Ulteriori misure restrittive saranno applicate su gas e petrolio, per privare il regime di Gheddafi dei ricavi delle esportazioni. Lo hanno deciso i ministri dell’Unione Europea, riuniti oggi a Lussembrugo. Un incontro che si è tenuto dopo le polemiche della mattinata. “La Nato ha voluto prendere la direzione militare delle operazioni e noi l’abbiamo accettato”, ha dichiarato il ministro francese degli Esteri, Alain Juppè, “Oggi deve svolgere il suo ruolo e distruggere le armi pesanti usate da Gheddafi per bombardare la popolazione”. “Dobbiamo mantenere ed intensificare i nostri sforzi nell’ambito della Nato” è la più cauta risposta del suo omologo inglese, William Hague. “Con i mezzi che abbiamo, stiamo facendo un grande lavoro” ha replicato a entrambi il generale dell’Alleanza, Mark van Uhm.
Il ministro Franco Frattini ha intanto incontrato stamattina alla Farnesina il rappresentante per la politica estera del Consiglio nazionale transitorio libico, Ali al Isawi. In attesa della riunione venerdì con il capo del Cnt, Mustafa Abdul Jalil. I due portavoce hanno chiesto alla comunità internazionale e all’Italia di mettere a disposizione i beni congelati al regime di Gheddafi per aiuti umanitari da utilizzare in Libia. Riguardo invece alla richiesta di una maggiore operatività della Nato, e quindi di un diverso coinvolgimento italiano, il ministro ha ribadito le sue perplessità. “Con il trattato di amicizia ci siamo scusati per la morte dei libici per mano dei fascisti colonizzatori: non vorremmo 100 anni dopo per errore trovarci di nuovo ad uccidere dei civili libici”, ha dichiarato Frattini. “Noi abbiamo già messo a disposizione mezzi fondamentali”, ha aggiunto, “Ma affronteremo comunque questa questione in sede di governo e anche con i nostri partner della Nato”. Ancora più scettico è il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che sulla possibilità che l’Italia prenda parte ai bombardamenti in Libia si è dichiarato “riluttante”. Ma ha anche informato che ne discuterà con il segretario di Stato alla Difesa americano, Bob Gates, con il quale avrà un incontro lunedì prossimo a Washington. Sempre La Russa ha poi confermato che i vertici militari italiani intrattengono da tempo rapporti con i ribelli libici.
Proseguono intanto gli scontri nel Paese. Secondo i ribelli, sarebbero almeno cinque i civili uccisi ieri dalle forze di Gheddafi a ovest di Ajdabiya, città ripresa dagli insorti dopo violenti combattimenti (Leggi la cronaca di ieri). Un raid aereo della Nato ha colpito invece quattro carri armati nelle vicinanze di Zitan: uno è stato distrutto, mentre altri tre sono stati danneggiati fino a essere inutilizzabili. Un altro attacco è stato compiuto verso un deposito di munizioni nel sud-ovest della Sirti. Sempre da fonti vicine ai ribelli, si susseguono le voci sulla presenza di terroristi di al Qaeda in Libia. Sarebbe stato lo stesso Colonnello ad aiutarli a entrare nel Paese, per chiedere il loro aiuto in caso di attacco via terra da parte della coalizione internazionale. Sull’Alleanza ha poi puntato il dito la tv di Stato libica, accusando la Nato di aver provocato diverse vittime civili nei raid su Kakla, a un centinaio di chilometri da Tripoli.
E mentre continuano gli scontri, si aggrava la situazione umanitaria. “Servono rifornimenti e l’accesso alle cure non è garantito”, ha spiegato il direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia, Kostas Moschochoritis. E’ partita oggi l’operazione dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) per evacuare i lavoratori immigrati bloccati nella città di Misurata. Nei piani dell’Oim, saranno evacuate dalle 7mila alle 8mila persone. Una nave è già partita da Brindisi e – dopo una tappa oggi a Bengasi per caricare a bordo soccorsi umanitari – arriverà a Misurata. I migranti saranno poi trasportati a Bengasi e da lì trasferiti con dei pullman a Sallum, alla frontiera egiziana. I cittadini non egiziani saranno rimpatriati dall’Oim nei Paesi di origine. Ma dal Cnt lanciano l’allarme: le milizie di Gheddafi “preparano un attacco devastante e vogliono impedire con la forza l’arrivo di aiuti umanitari”.
