Il ministro della Giustizia in aula durante la discussione sul processo breve

Mentre in aula alla Camera l’opposizione sceglie di rallentare i lavori con un’azione di ostruzionismo, che costringe Fini ad accogliere le proteste di Pdl e Lega garantendo una minore durata degli interventi, sul testo del processo breve si esprime il Csm sostenendo che la norma avrà l’effetto di una “sostanziale amnistia” per i processi in corso e inciderà soprattutto su quelli riguardanti i reati contro la pubblica amministrazione e la corruzione.  E da l’Aquila il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invitato a fermare la legge sulla prescrizione ha risposto: “Faccio quel che posso”.

Intanto, nella conferenze dei capigruppo, si è deciso di non invertire i lavori anticipando la trattazione del processo breve. Si va verso la seduta notturna alla Camera. Anche se il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, non esclude una richiesta successiva. Intanto Dario Franceschini ha garantito che il Pd proseguirà con l’azione di ostruzionismo.

L’ostruzionismo di Pd e Idv scatenano la maggioranza contro Fini. Che garantisce: “In futuro tempo ridotto”

Pdl e Lega sono insorte contro l’ostruzionismo dell’opposizione sul processo verbale, accusando Fini di fare da sponda e hanno deciso di illustrare la situazione parlamentare al Colle. Ma la risposta del presidente della Camera è stata immediata. “Ove dovessero riproporsi nelle prossime sedute situazioni analoghe la presidenza della Camera, in mancanza di una espressa previsione regolamentare sulla durata degli interventi, ridurrà il tempo massimo degli interventi in relazione al numero degli iscritti a parlare”, ha detto Gianfranco Fini.

Alla conferenza dei capigruppo Fini ha puntualizzato che quanto è avvenuto oggi sarà oggetto di un approfondimento da parte della Giunta per il Regolamento di Montecitorio. Chi era presente alla riunione riferisce che la decisione del presidente Fini è stata giudicata “tardiva” dalla maggioranza ed “inopportuna” dai rappresentanti dell’opposizione. Non entrando nelle motivazioni che possono aver indotto “così tanti deputati” a parlare sul processo verbale “esercitando legittimamente una facoltà” prevista dal regolamento, Fini ha rilevato che “la lettura e l’approvazione del processo verbale costituiscono il primo, necessario ed indefettibile atto della seduta, presupposto imprescindibile per consentire all’assemblea di avviare la trattazione nel merito dei punti iscritti all’ordine del giorno. In questo senso la presidenza, mentre non può che restare neutrale di fronte al libero esercizio delle facoltà procedurali consentite ai deputati nell’esame dei provvedimento, non può del pari non sottolineare come molteplici richieste di intervento, cui conseguono effetti dilatori rispetto ad un adempimento istituzionale come l’approvazione del verbale, rischino, se reiterate, di compromettere la funzionalità della Camera. Da qui la necessità di un bilanciamento fra le varie esigenze in gioco”.

Per questi motivi, ha concluso Fini, “ove dovessero riproporsi nelle prossime sedute situazioni analoghe la presidenza della Camera, in mancanza di una espressa previsione regolamentare sulla durata degli interventi, ridurrà il tempo massimo degli interventi in relazione al numero degli iscritti a parlare”.

Csm: “Sostanziale amnistia”

L’impatto della riforma sarà particolarmente pesante per i processi in corso, ma “effetti negativi, a regime”, sostiene il Csm, ci saranno anche “per tutti i processi futuri”. Già oggi sono 150mila all’anno i processi che si chiudono con la prescrizione, un numero destinato a un “ulteriore aumento”, proprio per effetto di questo intervento normativo. Ma non è tutto: l’emendamento Paniz, al processo breve è “in netto contrasto” con i principi sanciti dalla Convenzione dell’Onu contro la corruzione, ratificata dall’Italia, e che invita gli Stati a “adottare le misure necessarie, per ricercare, perseguire e giudicare effettivamente i responsabili di fatti corruttivi”. Un fatto tanto più grave visto che “l’Italia è stata già raggiunta da una segnalazione negativa dell’Unione Europea proprio con riferimento alla durata eccessiva dei processi per corruzione”, per termini “troppo brevi di prescrizione che determinano frequentemente una ineluttabile estinzione di un così grave reato”. Oltretutto la riduzione dei termini di prescrizione “va in direzione opposta” alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo.

La riforma all’esame della Camera avrà anche un ulteriore effetto negativo, visto che “finisce per costituire un ulteriore traguardo premiale che incentiva ulteriormente atteggiamenti dilatori” da parte degli imputati. Ma c’è di più: “Un raffronto con i sistemi in vigore negli altri paesi sulla prescrizione, dimostra come la nostra disciplina sia quasi unica in Europa e sia destinata a determinare inevitabilmente un gran numero di estinzione dei reati per prescrizione”. Peraltro il provvedimento in discussione non prevede “alcun intervento” che possa produrre “ricadute positive” per l’accelerazione dei processi.

Napolitano: “Faccio quel che posso”

‘”Presidente, non consenta laprescrizione breve e il processo breve. Glielo chiedo in ginocchio. Faccia di tutto”. “Questo lei non deve dirmelo. Conosco le questioni e le seguo come posso”. Questo lo scambio di battute fra la madre di una delle 32 vittime della strage del treno di Viareggio del 2009 e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, all’uscita della Basilica di Collemaggio dell’Aquila dove si è svolta la messa in ricordo delle vittime del terremoto di due anni fa.

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