E’ dalla prima Guerra del Golfo che si parla degli effetti tremendi dei proiettili all’uranio impoverito. Sono passati più di 15 anni, da quando lo scandalo è esploso con migliaia di reduci dall’Iraq che si sono ammalati e sono morti. Si parlava di Sindrome del Golfo. P

oi si scoprì che qualcuno aveva avuto l’idea geniale di smaltire parte delle scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari fabbricando proiettili blindati. Una volta esplosi raggiungono temperature spaventose. Si sta discutendo cosa provochi tumori e nascite malformi. C’è chi dà la colpa alle radiazioni, chi alla tossicità delle sostanze liberate dalla fusione del proiettile. E’ un fatto, comunque, che gli effetti sono disastrosi e permangono contaminando i terreni per un tempo lunghissimo nell’ordine di secoli o di millenni.

Ci sono state proteste a livello internazionale ma queste armi sono state poi impunemente impiegate in Somalia,  ex Jugoslavia, Afghanistan… Ora da più parti si levano sospetti sull’uso di proiettili all’uranio impoverito anche in Libia. I vertici Usa non rispondono alle domande dei giornalisti su questo argomento e alcuni organismi internazionali dell’area pacifista stanno lanciando l’allarme sulla base di indizi molto preoccupanti, come spiega l’inchiesta di Alberto Romagnoli, Angelo Saso e Maurizio Torrealta per RaiNews.

Certo, sarebbe grottesco che ancora una volta si vada a liberare un popolo contaminando migliaia di civili ignari. Guardo in tv le scene dei ribelli che si raccolgono festanti intorno ai carri armati del Raìs distrutti dall’aviazione Nato e sento i sudori freddi pensando che, se veramente questi proiettili sono all’uranio, i carri armati colpiti sono stati contaminati e quei rivoltosi che inneggiano alla Nato sono già praticamente morti.

Spero proprio che non sia così e invito i parlamentari progressisti a muoversi con interpellanze per far pressione sul nostro governo e sull’Europa. E’ assolutamente necessario appurare la verità: i vertici Nato devono dire se stanno usando o no i proiettili all’uranio e se li stanno usando devono provvedere immediatamente a segnalare le aree pericolose per evitare ulteriori danni alla popolazione (e la stessa cosa dovrebbe essere fatta in tutte le aree dei teatri di guerra dove sono state usate queste armi inumane). E sarebbe ora, come si richiede da tempo, che queste armi fossero dichiarate fuori legge.

Qui le nostre inchieste su questa storia orrenda.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Energia: chi cucina
aria fritta?

next
Articolo Successivo

Torna il buco nell’ozono. Questa volta
al Polo nord

next