Cronaca

Lampedusa, 843 arrivi in 12 ore. “Apriamo crisi di governo”, giallo sul leghista Boni

Maroni a Tunisi per discutere un accordo sull'immigrazione. Posticipata a domani alle 15 la conferenza stato-regioni. Sempre domani alle 18 riunione politica sull'emergenza umanitaria-immigrazione. L'allarme della Croce Rossa: "Situazione sottovalutata". Il sindacato di polizia si lamenta: "l governo paghi gli straordinari". Nel pisano raid vandalico all'ospedale

Lo sbarco dei migranti dalla nave San Marco

Torna a riempirsi il centro di accoglienza di Lampedusa. Anche dopo i nuovi sbarchi. Un barcone con 243 migranti – di cui 17 donne e sei minori – è approdato in tarda serata. Altre tre barche sono state intercettate al largo dell’isola e della costa di Licata. E intanto monta la polemica politica tutta interna al governo. “Dobbiamo chiudere il rubinetto e svuotare la vasca”, è il commento sintetico del leader della Lega, Umberto Bossi. Ieri, dopo le operazioni di smistamento nei centri e nelle tendopoli, erano rimasti in circa 700 (Leggi la cronaca di ieri), ma le ore serali hanno dato il via a un rapido susseguirsi di arrivi di migranti sull’isola. La Guardia costiera calcola che in ventiquattro ore “la vasca” si sia riempita con oltre mille nordafricani giunti sull’isola. E ai cronisti che lo facevano notare, sempre Bossi ha risposto ancora più asciutto: con un dito medio alzato.

Sempre sul fronte politico è giallo sulle parole del leghista Boni. “Non possiamo rimanere pazienti in eterno, il nostro elettorato è furioso. Se il premier non porta a casa il risultato con la Tunisia, noi dobbiamo aprire la crisi”, ha dichiarato il presidente del consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, in una intervista resa a ‘L’Espresso’ e oggi smentita. “L’intervista era ufficiale, concordata, avvenuta in presenza della sua portavoce”, rispondono dalla redazione del settimanale, “E’ durata oltre un’ora ed è stata registrata con un iPhone in bella vista sulla scrivania del presidente”. Una prova audio adesso in home page sul sito del giornale. Nell’intervista Boni minaccia che in caso di fallimento della trattativa a Tunisi la Lega “uscirebbe dal governo”. “Siamo molto tesi perché in ballo c’è Maroni e la sua credibilità e ci stiamo giocando uno dei nostri uomini migliori: non si può lasciare il ministro da solo afferma Boni, ribadendo che “la Lega è pronta anche ad abbandonare il Governo, qualora gli accordi con la Tunisia non soddisfino il titolare del Viminale e le istanze per prevenire la nuova ondata migratoria che scuotono la base del Carroccio”. “Non si tratta di una minaccia, di un bluff. Dipende dall’urto che potrebbe derivare dalla situazione attuale, anche noi sentiamo i nostri che si lamentano: non possiamo rimanere pazienti in eterno. La nostra base è scossa, e quando Bossi dice ‘Fora di bal'” si riferisce – chiosa – a una tensione vera che sente la gente”.

Oggi Boni ha dichiarato di non aver “mai rilasciato alcuna intervista all’Espresso: ho appreso quindi con stupore la polemica che sta montando su alcuni organi di stampa sulla questione dell’immigrazione e della posizione del governo. Non ci sto ad essere utilizzato come il pretesto per scatenare delle polemiche a livello nazionale”.

Paolo Bonaiuti, sottosegretario e portavoce del presidente del Consiglio, smentisce che sia in programma un nuovo incontro fra Silvio Berlusconi e i vertici del Carroccio, come era invece emerso in mattinata da fonti di governo.

Intanto Lampedusa si svuota e si riempe nel giro di 24 ore. L’ultima partenza intorno a mezzanotte, quando il traghetto “Catania” della Grimaldi ha lasciato l’isola con 450 migranti in direzione di Civitavecchia. Adesso dovrebbe essere utilizzata la “Flaminia” della Tirrenia, capace di trasportare fino a 1.600-1.700 persone e una serie di ponti aerei per altri 200 migranti. Ieri notte un’imbarcazione in avaria diretta in Italia, con a bordo 42 persone, è stata soccorsa dalla guardia costiera tunisina al largo della costa di Gabes. Nessuna soluzione definitiva anche per i 172 minori ancora presenti sull’isola. Mentre 40 di loro venivano trasportati a Porto Empedocle, una ventina di coetanei rimasti nella struttura d’accoglienza ha organizzato una protesta. Dopo essersi procurati delle ferite all’addome e allo sterno con delle lamette, i minori hanno provato a fuggire da un buco nella rete di recinzione. Sono stati ritrovati nella zona del porto e subito riportati al centro.

Come promesso il governo ha inviato un’equipe del ministero del Turismo a Lampedusa per girare immagini che serviranno a realizzare uno spot al fine di rilanciare le attività turistiche nell’isola. Operatori incaricati dal ministero sono a bordo di un elicottero della Guardia di finanza per effettuare dall’alto le riprese dei luoghi più suggestivi dell’isola.

In sede europea, il parlamento di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza per alzata di mano la relazione presentata dall’eurodeputato Fiorello Provera (Lega Nord) sull’emergenza migratoria dal nordafrica che ha colpito Lampedusa. La relazione raccomanda ai governi dei 27 di assistere l’Italia e chiede alla Commissaria Malmstrom di attivare il meccanismo di solidarietà previsto nei trattati, inclusa la direttiva 55 sulla ‘protezione temporanea’ dei rifugiati che provengono da zone di guerra.

