La casa editrice milanese riporta sugli scaffali i classici del pensiero e i saggi in una veste tutta nuova. Il primo volume è "Odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci con la copertina firmata dal "guru" dell'arte editoriale David Pearson
Instant Book è la nuova collana di Chiarelettere che vuole riproporre con un appeal contemporaneo i grandi della saggistica internazionale: libri di un centinaio di pagine scritti nel passato e ancora interpreti dell’attualità. “Odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci è stato il primo volume approdato in libreria la cui copertina, come quelle a venire, è firmata da David Pearson, già grafico per la casa editrice dal 2007. David, riconosciuto maestro dell’arte editoriale, ha lavorato in passato per la Penguin, per la quale ha creato la collana di Great Ideas.
Un format di libri piccoli e maneggevoli che ha riscosso molto successo, è stato replicato in Germania e arriva ora in Italia con Instant Book. “Per Chiarelettere ho lavorato dagli esordi delle collane di Principio Attivo e Reverse. Ora proseguiamo insieme a loro il lavoro di equipe per la definizione della casa editrice con questa nuova avventura”, spiega Pearson a ilfattoquotidiano.it.
La ricerca di una forte identità attraverso la grafica di copertina è infatti lo scopo del lavoro di David anche in questa collana, che implica un ampio lavoro di ricerca sugli autori, dallo studio del periodo storico in cui hanno vissuto al contenuto dell’opera stessa. Tutti elementi che andranno a confluire sotto forma di suggestioni grafiche nelle cover. “Per questo primo volume di Antonio Gramsci ho scelto di utilizzare l’immagine degli indici che puntano gli uni contro gli altri per trasmettere il contrasto con il concetto di indifferenza. Le mani che ho scelto risalgono ai modelli tipografici dei primi del Novecento. Sono coevi dell’opera, scritta nel 1917, e comprendono anche un tratto puramente decorativo”, spiega Pearson.
Il rimando ai formati e alle tecniche di stampa del passato emerge anche dalle immagini e dalle parole in rilievo sulla cover, per riprodurre l’impressione dei caratteri. Un elemento mutuato dai secoli scorsi che deve conciliarsi con i gusti dei lettori di oggi. “Quelli che Instant Book propone sono testi ampiamente conosciuti dal pubblico ma verso i quali, generalmente, si percepisce un approccio accademico, lontano dalla contemporaneità. Per questo il design deve provocare ed essere elegante. Perché un libro non è solo un testo da leggere, ma un volume da conservare. Direi un oggetto da mostrare”, puntualizza il grafico che anticipa anche alcune delle prossime uscite. Il 1 giugno sarà infatti nelle librerie “A che servono le mani pulite se si tengono in tasca” di don Lorenzo Milani e il 9 giugno “Il discorso sulla servitù volontaria” di Étienne de La Boétie.
Sul primo in particolare Pearson esprime il suo interesse per i caratteri tipografici che ha utilizzato ed erano ricorrenti nei manifesti della Chiesa Cattolica di metà Novecento, mentre de La Boétie ricorda la copertina di “On Art and Life” di John Ruskin uscita per Great Ideas della Penguin. E creare copertine per i lettori italiani richiede un approccio diverso rispetto ai lavori inglesi, ma secondo Pearson, oltre le differenze, è più rilevante un elemento comune: “Il mondo occidentale ha una grande tradizione di classici da riscoprire e fare conoscere alle nuove generazioni. Per questo l’approccio visuale diviene la chiave per attribuire all’opera un’identità più libera dai vincoli istituzionali e più vicina a chi legge”.
Quindi, se l’identità e design definiscono l’attualità di un libro, quale giudizio per gli ebook? “Molti non vogliono che lo dica, ma trovo straordinario che si possa leggere attraverso un supporti elettronici. E’ pratico ed economico. Eppure preferisco considerare il libro come un oggetto e la narrativa, sinceramente, la immagino solo stampata su carta”.