Dopo la scossa di 6.6. gradi che oggi ha colpito Iwaki, nella prefettura di Fukushima, il governo giapponese sta valutando se aumentare la valutazione della crisi nell’omonima centrale atomica, colpita dal sisma di un mese fa. Dall’attuale livello 5 si passerebbe al 7, lo stesso deciso per Cernobyl e finora il più grave mai registrato.
Oggi, dopo la nuova scossa e nonostante la società che gestisce l’impianto abbia escluso altri danni, la centrale nucleare – a 81 chilometri dall’epicentro del terremoto – è stata evacuata. L’energia elettrica, in un primo momento saltata, è stata ripristinata in meno di un’ora. La sua erogazione è necessaria per il funzionamento degli impianti che raffreddano i reattori.
La scossa è arrivata a un mese esatto dal terremoto di magnitudo 9 e dal successivo tsunami che hanno devastato il nord-est del Paese, fatto tremare gli edifici di Tokyo e provocato 27mila vittime. Il nuovo sisma è stato registrato alle 17,16 ora locale (le 10,16 in Italia) a una profondità di 13 chilometri e ha provocato due vittime, un disperso e diversi feriti. L’epicentro è stato localizzato proprio nella prefettura di Fukushima, dove si trova l’omonima centrale in cui ancora proseguono i lavori per far rientrare la crisi nucleare.
Un paio d’ore prima della nuova scossa, alle 14.46 (le 07:46 ora italiana), il Giappone si era fermato per un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto dell’11 marzo nell’ora esatta della scossa più devastante.
Il governo nipponico ha intanto deciso di estendere il raggio di evacuazione – non immediato – della popolazione della prefettura di Fukushima. Anziché a 20 chilometri di distanza dalla centrale, come deciso finora, la prevenzione andrà estesa alle abitazioni fino a 40 chilometri.
E l’allarme pesce contaminato arriva anche in Italia. “Sono in arrivo nel porto di Napoli cibi radioattivi surgelati provenienti dal Giappone e introdotti nel mercato tramite la camorra” ha detto Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi che oggi – insieme a Vincenzo Peretti della facoltà partenopea di Veterinaria della Federico II – ha distribuito materiale informativo tra i cittadini. “Ogni anno vengono importati l’Italia importa dal Giappone 13 milioni di pezzi di pesce surgelato che viene pescato nel mare nipponico attualmente pieno di migliaia di tonnellate di acqua radioattiva”, aggiungono. La camorra, secondo quanto riferiscono, si sarebbe già attivata per far saltare i controlli alla pericolosa merce.