Politica

A casa di B. il candidato sindaco è leghista

Ad Arcore Enrico Perego del Carroccio "strappa" al premier la nomination per correre a discapito del Popolo della libertà. La città va al voto dopo cinque anni di dominio incontrastato di amministrazione pidiellina

Arcore - Enrico Perego (Lega Nord), candidato sindaco

Se fosse una partita di calcio sarebbe un autogol di quelli che solo Comunardo Niccolai, lo stopper degli anni Settanta famoso per le sue autoreti, avrebbe potuto fare. Ad Arcore il Pdl abdica alla Lega. Nella città simbolo per gli azzurri e per il bunga bunga, il prossimo candidato sindaco del centrodestra sarà un leghista.

Niente di nuovo sotto il sole della Brianza padana, ma Arcore non è una città qualunque. E’ casa di Silvio Berlusconi. Pur con percentuali minime rispetto alla ricca (di voti) Brianza, Enrico Perego del Carroccio “strappa” al premier la nomination per correre a discapito del Pdl. E pensare che la città va al rinnovo amministrativo dopo cinque anni di dominio incontrastato del sindaco pidiellino.

Non erano passate nemmeno 24 ore dalla visita ufficiale del leghista a Villa San Martino per ricevere l’investitura direttamente dal Cavaliere che il Pdl ha perso i primi pezzi. Alessandro Ambrosini, il presidente del Consiglio comunale, uno dei più giovani in Italia, dice no e se ne va sbattendo la porta. Sarà presente sulle schede elettorali con una propria lista civica “Pop Arc”. Ma la trovata del sindaco leghista in terra berlusconiana per eccellenza ha creato malcontento ovunque nel partito. Soprattutto tra gli esponenti azzurri papabili alla carica di primo cittadino. Vittorio Perrella e Claudio Bertani, presentati negli scorsi giorni al cospetto del cavaliere sono stati scartati. Non hanno fatto una bella impressione al capo. E così l’onorevole Elena Centemero che riveste il ruolo di segretario provinciale, la stessa che faceva da insegnante di sostegno ai figli di Berlusconi, ha deciso che correre in prima persona era troppo rischioso in caso di sconfitta (probabile). Una sconfitta che le sarebbe costata il posto.

Da lei è arrivata la pensata. Anche appoggiato dallo zio, Alberto Centemero, che milita nella Lega ed è il segretario cittadino. Lo stesso che nella testa dell’onorevole diventerà assessore. Una soluzione che consente di tenere “in famiglia” candidato e coalizione. Elena Centemero in caso di vittoria si è già ritagliata un posto accanto allo zio leghista. Farà il vicesindaco con delega alla Cultura. Risultato della “pensata” avallata dal cavaliere e presa senza consultare nessuno del partito né in Brianza né a livello regionale, è la rivolta. Al consiglio comunale di martedì sera c’erano 200 cittadini inferociti contro una delle ultime delibere che in tutta fretta l’amministrazione uscente sta cercando di portare a casa. Nel partito poi si fatica a trovare i candidati per riempire la lista. Insomma una Caporetto d’immagine destinata a pesare maggiormente in caso di sconfitta anche oltre i confini di Arcore. La resa dei conti nel Pdl della Brianza è solo rimandata al 15 maggio.

Donatella Rossi