Le forze del raìs hanno attaccato la città di Ajdabiya, mettendo i ribelli in fuga. Scontri a Misurata. La Russa: "L'orientamento dell'Italia è di non partecipare ai raid"
Nel giorno dell’offensiva dell’esercito del raìs contro la città di Ajdabiya, Muammar Gheddafi torna a farsi vedere in tv. La televisione di stato ha mostrato immagini del leader libico che, occhiali da sole e tradizionale mantello marrone, ha visitato una scuola di Tripoli. Circondato dalle guardie del corpo, Gheddafi è stato accolto dagli studenti che hanno scandito cori anti occidentali.
Sul fronte militare si sono registrati scontri a Misurata, dove secondo i ribelli ci sono stati almeno 30 morti. In mattinata è iniziato l’attacco delle forze lealiste contro la città di Ajdabiya, a 160 km da Bengasi, mettendo in fuga i ribelli che stavano cercando di avanzare verso Brega. In città si è poi sentita una violenta esplosione e si è levata un’enorme colonna di fuma, probabilmente segno di un intervento dei caccia della Nato, intervenuti a sostegno dei ribelli.
Sulla richiesta che l’Alleanza atlantica potrebbe avanzare perché l’Italia partecipi ai bombardamenti (leggi la cronaca di ieri) è intervenuto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. In un’intervista al Corriere della sera La Russa ha detto: “L’orientamento è quello di continuare ad appoggiare la missione senza un coinvolgimento diretti nei raid contro le truppe di Gheddafi”. La decisione verrà comunque presa a metà di settimana prossima, dopo l’incontro con i ministri della Difesa di Francia e Gran Bretagna.
Proseguono intanto gli sforzi diplomatici per arrivare a una soluzione della crisi. La Lega Araba ha organizzato per il 14 aprile a Il Cairo una conferenza internazionale sulla Libia, alla quale prenderanno parte il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon, il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton e il presidente della commissione dell’Unione Africana Jean Ping. Domani una delegazione di presidenti di Paesi africani, tra i quali il presidente sudafricano Jacob Zuma, andrà in Libia per incontrare le parti in conflitto e tentare di ottenere un cessate il fuoco. Zuma e i colleghi di Congo, Mali, Mauritania e Uganda – che formano un ‘panel’ di mediatori all’interno dell’Unione africana si incontrano oggi in Mauritania per decidere una strategia comune. Il tentativo dei mediatori africani, che dovrebbero incontrare sia Gheddafi che i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione, ha avuto il benestare della Nato.