Luigi De Magistris ha scelto una strada e una vita all’interno dei partiti. Noi la rispettiamo ma non chiedeteci di condividerla”. Questa l’opinione di Roberto Fico, candidato del Movimento 5 Stelle a sindaco di Napoli, che suo malgrado si è ritrovato nel fuoco incrociato di accuse tra Beppe Grillo e l’ex-pm eletto eurodeputato anche grazie al supporto del blogger genovese.

Trentasettenne, laureato in Scienze della Comunicazione e con esperienze all’estero, Roberto Fico si presenta per la seconda volta nell’agone politica campana dopo il tiepido risultato delle elezioni regionali del 2010, quando il Movimento 5 Stelle Campania – proprio con lui candidato alla presidenza della Regione – non raggiunse la soglia di sbarramento, fermandosi al 1,34%.

In un durissimo post sul suo blog, Grillo critica la scelta dell’eurodeputato: “Quando sbaglio lo faccio in buona fede, ma subito dopo mi incazzo con me stesso. Di errori ne ho commessi molti e purtroppo ne commetterò altri, uno dei più imbarazzanti è stato Luigi de Magistris”. Quello che all’ispiratore del Movimento 5 Stelle non va proprio giù è la scelta di De Magistris di lasciare il Parlamento europeo per correre alle comunali partenopee.

Anche per Fico, suo avversario nella corsa a Palazzo San Giacomo, l’ex pm ha tradito la fiducia degli elettori: “Alle europee De Magistris si era presentato come un indipendente con un programma ben preciso: il blocco dei flussi dei fondi dall’Europa, un tentativo di scoperchiare un sistema che lui conosceva benissimo. Un obiettivo ambizioso che richiede anni di lavoro. Oggi che succede? Che ce lo ritroviamo candidato a Napoli mentre quel programma europeo è appena all’inizio e viene lasciato così, senza grandi risultati.”

Il movimento sostenuto da Beppe Grillo si propone come un “progetto” che mette al centro l’interesse del cittadino, come sottolinea Fico: “Noi siamo fuori dalle logiche di partito. Il Movimento 5 Stelle, unico caso in Italia, ha rinunciato a 1 milione e 70 mila euro di rimborsi elettorali, inoltre chiediamo la riduzione dello stipendio di parlamentari e consiglieri”.

Napoli non è Torino, né Milano, qui la sfida vera è riuscire a inserire qualche consigliere del Movimento in Comune. Come dice anche Grillo, l’importante è infiltrare un paio di persone che possano rendere trasparente l’amministrazione e portare all’esterno i giochetti di potere che si compiono nel chiuso del Palazzo. A chi critica i grillini bollandoli come movimento virtuale, nato da Internet, Fico non ha dubbi: “Incideremo nella vita cittadina portando un network di cittadini all’interno del Consiglio comunale”.

Innovative anche le “primarie” del Movimento 5 Stelle che hanno consacrato Fico come candidato: riunioni trasmesse in streaming sul web, un centinaio di cittadini ha presentato la propria lista di 10 consiglieri ideali, tra i membri del Movimento, con un voto da 1 a 10. Una lista dei più votati è stata sottoposta a tutti i membri del Movimento, che hanno scelto quello che per loro doveva essere il candidato sindaco.

A chi accusa il Movimento 5 Stelle di essere elitario e disancorato dai problemi reali, soprattutto in una città problematica come Napoli, il candidato-portavoce risponde con le proposte concrete per migliorare la qualità della vita cittadina. Si tratta delle numerose “stelle” del programma nazionale del Movimento e messo a disposizione di tutti sul sito di Beppe Grillo: “Mobilità sostenibile, ciclo virtuoso dei rifiuti, acqua pubblica, un’economia alternativa con il progetto Scec, investimenti sull’energia fotovoltaica e se non sono ancorati alla realtà questi progetti non vedo proprio quali altri potrebbero esserlo” e ancora “I sindaci del Movimento 5 Stelle saranno i tutori della salute dei propri concittadini e faranno il necessario per contrastare l’inquinamento ambientale.”

La situazione economica in cui versa il Comune di Napoli è disastrosa, un deficit di milioni di euro e intere frange di popolazione attanagliate nella morsa della disoccupazione. La proposta di Fico per arginare il disastro è “mettere mano alle società partecipate”: “Interi pezzi di città sono gestiti dalle partecipate. Noi votiamo persone che vengono pagate per gestire la città e che la danno in appalto a società terze, che fanno enormi debiti che è il Comune a dover pagare. Il risultato è una città distrutta e stipendi milionari per i loro dirigenti”.

Sulla lotta intestina tra Grillo e De Magistris, Fico ci tiene a precisare che “se ci ritroveremo in consiglio comunale insieme, saremo i suoi migliori alleati nei progetti che hanno come punto centrale l’interesse e il futuro della città” ma alle dure reprimende lanciate dall’ex-pm nella sua recente intervista ad Affaritaliani.it – in cui dipinge il comico genovese come mosso da “ben noti gruppi imprenditoriali della comunicazione” e trincerato in “ville lussuose” – il candidato del Movimento 5 Stelle per Napoli risponde a tono: “Grillo è sempre per strada, da anni, e poi non ha incarichi pubblici. Se uno vuole fare un mese o due di campagna elettorale, non può avere un incarico pubblico come quello di De Magistris. Il resto sono chiacchiere da bar”.

Di Alessio Viscardi

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