Incontro tra le Regioni e il ministro Maroni a palazzo Chigi. Ma ancora non c'è chiarezza. E la lista dei siti resta top secret. Anche se alcune prefetture si stanno muovendo in autonomia. Errani: "L'importante è la copertura economica"
Per ora sono 2000 i profughi provenienti dalla Libia approdati sulle coste italiane, ha reso noto il ministro Maroni durante l’incontro con la Conferenza delle Regioni, l’Anci e l’Upi. “Sarà compito delle Regioni”, ha continuato Maroni, “scegliere i siti dove verrano ospitati gli immigrati. E sulle zone stabilite per ora c’è ancora il massimo riserbo. Nessuna tendopoli dovrebbe essere costruita, ma le prefetture di tutte le province emiliano romagnole hanno effettuato un monitoraggio per individuare ex aree militari, caserme vuote e edifici in disuso. Nella provincia di Rimini, ha affermato l’assessore ai servizi sociali della provincia Mario Galasso, “la prefettura sta chiedendo la collaborazione anche ai centri alberghieri della zona”.
Il riserbo sulle destinazioni degli immigrati, però, ha già fatto nascere le prime polemiche. “Chiediamo alla provincia di Forlì Cesena di chiedere alla prefettura la lista dei possibili siti dove ospitare, eventualmente, i profughi del Nord Africa”, ha chiesto oggi il consigliere provinciale di Futuro e Libertà Giordano Antonelli, “per capire se ci sono le condizioni di sicurezza previste dall’Unione Europea”.
Sulla gestione dell’emergenza in Libia si è formato anche un tavolo regionale con i rappresentanti di Regione, province e comuni con più di 50 mila abitanti. “Abbiamo ribadito la disponibilità a mantenere gli impegni presi con il Governo”, ha affermato l’assessore regionale alla Protezione Civile Paola Gazzolo, “a patto che non vengano costruiti nuovi Cie in Emilia Romagna, non si allestiscano campi e tendopoli improvvisate e che ci sia chiarezza nella catena di comando dell’emergenza”.
Ma l’aspetto su cui Regione, province e comuni chiedono maggiori garanzie è quello economico. Non c’è ancora nessuna cifra precisa, neanche nel piano che Vasco Errani ha ricevuto dal ministro Maroni lunedì scorso. “Il costo dell’emergenza deve essere gestito completamente dal governo”, ha affermato Errani. Così anche per l’assessore Gazzolo, che chiede “la copertura integrale di tutte le fasi dell’emergenza dal governo nazionale, senza che vengano richiesta nessuna anticipazione a Regione ed Enti locali”.
“Per non rischiare di aspettare rimborsi che poi non arrivano, come è già successo in passato”, spiegano in via Aldo Moro.