Non si tratta solo della festa del primo maggio: la Cisl ha annunciato che i tavoli aperti per il momento si bloccano. Ogni tentativo di mediazione è stato inutile. E a rimetterci saranno soprattutto i lavoratori
Lo strappo risale a qualche giorno fa quando la Cgil aveva annunciato che non c’erano le condizioni per una festa unitaria, tuttavia questa mattina sembrava essersi aperta una possibilità di riconciliazione, perché il segretario della Cgil Danilo Gruppi aveva inviato ai colleghi segretari di Cisl e Uil una lettera con la quale si dichiarava disposto ad accogliere la proposta di Alessandro Alberani di Cisl di festeggiare insieme davanti alla Verlicchi di Zola Predosa.
Tuttavia oggi pomeriggio dopo più di due ore di riunione, la situazione appare irrecuperabile. “La proposta della Cgil – ha commentato Alberani – è assolutamente inaccettabile, piazza Maggiore è di tutti non di una sola organizzazione che la vuole per sostenere lo sciopero del 6 maggio”.
Duro l’attacco della Cisl di fronte al Primo maggio proposto da Gruppi che prevedeva la visita tutti insieme alla Verlicchi in mattinata, poi la Cgil, che aveva già prenotato gli spazi, da sola in piazza Maggiore nel pomeriggio, e ancora insieme di nuovo nei centri anziani e in altre iniziative più piccole sparse per il territorio. “Più che ostilità sento una grande demoralizzazione – ha aggiunto Alberani – perché mi ero illuso che si potesse arrivare a una mediazione. Mi dispiace per i bolognesi perché in occasione di questa importante festa democratica avranno in piazza Maggiore le bandiere di un solo colore. Questo non è giusto, non lo sarebbe stato nemmeno se fossero state quelle della Cisl”.
Il risultato sarà quindi un Primo maggio davvero separato, perché, vista la proposta, il sindacato cattolico ha annunciato che non ci sarà la visita all’azienda di Zola Predosa né altre iniziative convidise e ha rilanciato dichiarando che fino al 6 maggio verranno sospese anche le trattative attualmente in essere che vedevano coinvolti i tre sindacati insieme, a partire da quella della Fiera.
È rimasta dunque ferma sulle sue posizioni la Cgil decisa a non mollare sulla festa dei Lavoratori e pronta ad organizzare un “evento politico di alto profilo” durante il quale non si mancherà di parlare dello sciopero in programma per qualche giorno dopo. “Il loro è un modo di ragionare infantile – ha commentato Gruppi – non c’era ragione di smontare tutto quello che avevamo già deciso. Ho chiesto di pensarci ancora ma hanno già detto che non torneranno indietro”.