L’autonomia e l’indipendenza della magistratura costituiscono “principi inderogabili in rapporto a quella divisione tra i poteri che è parte essenziale dello Stato di diritto”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto questa mattina con i vertici dell’Anm.
Nell’incontro, il Capo dello Stato ha “espresso la convinzione che l’apertura di un confronto su proposte di modifica del Titolo IV della Costituzione possa costituire terreno di impegno per tutte le forze politiche e culturali e in particolare per tutte le componenti del mondo della giustizia”. Ferma restando – si legge ancora in un passaggio del comunicato diffuso dal Quirinale – “la necessità che un tale confronto avvenga senza pregiudiziali e con la massima disponibilità all’ascolto e alla considerazione delle diverse impostazioni e proposte”. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ascoltato le preoccupazioni e le perplessità del sindacato dei magistrati sul testo del disegno di legge costituzionale di riforma della giustizia approvato l’11 marzo 2011 dal Consiglio dei Ministri. Il testo, peraltro non è ancora trasmesso al Capo dello Stato per la presentazione alle Camere.
“In termini più generali Napolitano ha riaffermato la legittimità di interventi di revisione di norme della Seconda Parte della Costituzione che possano condurre a una rimodulazione degli equilibri tra le istituzioni quali furono disegnati nella Carta del 1948” , laddove questa sia “rispettosa della distinzione tra i poteri e delle funzioni di garanzia”.
Intanto il testo del Disegno di legge costituzionale sulla riforma della giustizia è stato trasmesso al vaglio del Capo dello Stato. Il ddl era stato inviato ieri sera dal Dicastero di via Arenula a Palazzo Chigi che in mattinata ha provveduto a trasmetterlo, con una relazione di accompagnamento, al Quirinale.