Il premier sull'isola: "Via gli immigrati entro 48-60 ore, chiuderemo il centro di accoglienza". In conferenza stampa insiste sui piani per "risolvere la situazione": un "piano colore", un "piano rimboschimento" perché l'isola "diventi come Portofino". E l'occasione è buona per insultare il Fatto Quotidiano. Raggiunto l'accordo tra Regioni e governo per distribuire sul territorio fino a 50mila profughi
“Lampedusa sarà sede di un casinò”. Non bastavano le promesse fatte davanti al municipio. In conferenza stampa nella base dell’Aeronautica dell’isola Silvio Berlusconi entra nel dettaglio dei progetti accennati questa mattina e aggiunge altri “piani” per “risolvere i problemi”: “Sarà realizzato un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie.” Quanto all’impegno per “moratoria fiscale, bancaria e previdenziale di un anno a Lampedusa” il presidente del Consiglio dichiara di aver già parlato con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti per poter mantenere l’esenzione “anche oltre”.
Berlusconi torna poi sul suo acquisto notturno via internet di una casa sull’isola e ironizza: ”Ho deciso di comprare una villa a Lampedusa per far dire che adesso c’è un conflitto d’interesse e che aumenterà il valore della mia proprietà”. “Con questo acquisto – ha aggiunto – ho garantito agli abitanti la mia presenza e la possibilità che loro riversino su questa casa lo scontento: potranno anche imbrattarla“.
L’occasione è buona per accusare ‘Annozero’ e ‘Il Fatto Quotidiano’ di fare “disinformazione”. Inizialmente Berlusconi invita a non parlare d’altro, quando l’inviato di Santoro gli chiede del processo breve. Ma la rabbia del premier si scaglia contro Enrico Fierro (inviato de Il Fatto a Lampedusa) ‘colpevole’ di domandare al presidente i motivi dei ritardi nell’affrontare l’emergenza immigrazione sull’isola: “Non c’è stata data la disponibilità di aree per costruire una tendopoli”, afferma il premier, che aggiunge: “La situazione dei migranti non è quella che è stata descritta dai giornali. Non è vero che è mancato il cibo, è una menzogna assoluta, una campagna di disinformazione“. Non manca l‘attacco personale al giornalista: “Mi dispiace che lei la mattina si guarda allo specchio e si incazza”. Fierro non può rispondere altro che: “Presidente si vergogni”
In serata arrivano anche le dimissioni di due esponenti del Pdl, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e il sindaco di Manduria, in provincia di Taranto, Paolo Tommasino, entrambi in polemica con la gestione della politica dell’immigrazione del governo. La decisione è stata presa da Mantovano, seguito a ruota da Tommasino, dopo la notizia che la prima nave passeggeri che trasferirà gli immigrati da Lampedusa porterà a Taranto, e poi a Manduria, oltre 1.400 persone. Nei giorni scorsi in consiglio comunale a Manduria il sottosegretario aveva annunciato, su indicazione del ministro dell’Interno, Maroni, che la tendopoli avrebbe ospitato 1500 immigrati irregolari. Ad oggi erano già oltre 1.300 gli immigrati assistiti a Manduria. La Puglia ospita già tre centri per richiedenti asilo e due Centri di identificazione ed espulsione.
Ai cittadini assiepati davanti al municipio dell’isola questa mattina, Berlusconi aveva detto: “In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani. Chiuderemo anche il centro di accoglienza”, aveva promesso. Insomma, Berlusconi sfodera il suo miglior sorriso per vendere i soliti sogni agli elettori: via tutti gli immigrati (stessa promessa fatta ai napoletani con la spazzatura), zone libere dalla burocrazia, moratoria finanziaria, fino alla candidatura dell’Isola a “premio Nobel per la Pace”.
In dieci minuti Berlusconi incanta la folla che lo incita: ‘Silvio, Silvio'”. “Ho il vezzo e l’abitudine di risolvere i problemi – aggiunge Berlusconi – e fino a ieri sera non avevo una soluzione chiara. Ora dopo consultazioni con diversi ministri e con le autorità delle Tunisia abbiamo un piano che vengo a raccontarvi e che è scattato ieri a mezzanotte. Non solo, Berlusconi prospetta un “piano colore da attivare anche a Lampedusa”. Insomma, per intenderci “vorrei che l’isola avesse i colori di Portofino“. “Venendo qui – aggiunge – ho visto un degrado significativo muri scrostati e niente verde, al contrario nella verdissima isola qui accanto, Linosa”. “Un piano colore – continua Berlusconi – l’ho già realizzato in un paese della Lombardia e per Lampedusa propongo lo stesso modello, arredando le strade con adeguata illuminazione e con ciottolo. E’ necessario anche un piano di rimboschimento”. Sul cosiddetto “piano colore torna anche in coinferenza stampa immaginando “il porto della “perla Lampedusa” in stile Portofino” perché non si presenti più “nel disordine e incuria attuali”.
