Dovete scrivere in inglese? Sappiate che se anche conoscete bene la lingua di Shakespeare, al momento della punteggiatura rischiate di fare la figura di Totò e Peppino con la loro famosa lettera: “Punto; due punti! Massì, fai vedere che abbondiamo!”. È l’impressione che ho ricavato dopo aver assistito a una lezione di due ore per studenti di dottorato sulla punteggiatura in inglese. L’Università di Toronto ha un ufficio che si occupa di approfondire per i propri studenti graduate, cioè laureati, la conoscenza della lingua di Londra, non solo perché la percentuale di iscritti la cui prima lingua non è l’inglese è clamorosamente alta (ben il 44%, percentuale che rende il principale ateneo di Toronto uno dei più tuttifrutti del pianeta) ma soprattutto perché la grammatica inglese resta un mistero anche per i due terzi, se non per i tre quarti, dei madre lingua.
Ora, che la punteggiatura in inglese funzionasse in modo diverso che in italiano, lo sapevo anche io. La cosa buffa però è che questo discorso non vale per tutti i segni. Per dire: il punto e virgola si adopera in inglese come in italiano alla stessa maniera. È una pausa più lunga rispetto a una virgola, serve per separare gli elementi di una lista nella quale abbiamo almeno due elementi diversi (esempio, il nome e cognome di varie persone, e poi il loro titolo professionale) oppure quando all’interno di un periodo lungo abbiamo due frasi indipendenti ma collegate dallo stesso filo di ragionamento (in concordanza od opposizione). Fino a qui tutto facile: se sai usare il punto e virgola in italiano, lo saprai usare anche in inglese.
Dove invece cominciano i problemi è per i due punti. I due punti in inglese, sostanzialmente, non si devono mai usare se non dopo parole chiave come “following” (seguente). Infatti, se usate i due punti in inglese quando li usate in italiano (per esempio: dopo l’equivalente del sintagma “per esempio”) fate un errore di punteggiatura. Infatti l’inglese non tollera i due punti dopo “such as” (“come, quali” per introdurre un elenco), come non li tollera dopo “include” e una lista di nomi; non lo tollera nemmeno dopo “consists of” e una lista di categorie.
Sulla virgola, cari miei, lasciate ogne speranza voi ch’intrate. Perché in italiano è facile: si mette una virgola tutte le volte che è necessario respirare per pronunciare correttamente una frase. In inglese, semplicemente, no. Ecco che, per esempio, nella seguente frase:
1) The radical social changes in Easter Europe following the fall of the Berlin Wall and the subsequent failure of governments to address them have left many people disillusioned.
Se provate a mettere una virgola nei punti naturali di respiro, vale a dire dopo “Wall” e al limite anche dopo “them”, fate due errori di punteggiatura. Perché gli inglesi lì respirano proprio come voi (sennò col picchio che potrebbero leggere la frase) ma non usano la virgola per indicare dove la voce si può fermare un secondo per incamerare aria! Sono pazzi questi inglesi, verrebbe da dire, ma è proprio così.
C’è poi la questione della “virgola di Oxford”, vale a dire la virgola che si usa all’interno di una lista di nomi, prima della congiunzione “and”. In italiano, è un errore marchiano, perché – ci dicono – la congiunzione congiunge, la virgola separa. In inglese si può tranquillamente scrivere:
2) Yesterday, I met Paul, Max, Tom, and Bill.
Anche se sta cominciando a prendere piede l’idea che quella virgola prima di “and” ci stia proprio uno schifo. E vogliamo parlare della virgola dopo “Yesterday”? Il risultato ridicolo è che nella frase 1) non ci va nemmeno una virgola, e tanti auguri per i polmoni; nella frase 2) io conto 4 virgole per 8 parole! Ma qui van bene…
Le sorprese non finiscono nemmeno con le virgolette. Anzitutto, la virgola cade all’interno dell’espressione tra virgolette, cosa che secondo me è un abominio, soprattutto se le virgolette sono il segno di una citazione di discorso altrui, come in questo caso:
3) Mark Twain once said, “There are three kinds of lies – lies, damnable lies and statistics,” and his observation seems quite apropos to the current debate over global warming.
In questa frase stiamo riportando una frase di Twain (che per altro se ne infischiava della “virgola di Oxford”, faccio notare) ma la cosa assurda è che gli abbiamo aggiunto una bella virgola dopo “statistics” al posto del suo punto. Cioè: Mark Twain lì ci aveva messo un punto, fine periodo. Noi invece, se siamo madre lingua inglese o se vogliamo rispettare la loro punteggiatura assai discutibile, lo leviamo e ci mettiamo anzi una bella virgola, ché una bella virgola, se siamo di Oxford, non la si nega a nessuno.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Sciltian Gastaldi
Scrittore e giornalista
Cultura - 8 Aprile 2011
La virgola di Oxford
Dovete scrivere in inglese? Sappiate che se anche conoscete bene la lingua di Shakespeare, al momento della punteggiatura rischiate di fare la figura di Totò e Peppino con la loro famosa lettera: “Punto; due punti! Massì, fai vedere che abbondiamo!”. È l’impressione che ho ricavato dopo aver assistito a una lezione di due ore per studenti di dottorato sulla punteggiatura in inglese. L’Università di Toronto ha un ufficio che si occupa di approfondire per i propri studenti graduate, cioè laureati, la conoscenza della lingua di Londra, non solo perché la percentuale di iscritti la cui prima lingua non è l’inglese è clamorosamente alta (ben il 44%, percentuale che rende il principale ateneo di Toronto uno dei più tuttifrutti del pianeta) ma soprattutto perché la grammatica inglese resta un mistero anche per i due terzi, se non per i tre quarti, dei madre lingua.
