Una vera e propria rete dedita alla vendita in nero senza controlli medici di farmaci veterinari per la somministrazione ad animali è stata smantellata da parte del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Emilia e Piacenza in collaborazione con la Procura di Reggio Emilia. L’operazione, denominata “Bird Pharm” ha visto il sequestro di oltre centomila confezioni di farmaci venduti illegalmente e somministrati in maniera abusiva ad allevamenti. 68 gli indagati a cui sono state notificate gli avvisi di garanzia da parte del procuratore Valentina Salvi che ha coordinato le indagini. Il giro di affari scoperto nell’operazione ammonta ad oltre 2 milioni di euro e sono stati impiegati 230 uomini che hanno effettauto perquisizioni dall’Emilia Romagna alla Lombardia passando per Liguria, Veneto, Campania, Sicilia, Toscana.

I sequestri sono stati effettuati in Lombardia a Pegognaga, Milano, Lecco, Pavia, in Liguria a La Spezia, in Emilia Romagna a Reggio Emilia, Parma, Ferrara, Ravenna, in Veneto a Verona, in Toscana a Firenze, Pistoia, Grosseto, a Roma, Napoli, Taranto ed infine a Catania.

Nel corso dell’operazione la Forestale coordinata dal comandante regionale Giuseppe Giove ha scoperto grossisti dediti a commercializzare farmaci senza la necessaria e indispensabile prescrizione medico veterinaria.

“Una pratica questa che da una parte porta ad evasione fiscale dall’altra ha potenziali rischi per la salute”, ha spiegato il comandante regionale del Corpo Forestale Giuseppe Giove. “Tutto è partito da un controllo a Reggio Emilia ed facendo controlli a rete ed a ritroso abbiamo individuato una multinazionale del farmaco in nero e scoperto un traffico a livello nazionale di farmaci fuori controllo con rischi conseguenti per la salute umana perchè agli animali venivano somministrate medicine fuori dalle regole”.

Le indagini coordinatre da Valentina Salvi hanno permesso di scoprire come soggetti compiacenti si prestavano a compilare falsi documenti, per giustificare movimentazioni non consentite da parte dei grossisti. Le indagini che non sono ancora concluse ed hanno già portato alla denuncia di 68 soggetti tra grossisti,titolari di attività commerciali, allevatori e dipendenti di case farmaceutiche hanno permesso anche di porre sottosequestro ben 8 magazzini abusivi.

Ma l’inchiesta non si ferma. “Le nostre tracce ci stanno portando verso la Repubblica di San Marino” hanno dichiarato gli inquirenti. Al centro della supertruffa c’era pero’ una società grossista con rivendita diretta di farmaci veterinari con sede in Lombardia che commercializzava prevalentemente olte che in provincia di Mantova anche nel reggiano e nel parmense. Alle operazioni ha collaborato anche il servizio veterinario dell’Asl di Reggio. “Questi farmaci uscendo da questo circuito che la nostra legislazione impone in maniera molto chiara – ha spiegato Prospero Mussini del servizio veterinario Asl di Reggio Emilia – potenzialmente questi farmaci possono essere pericolosi perché vengono meno l’attività di controllo e sorveglianza da parte del veterinario prescrittore che è garanzia per l’utilizzo del farmaco stesso”.

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