Il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato il “fallimento personale” di Lele Mora nonché di una delle società di cui è stato definito “il dominus” e cioè l’immobiliare Diana.
Il giudice Filippo Lamanna ha quindi accolto la richiesta avanzata dal curatore fallimentare Salvatore Sanzo e dai pm Eugenio Fusco e Maurizio Carducci. Rigettata invece l’istanza di fallimento per la Lm Production, altra società ricondicibile a Mora.
La decisione del tribunale è stata presa sulla base di un quadro probatorio che ha evidenziato la situazione debitoria di ‘Immobiliare Dianà verso ‘LM Management’ (altra società di Mora) dichiarata fallita lo scorso giugno. Il debito accumulato è astronomico: 20 milioni di euro.
Insomma, per l’agente dei vip va sempre peggio. Non bastava il fallimento della sua Lm Managment e neppure le inchieste per evasione fiscale e bancarotta fraudolenta. E soprattutto non bastava l’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione e concorso in prostituzione minorile nell’ambito del Caso Ruby.