In attesa dei fondi che arriveranno dallo Stato, la regione Emilia-Romagna anticiperà nel prossimo mese 1 milione di euro per l’accoglienza dei profughi. Determinato ad affrontare al meglio la situazione il presidente della regione Vasco Errani chiede al Governo di avviare “una iniziativa amichevole in Europa per gestire questa e le future emergenze umanitarie”.
Potrebbero cominciare ad arrivare da un momento all’altro gli immigrati con permesso di soggiorno temporaneo e, seguendo le linee base stabilite a livello ministeriale e concordate dalle regioni, l’Emilia Romagna sta approntando il piano di accoglienza per gestire al meglio l’emergenza umanitaria. “L’evoluzione della situazione non è del tutto prevedibile – ha detto il presidente Errani – inoltre dobbiamo attendere le decisioni della cabina di regia nazionale che stabilirà i modi e i tempi di arrivo, tuttavia stiamo lavorando per individuare entro venerdì tutte le strutture adeguate che possano accogliere i profughi. Queste saranno equamente ripartite in tutte le province, nessuna esclusa”.
Secondo quanto stabilito dall’accordo nazionale, sul territorio regionale dovrebbero arrivare circa 3700 persone da oggi ai prossimi mesi. L’arrivo di una prima tranche composta da 500 profughi è imminente, a questa ne seguirà poi una seconda di 1000 persone. I primi 500 saranno così ripartiti nelle differenti province: a Piacenza 35 a Parma 50, a Reggio Emilia 60, a Modena 80, a Bologna 120, a Ferrara 40, a Ravenna 45, a Forlì-Cesena 40 e a Rimini 35.
Grazie al permesso di soggiorno temporaneo per 6 mesi rinnovabile per altri 6 mesi previsto dall’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione concesso il 5 aprile scorso dal Governo che prevede la libera circolazione, tuttavia alcuni migranti sono già arrivati autonomamente in regione e anche per loro si sta approntando l’accoglienza.
Per fare fronte il prima possibile alle spese per l’accoglienza la Regione metterà a disposizione una cifra massima di 1milione di euro per il primo mese, attraverso il fondo della Protezione civile, poi si spera che i finanziamenti statali previsti dall’accordo con le regioni comincino ad arrivare.
“Quello che offriremo sarà principalmente vitto e alloggio – ha aggiunto Errani – tuttavia è nostra intenzione offrire un’accoglienza di qualità, per questo motivo stiamo costruendo una rete di solidarietà con le associazioni di volontariato che potranno seguire da vicino gli immigrati nei vari territori svolgendo anche un importante lavoro di mediazione culturale”. Inoltre è obiettivo della Regione fare fronte a tutte le necessità sanitarie, come dimostra una direttiva regionale, già pronta e rivolta alle aziende sanitarie che svolgeranno i compiti specifici per garantire l’assistenza ai profughi, compresa quella di tipo psicologico.
“I criteri di accoglienza e le differenti destinazioni dei profughi – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali e all’immigrazioni Teresa Marzocchi – terranno conto dell’etnia, dei nuclei famigliari e del sesso: stiamo valutando le strutture di accoglienza anche in quest’ottica”.
Discorso diverso quello relativo ai minori non accompagnati, infatti in base all’accordo nazionale saranno accolti da strutture già esistenti sul territorio e dunque non in modo equamente ripartito, questo per garantire l’immediatezza dell’intervento, come è successo la notte scorsa quando sono arrivati 30 ragazzi somali e sono stati subito sistemati secondo le disponibilità segnalate dalle varie province.
Il presidente Errani non ha mancato poi di lanciare un appello al Governo. “In completo accordo con quanto detto dal Presidente della Repubblica – ha detto – , chiedo al Governo che avvii un’iniziativa amichevole con l’Europa perché si possa affrontare di concerto questa emergenza umanitaria. Serve una visione nuova, ci sono politiche, come quelle dell’immigrazione ma non solo, per le quali sono necessarie politiche condivise e iniziative transnazionali”.