Intanto nel porto di Trapani il traghetto “Excelsior” di Grandi navi veloci con a bordo 700 immigrati destinati alla tendopoli di Kinisia, ha terminato le operazioni di sbarco. La barca, approdata domenica sera da Lampedusa con poco più di 1.700 stranieri, perlopiù tunisini, è approdata il giorno seguente a Catania. Cinquecento era stati dirottati nella tendopoli di Caltanissetta; altrettanti nella struttura di Santa Maria Capua Vetere. Stamane la sistemazione dell’ultima tranche di nordafricani. La realizzazione della tendopoli di Trapani ha suscitato parecchie polemiche e proteste tra i cittadini e gli amministratori locali che hanno lanciato l’allarme sicurezza e minacciato battaglie legali, anche a fronte della presenza sul territorio di altre due strutture per immigrati già sature.

Primi arrivi in Toscana, raid vandalico nel pisano. Sarebbe stato un vero e proprio raid vandalico quello che ha causato pesanti danneggiamenti la notte scorsa nell’ex ospedale ortopedico di Calambrone (Pisa), una delle strutture destinate ad accogliere dai 50 ai cento migranti provenienti da Lampedusa. A denunciarlo è l’Azienda ospedaliera universitaria pisana (Aoup) che è proprietaria della struttura davanti alla quale, ormai da due giorni, protestano gruppi di cittadini contrari all’insediamento dei nordafricani, preoccupati anche dagli effetti sulla stagione turistica. E’ atteso intanto per domattina l’arrivo degli ultimi 200 migranti previsti in Toscana. Raggiungeranno i primi 300 arrivati ieri sera.

Manduria, rientra la protesta dei migranti. E’ rientrata la protesta di un gruppo di immigrati tunisini che ieri aveva rifiutato il cibo della tendopoli di Manduria. Gli immigrati ospitati sono ora nel campo dove è iniziata la distribuzione dei pasti. E’ confermato, intanto, che una parte (forse 160) dei circa 1.000 uomini delle varie forze dell’ordine, divisi sui vari turni, presenti nei giorni scorsi a Manduria, è stata trasferita a Civitavecchia. Lì è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi la nave Clodia con circa 1050 immigrati provenienti da Lampedusa inizialmente destinata al porto di Taranto.

Puglia, riunione di coordinamento a Bari. Questo pomeriggio alle 17,30 nella Prefettura di Bari, si terrà un incontro operativo per la gestione dell’emergenza immigrazione, convocato dalla stessa Prefettura tra i Prefetti pugliesi, le Province, i Comuni, la Caritas regionale, la Croce rossa ed altre associazioni di volontariato. La riunione è stata convocata per eseguire una puntuale ricognizione del piano generale d’accoglienza. Alla riunione parteciperà l’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Fabiano Amati.

Realizzata una nuova struttura a Campobasso. Il Centro Funzionale della Protezione Civile nel comune di Campochiaro, in provincia di Campobasso, accoglierà circa 200 migranti. I Vigili del fuoco hanno allestito in fretta il nuovo centro, mentre la Prefettura organizzava le misure di vigilanza necessarie. L’arrivo dei cittadini stranieri è previsto per la nottata.

Posticipata a domani la conferenza Stato – Regioni. Il presidente Vasco Errani ha posticipato alle ore 15 di domani la riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle province autonome. All’ordine del giorno le “determinazioni da assumere a seguito della riunione della Cabina di regia nazionale sull’emergenza umanitaria – Immigrazione dai Paesi del Nord Africa”, svoltasi il 1° aprile. Seguirà, sempre domani alle 18, la riunione politica a Palazzo Chigi, come comunicato dal ministro per i Rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto.

L’allarme della Croce rossa: “Situazione sottovalutata”. “Tra i primi 5-6000 arrivati l’età media è tra i 18 e i 35 anni e c’èun alto tasso di istruzione. Ma sono disperati: ricordiamoci che in Tunisia ancora fino a ieri ci sono state tante manifestazioni a causa della mancanza di lavoro”. Questo il parere di Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa, ospite di Coffee Break su LA7, che ha aggiunto: “Io credo che stiamo sottovalutando e forse sottodimensionando il fenomeno. La Libia ha migliaia e migliaia di persone che vengono dal Corno d’Africa: alcune sono già riuscite a partire e in assenza di accordi questa spinta aumenterà nei prossimi mesi. In questa situazione l’Italia è stata lasciata sola dall’Europa”.

La denuncia del sindacato di polizia: “Il governo non paga gli straordinari. E in questo momento di grande tensione, con le forze dell’ordine impiegate su tutto il territorio per fronteggiare l’emergenza profughi, arriva un duro comunicato dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia che punta il dito contro il governo “inspiegabilmente disattento con le forze di polizia”. Infatti, si legge nel testo, “dal ministero del Tesoro non arriva l’autorizzazione al pagamento degli straordinari fatti dal mese di gennaio di quest’anno”. “Eppure i poliziotti sono impegnati quotidianamente per l’emergenza immigrati”, prosegue la nota, “in particolare nel sud Italia. Quanto tempo dovranno aspettare i poliziotti”, concludono i funzionari di polizia, “per veder riconosciuto il dovuto nell’assolvimento di impegni straordinari causati anche dai ritardi e dalle inefficienze della politica locale nei vari livelli che si trasformano inevitabilmente in questioni di ordine pubblico e di sicurezza per i cittadini”.