L'inchiesta riguarda il progetto Civis, il tram su gomma a guida ottica, mai entrato in funzione. Secondo l'accusa l'ex sindaco a fine mandato avrebbe avuto un incarico professionale (ben retribuito) dalla società del gruppo di Torino da cui aveva acquistato i mezzi
Sull’ex primo cittadino stanno indagando il procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal pm Antonello Gustapane che coordinano il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. “Le perquisizioni hanno dato esito negativo”, ha spiegato l’avvocato Guido Magnisi che difende Guazzaloca. “Siamo certi di poter avvalorare la sua totale estraneità – ha aggiunto Magnisi – e anche in tempi molto rapidi”.
Guazzaloca è stato sindaco di Bologna dal 1999 al 2004: fu eletto con una lista civica sostenuta dal centrodestra e che scalzò per la prima volta la sinistra da Palazzo D’Accursio.
La vicenda ruoterebbe attorno a un contratto milionario con una società del gruppo Fiat, la Irisbus, proprietaria a sua volta, in compartecipazione con l’Enel, della Leasys, azienda della quale Guazzaloca, alla fine del suo mandato da sindaco, divenne presidente. Secondo l’avvocato Magnisi (ma la sua tesi è contrapposta a quella dei pm) Fiat non avrebbe alcun collegamento con l’incarico dato a Guazzaloca. “La società al centro della vicenda è la Leasys spa. Non c’entra assolutamente in questa vicenda Fiat Auto perché Guazzaloca, concluso il mandato da sindaco, fu contattato da Gnudi, allora presidente dell’Enel, e su un piano personale che esula totalmente dalla Fiat, per l’incarico in Leasys che si doveva esaurire nel corso di molti anni per un totale di 100.000 euro annui, ma che in realtà Guazzaloca dopo due mesi abbandonò perché ebbe un ben più remunerativo e prestigioso incarico di Authority. E che l’incarico con Leasys nasce un contatto gestito da Gnudi come Enel, oggi è stato ritrovato nei documenti. E quando Guazzaloca si è dimesso informò lo stesso Gnudi. In poche parole il contatto si è realizzato con Gnudi su un piano di conoscenza personale e si è esaurito con Gnudi”.
Ma in procura non sono convinti da questa versione e in mattinata, oltre che a Bologna, le perquisizioni delle Fiamme Gialle sono arrivate anche a Torino. Tutte sedi riconducibili agli otto indagati, accusati di corruzione. Tra loro, oltre a quattro legali rappresentanti torinesi, ci sono l’ex presidente del cda di Atc, Maurizio Agostini e i consiglieri Claudio Comani e Giovanni Vestrucci, nominati da Guazzaloca nel board dell’azienda.
L’impianto accusatorio ricostruito in dai pm è opera di un lungo lavoro, passato soprattutto attraverso interrogatori e acquisizione di documenti. Tra questi, ci sarebbero anche quelli che certificano un passaggio importante dell’indagine: Guazzaloca era stato nominato presidente del consiglio d’amministrazione della Leasys (realtà specializzata in autoveicoli per il 49 per cento dell’Enel e per il 52 della Fidis, controllata in toto dalla Fiat). A sua volta la Leasys fa parte del gruppo a cui appartiene anche Irisbus, la società che ha venduto a Bologna i mezzi per il Civis.
Per il procuratore della Repubblica di Bologna, Roberto Alfonso, l’ex sindaco non aveva “nessuna competenza specifica o esperienza per quel tipo di incarico”. Inoltre, studiando le fasi del progetto Civis, i controlli non effettuati sulla progressione, i documenti non fornito alla Provincia e chi erano le persone preposte a quegli stessi controlli, si tornava sempre allo stesso nome: quello dell’ex sindaco.
“Mettendo in fila”, ha aggiunto il procuratore Alfonso, “siamo arrivati a una base indiziaria tanto grave da giustificare una perquisizione per cercare riscontri a questa ipotesi investigativa”.
L’ex sindaco, già questa mattina, ha respinto tutte le accuse e dice di aver chiarito la sua posizione. “Ciò che è avvenuto mi lascia sconcertato, ma nel contempo sereno, in quanto non ho mai, dico mai, avuto nessun genere di rapporti con chicchessia inerenti alla vicenda Civis”. Così l’ex sindaco Guazzaloca commenta il fatto di essere stato indagato . “Alla procura chiedo una cosa sola: accertare in tempi brevi la verità dei fatti”, aggiunge.
Da Roma è intervenuto anche il presidente dell’Udc, Casini: “Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura bolognese vorrei manifestare a Giorgio Guazzaloca la mia totale vicinanza, solidarietà e fiducia. Chi, come me, lo conosce da tanti anni ne può testimoniare l’onestà, la pulizia e la coerenza. E’ stato un sindaco galantuomo e tutti a Bologna ne sono consapevoli, anche gli avversari politici di ieri, di oggi e di domani”.