Comincia così: “Nessuno può mettere in dubbio la professionalità e la buona fede di Rita Dalla Chiesa”. E perché mai, verrebbe da chiedersi? Dalla Chiesa nomen omen? Per quale motivo nessuno può dubitare? In una riga, gran parte dei problemi di comunicazione dell’Italia di oggi che non permette in alcun modo la critica. A nessuno, secondo la retorica della macchina del fango, del come ti permetti, dell’auctoritas.

Poi il comunicato prosegue: “Lo scontro politico, per quanto aspro, non può arrivare a spargere veleni su una conduttrice e un programma che ogni giorno, in diretta, danno spazio alle ragioni, alle amarezze e alle speranze della gente comune”. Che c’entra lo scontro politico? Qui ci sono dei fatti:
1) Forum ha mandato in onda persone pagate che fingevano di essere terremotati;
2) Durante la causa è stato incensato l’operato del Governo;
3) Gli aquilani se ne sono accorti e hanno diffuso la cosa, che è arrivata sui mezzi di informazione e ha suscitato indignazione.
E’ chiaro, però, che faccia più comodo parlar di politica per mascherare il punto e non entrare mai nel merito.

“La puntata di “Forum” al centro delle accuse di alcuni politici, ha avuto l’unico ‘torto’ di lasciare esprimere in diretta una signora abruzzese che, al di là della vicenda personale che la riguardava, ha espresso valutazioni soggettive sul dopo terremoto. Ma ogni giorno i protagonisti di Forum esprimono liberamente opinioni in diretta e la produzione è attenta a intervenire, nei limiti del possibile, per evitare dichiarazioni discutibili o estranee al programma. Arrivare a ipotizzare che le affermazioni spontanee della signora abruzzese siano frutto di un piano architettato a tavolino è un chiaro attacco strumentale che Mediaset respinge.”

Qui si chiarisce la strategia – che poi è la stessa del monologo della conduttrice in trasmissione – e si rasenta il capolavoro: l’unico “torto” di Forum è la troppa libertà concessa alle persone. E’ un po’ come quelle persone che, quando devono parlare dei loro difetti, dicono: “Sono pignolo”. “Sono troppo ordinato”. “Sono troppo sincera”. Mediaset, secondo il suo stesso comunicato, è semplicemente troppo libera. Come no. Talmente libera che nel comunicato – così come nel monologo – non si fa menzione del fatto che la signora “terremotata” che ha espresso “liberamente” il suo pensiero fosse una figurante. Un’attrice. Recitasse un copione, per quanto a soggetto. Come fa, una persona che interpreta un ruolo, a esprimere liberamente il suo pensiero? Ma non c’è problema, per gli spettatori di Forum: non lo sanno, perché nessuno glie lo dice, in Tv. Non si può mica rompere il giocattolo, metti mai che qualcuno dei 2 milioni che ieri si sono bevuti la puntata mattutina del programma (21% di share) scoprisse che ci sono degli attori a recitare le cause. Cosa accadrebbe?

Il comunicato, così come la difesa d’ufficio della conduttrice, non sono fatti per convincere chi la pensa diversamente, sia chiaro. Sono fatti per il pubblico di Forum, per rassicurarlo e allo stesso tempo per attaccare il nemico che si permette di mettere in dubbio il dogma della Tv che dice il vero. Della Dalla Chiesa infallibile, buona, talmente buona che ha fatto un sacco di iniziative di solidarietà per L’Aquila. Che vogliono dunque, questi aquilani?

Infine. Nel comunicato si legge per ben due volte “ogni giorno”. Ogni santo giorno (più o meno, si intende) dal 1985. Sono 26 anni. Pensiamoci: ce ne siamo accorti questa volta, perché il caso riguardava il terremoto e L’Aquila, e perché ci sono degli aquilani giustamente arrabbiati. Ma immaginate cosa possa voler dire un martellamento, ogni giorno, anche su questioni piccole, di poco conto. Ogni giorno si possono veicolare certi valori, un certo tipo di buonismo, un certo modo di pensare: l’arena setting è pefetta, in questo caso. Un tribunale.

La cosa, però, accade anche in altri programmi di intrattenimento o di cosiddetto infotainment: programmi televisivi non deputati a veicolare informazioni giornalistiche, ma che comunque veicolano certe informazioni e certi pensieri a senso unico. Moltiplicate per le ore di palinsesto. Moltiplicate per i giorni. Per gli anni. Se questo non genera consenso, se questo non modifica, lentamente, il pensiero delle persone, fabbricando di fatto uno zoccolo duro elettorale sostanzialmente irrecuperabile perlomeno al buonsenso, cos’altro può fare?

Intanto, la puntata di questa mattina è iniziata con il Tapiro d’oro consegnato alla conduttrice. In effetti, lo si poteva prevedere. La conduttrice ha detto: “Non abbiamo fatto niente, ma ci hanno dato un Tapiro d’oro. Evviva! Comunque Staffelli è proprio un bell’uomo”. Anche questo fa parte della fabbrica del consenso. Minimizzare, riderci su, non ammettere mai gli errori, fingere di bacchettarsi quando si fa parte dello stesso sistema.

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