Michele Santoro resta al suo posto. La sezione del Lavoro della Corte d’appello di Roma ha respinto il ricorso presentato dalla Rai per ottenere la sospensione della sentenza di reintegro del conduttore, in attesa del giudizio della Cassazione.
La sentenza contestata dalla Rai risale al 2009 e conferma a Santoro il suo ruolo di conduttore e realizzatore di programmi di approfondimento in prima serata. Il ricorso alla Corte d’appello è stato deciso a seguito della puntata del 27 gennaio scorso quando il dg Mauro Masi ha telefonato in diretta ad Annozero, dissociandosi dai contenuti del programma. La puntata, dedicata al caso Ruby, è poi finita sul tavolo del vertice di Viale Mazzini (ma anche del ministro Paolo Romani, che ha inviato una lettera di segnalazione all’Agcom), per la presunta violazione del Codice di autoregolamentazione dei processi in tv. Viale Mazzini ha poi presentato il ricorso. Una mossa definita “inammissibile” dalla Corte che ha rimandato alla Rai la responsabilità di “esercitare un’attività di controllo compatibile” con il lavoro intellettuale e creativo del giornalista.