L'amministratore delegato della Fiat gela i dipendenti della casa automobilistica modenese: "Non c'è un'esclusiva dello stabilimento emiliano". E sullo strappo a Bologna tra Cgil, Cisl e Uil non si meraviglia: "Il loro approccio ai problemi non è al passo coi tempi"
L’amministratore delegato del Lingotto torna poi sulla scalata alla Chrysler. La Fiat, spiega Marchionne, passerà dal 25% attuale al 30% entro due mesi, per arrivare al 35% prima della fine dell’anno. Nessun attesa, ma quotazioni in crescita già dalle prossime settimane, quindi. “Credo che siamo molto vicini a salire del 5% – ha detto – la questione sarà risolta entro i prossimi 60 giorni”. Anche se non esclude lo slittamento dell’operazione a marzo “per rispondere a esigenze del gruppo”.
Sul recente aumento dei tassi del mercato dell’auto la bocciatura è netta. “Non aiuta di sicuro la domanda. È fisiologico, avrà di sicuro un impatto negativo”. Mentre conferma la progettazione di un nuovo tipo di auto da “40 miglia al gallone”, pronta entro dicembre. Nonostante i risultati poco soddisfacenti, ribadire l’intenzione di non sciogliere l’accordo con gli indiani di Tata Motors.
Parla a ruota libera Marchionne, davanti a più di cento le persone salite fino a Villa Guastavillani per ascoltare l’amministratore di Fiat, a cui si aggiungono una trentina di manifestanti, operai della Fiom e giovani dei centri sociali, che fuori dai cancelli lo hanno contestato con striscioni e cartelli.
Durante la lezione respinge le accuse di essere un imprenditore lontano dall’Italia: “Mi attaccano solo perché ho sempre parlato con onestà intellettuale – spiega – non volgiamo finanziamenti dallo Stato, volgiamo essere liberi di gestire la nostra impresa”.
In merito all’azione dell’Unione Europea nel fronteggiare “l’emergenza profughi”, secondo il leader di Fiat, il nostro Paese sta subendo le conseguenze della scarsa coesione dell’organizzazione sovranazionale. “Le coste italiane – ha detto – sono prima di tutto frontiere europee. Il problema dei profughi va risolto a livello comunitario”.