La presidente del Lazio Renata Polverini con il sindaco di Roma Gianni Alemanno

Qualcuno voleva spiare la presidente del Lazio Renata Polverini. Alcune cimici sono state trovate nella sede della Regione. E una di queste era nell’ufficio della governatrice. La scoperta è avvenuta nel corso di una bonifica degli ambienti cominciata alcune settimane fa. Ora gli uffici sono stati isolati per consentire ai tecnici di ‘ripulire’ gli ambienti. Sull’episodio indaga la Procura di Roma.

Il ritrovamento dei dispositivi per intercettazioni ambientali è avvenuto dopo che nelle scorse settimane la Polverini ha subito due tentativi di furto nella sua abitazione. Il 28 febbraio un condomino del palazzo della governatrice ha visto due persone arrampicarsi sul balcone e ha lanciato l’allarme mettendo in fuga i presunti ladri che cercavano di forzare una finestra. “Ormai è un supermarket, chi vuole entra…”, ha commentato allora la diretta interessata. Una battuta che però dissimulava una preoccupazione. Il secondo tentativo è avvenuto l’11 marzo scorso, quando di notte nella casa della presidente del Lazio non c’era nessuno e a dare l’allarme è stata la mattina seguente la donna delle pulizie. Anche se l’abitazione al primo piano era a soqquadro, non risulta che sia stato rubato nulla. Per entrare in casa i ladri hanno piegato una inferriata e disattivato l’antifurto. Hanno frugato ma sembra non abbiano portato via nulla. In seguito ai due episodi il Questore di Roma, Francesco Tagliente, su proposta del Prefetto Giuseppe Pecoraro, ha disposto la vigilanza fissa sotto casa della governatrice 24 ore su 24.

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