E sugli immigrati: “E’ un piano di liberazione dell’isola. Ci sono 6 navi, e si tratta per una settima, con una capienza di 10 mila passeggeri”. Nessuna spiegazione su dove andranno le due navi, arrivate questa mattina per caricare gli immigrati: “Lei sa giocare a scopa?”, chiede Berlusconi a un cittadino che vuole capire la destinazione delle navi: “Quando saprà giocare a scopa,le spiegherò delle navi”. Una frase incomprensibile che spiega una cosa: nemmeno il premier sa esattamente dove saranno portati i migliaia di migranti arrivati in questi giorni a Lampedusa.
Il mistero viene svelato solo nel pomeriggio: “I migranti che arriveranno sulle banchine del porto di Lampedusa saranno subito imbarcati sulle navi con destinazione Tunisia o altri centri”, rivela Berlusconi nella conferenza stampa dove sta illustrando gli aspetti del piano d’emergenza immigrazione: ”I migranti presenti a Lampedusa, posso assicurarvi, andranno in tutta Italia. C’è da superare l’egoismo di tutti”.
Intanto l’Europa risponde alle accuse di Roberto Maroni che ieri aveva dichiarato al Tg5: “L’Europa ci aiuta zero virgola zero, là pensano ‘E’ un problema vostro, arrangiatevi”. Questa la reazione dell’Unione europea: ”Sono stati messi adisposizione dell’Italia circa 18 milioni di euro nel 2010-2011 per i rimpatri degli immigrati, oltre ai 25 milioni di euro stanziati per tutti gli Stati membri per misure di emergenza.
Annunciate nei giorni scorsi, le prime due navi (in totale il piano ne prevede sei) sono effettivamente arrivate a Lampedusa. Obiettivo dichiarato: prelevare i profughi e portarli nelle strutture allestite in queste giorni dall’Unità di crisi del Viminale. La nave San Marco della Marina militare è giunta in rada intorno alle 6, mentre per agevolare l’avvicinamento della “Catania” della Grimaldi sono in azione le motovedette della guardia costiera; la nave passeggeri ormeggerà a Cala Pisana. Secondo quanto si apprende da fonti ufficiali, altre tre navi passeggeri dovrebbero arrivare a Lampedusa entro il primo pomeriggio. Entro stasera è previsto l’arrivo della quinta nave.
Raggiunto l’accordo governo-Regioni su profughi
Il flusso previsto fino a 50mila profughi sarà distribuito equamente nel territorio nazionale in ciascuna regione escluso l’Abruzzo. E’ questo uno dei punti dell’accordo siglato tra Governo e autonomie locali nel corso del vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza immigrati. “Questo flusso territoriale – si legge nell’accordo – sarà definito nei prossimi giorni da una cabina di regia nazionale, coordinata dal governo, con le regioni e gli enti locali ed articolata nelle diverse realtà regionali, coinvolgendo le prefetture”. L’intesa prevede in oltre l’impegno del governo “a individuare risorse stabili e pluriennali” per il problema di minori stranieri non accompagnati e il sostegno a collocarli nelle case famiglia attraverso i comuni. Il governo inoltre “accoglie con favore la disponibilità di posti aggiuntivi messi a disposizione dal Sprar e si impegna a finanziarlo”. Nell’accordo raggiunto si ribadisce la competenza del governo nella gestione dell’immigrazione clandestina: l’esecutivo “si impegna ad assicurare un criterio di equa e sostenibile attribuzione degli immigrati che risultassero clandestini in tutto il territorio nazionale, sentiti gli enti territoriali interessati”. Le risorse finanziarie per gestire la situazione emergenziale, si sottolinea nell’accordo, “sono totalmente a carico del governo”. Tutti i livelli istituzionali si impegnano inoltre “ad avviare un’iniziativa verso le istituzioni europee per affrontare nel rispetto delle norme europee l’emergenza umanitaria”.