Ora, che la punteggiatura in inglese funzionasse in modo diverso che in italiano, lo sapevo anche io. La cosa buffa però è che questo discorso non vale per tutti i segni. Per dire: il punto e virgola si adopera in inglese come in italiano alla stessa maniera. È una pausa più lunga rispetto a una virgola, serve per separare gli elementi di una lista nella quale abbiamo almeno due elementi diversi (esempio, il nome e cognome di varie persone, e poi il loro titolo professionale) oppure quando all’interno di un periodo lungo abbiamo due frasi indipendenti ma collegate dallo stesso filo di ragionamento (in concordanza od opposizione). Fino a qui tutto facile: se sai usare il punto e virgola in italiano, lo saprai usare anche in inglese.
Dove invece cominciano i problemi è per i due punti. I due punti in inglese, sostanzialmente, non si devono mai usare se non dopo parole chiave come “following” (seguente). Infatti, se usate i due punti in inglese quando li usate in italiano (per esempio: dopo l’equivalente del sintagma “per esempio”) fate un errore di punteggiatura. Infatti l’inglese non tollera i due punti dopo “such as” (“come, quali” per introdurre un elenco), come non li tollera dopo “include” e una lista di nomi; non lo tollera nemmeno dopo “consists of” e una lista di categorie.
Sulla virgola, cari miei, lasciate ogne speranza voi ch’intrate. Perché in italiano è facile: si mette una virgola tutte le volte che è necessario respirare per pronunciare correttamente una frase. In inglese, semplicemente, no. Ecco che, per esempio, nella seguente frase:
1) The radical social changes in Easter Europe following the fall of the Berlin Wall and the subsequent failure of governments to address them have left many people disillusioned.
Se provate a mettere una virgola nei punti naturali di respiro, vale a dire dopo “Wall” e al limite anche dopo “them”, fate due errori di punteggiatura. Perché gli inglesi lì respirano proprio come voi (sennò col picchio che potrebbero leggere la frase) ma non usano la virgola per indicare dove la voce si può fermare un secondo per incamerare aria! Sono pazzi questi inglesi, verrebbe da dire, ma è proprio così.
C’è poi la questione della “virgola di Oxford”, vale a dire la virgola che si usa all’interno di una lista di nomi, prima della congiunzione “and”. In italiano, è un errore marchiano, perché – ci dicono – la congiunzione congiunge, la virgola separa. In inglese si può tranquillamente scrivere:
2) Yesterday, I met Paul, Max, Tom, and Bill.
Anche se sta cominciando a prendere piede l’idea che quella virgola prima di “and” ci stia proprio uno schifo. E vogliamo parlare della virgola dopo “Yesterday”? Il risultato ridicolo è che nella frase 1) non ci va nemmeno una virgola, e tanti auguri per i polmoni; nella frase 2) io conto 4 virgole per 8 parole! Ma qui van bene…
Le sorprese non finiscono nemmeno con le virgolette. Anzitutto, la virgola cade all’interno dell’espressione tra virgolette, cosa che secondo me è un abominio, soprattutto se le virgolette sono il segno di una citazione di discorso altrui, come in questo caso:
3) Mark Twain once said, “There are three kinds of lies – lies, damnable lies and statistics,” and his observation seems quite apropos to the current debate over global warming.
In questa frase stiamo riportando una frase di Twain (che per altro se ne infischiava della “virgola di Oxford”, faccio notare) ma la cosa assurda è che gli abbiamo aggiunto una bella virgola dopo “statistics” al posto del suo punto. Cioè: Mark Twain lì ci aveva messo un punto, fine periodo. Noi invece, se siamo madre lingua inglese o se vogliamo rispettare la loro punteggiatura assai discutibile, lo leviamo e ci mettiamo anzi una bella virgola, ché una bella virgola, se siamo di Oxford, non la si nega a nessuno.
Articolo Precedente
La zona d’ombra, storia di Beppe Alfano
Articolo Successivo
Blog, così la crisi economica cancella
le voci libere della rete
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
FQ Magazine
Iginio Massari: “Potevo diventare campione olimpico di pugilato ma un drammatico incidente ha interrotto il percorso. La pasticceria? I sacrifici, se si raggiungono gli obiettivi, non esisono”
Lazza furioso, il botta e risposta su X: “Sei la persona più sola e disperata, cresci e fatti degli amici”, “Trent’anni, un figlio appena nato, soldi e stai qua su Twitter a rispondere agli haters”
La classifica delle migliori pizzerie del mondo secondo la rivista Time Out: sul podio c’è una pizza funghi e soia di Tokyo
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.