Piazza Tahrir, luogo simbolo della rivoluzione egiziana del 25 gennaio, torna a infiammarsi. La cacciata di Hosni Mubarak l’11 febbraio non è servita a placare i malumori del popolo egiziano che in questi giorni torna a chiedere il rinnovamento dei vertici militari. Secondo fonti ospedaliere, la notte scorsa due manifestanti sono morti per ferite d’arma da fuoco negli scontri con l’esercito. Un autobus per il trasporto di truppe è stato incendiato. Ambulanze sono arrivate sulla piazza che è stata completamente sigillata dalle forze armate anche con filo spinato.
Secondo i manifestanti, inoltre, l’esercito ha cominciato a sparare per disperdere la folla che è rimasta sulla grande piazza simbolo della rivoluzione anti Mubarak anche dopo l’inizio del coprifuoco alle 2 del mattino ora locale, in seguito alla grandissima manifestazione di ieri nella quale è stato chiesto un processo rapido all’ex rais e alla sua famiglia.
Scanditi slogan contro il capo di Stato maggiore dell’esercito, il feldmaresciallo Mohamed Hussein Tantawi. Dopo la protesta, sette ufficiali dissidenti dell’esercito si sono accampati sulla piazza insieme ad alcuni manifestanti per chiedere il cambio ai vertici delle forze armate.
L’esercito, che governa la transizione in Egitto, ha reso noto in un comunicato che “elementi del ministero dell’Interno” con l’aiuto di civili hanno liberato la piazza dalla presenza di elementi “fuorilegge”, che non rispettavano il coprifuoco notturno.