Mondo
Libia, nuove sanzioni Ue su petrolio e gas
A Misurata è emergenza umanitaria
L'Italia si dichiara 'riluttante' a un maggiore coinvolgimento nelle operazioni militari, a causa del suo passato coloniale. Continuano intanto gli scontri nel Paese e i ribelli lanciano l'allarme: "Gheddafi prepara un attacco devastante"
Il ministro Franco Frattini ha intanto incontrato stamattina alla Farnesina il rappresentante per la politica estera del Consiglio nazionale transitorio libico, Ali al Isawi. In attesa della riunione venerdì con il capo del Cnt, Mustafa Abdul Jalil. I due portavoce hanno chiesto alla comunità internazionale e all’Italia di mettere a disposizione i beni congelati al regime di Gheddafi per aiuti umanitari da utilizzare in Libia. Riguardo invece alla richiesta di una maggiore operatività della Nato, e quindi di un diverso coinvolgimento italiano, il ministro ha ribadito le sue perplessità. “Con il trattato di amicizia ci siamo scusati per la morte dei libici per mano dei fascisti colonizzatori: non vorremmo 100 anni dopo per errore trovarci di nuovo ad uccidere dei civili libici”, ha dichiarato Frattini. “Noi abbiamo già messo a disposizione mezzi fondamentali”, ha aggiunto, “Ma affronteremo comunque questa questione in sede di governo e anche con i nostri partner della Nato”. Ancora più scettico è il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che sulla possibilità che l’Italia prenda parte ai bombardamenti in Libia si è dichiarato “riluttante”. Ma ha anche informato che ne discuterà con il segretario di Stato alla Difesa americano, Bob Gates, con il quale avrà un incontro lunedì prossimo a Washington. Sempre La Russa ha poi confermato che i vertici militari italiani intrattengono da tempo rapporti con i ribelli libici.
Proseguono intanto gli scontri nel Paese. Secondo i ribelli, sarebbero almeno cinque i civili uccisi ieri dalle forze di Gheddafi a ovest di Ajdabiya, città ripresa dagli insorti dopo violenti combattimenti (Leggi la cronaca di ieri). Un raid aereo della Nato ha colpito invece quattro carri armati nelle vicinanze di Zitan: uno è stato distrutto, mentre altri tre sono stati danneggiati fino a essere inutilizzabili. Un altro attacco è stato compiuto verso un deposito di munizioni nel sud-ovest della Sirti. Sempre da fonti vicine ai ribelli, si susseguono le voci sulla presenza di terroristi di al Qaeda in Libia. Sarebbe stato lo stesso Colonnello ad aiutarli a entrare nel Paese, per chiedere il loro aiuto in caso di attacco via terra da parte della coalizione internazionale. Sull’Alleanza ha poi puntato il dito la tv di Stato libica, accusando la Nato di aver provocato diverse vittime civili nei raid su Kakla, a un centinaio di chilometri da Tripoli.
E mentre continuano gli scontri, si aggrava la situazione umanitaria. “Servono rifornimenti e l’accesso alle cure non è garantito”, ha spiegato il direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia, Kostas Moschochoritis. E’ partita oggi l’operazione dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) per evacuare i lavoratori immigrati bloccati nella città di Misurata. Nei piani dell’Oim, saranno evacuate dalle 7mila alle 8mila persone. Una nave è già partita da Brindisi e – dopo una tappa oggi a Bengasi per caricare a bordo soccorsi umanitari – arriverà a Misurata. I migranti saranno poi trasportati a Bengasi e da lì trasferiti con dei pullman a Sallum, alla frontiera egiziana. I cittadini non egiziani saranno rimpatriati dall’Oim nei Paesi di origine. Ma dal Cnt lanciano l’allarme: le milizie di Gheddafi “preparano un attacco devastante e vogliono impedire con la forza l’arrivo di aiuti umanitari”.
Articolo Precedente
Costa d’Avorio, dopo l’arresto
di Gbagbo inizia un un’epoca di incertezze
Articolo Successivo
Libia: uscire dal pantano di sangue
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
Meloni legge in Aula il Manifesto di Ventotene: “Non è la mia Europa”. Opposizioni protestano, caos e seduta sospesa. Lei: “Non ho tempo per la lotta nel fango”
Mondo
Israele attacca ancora Gaza, “morti 970 palestinesi in 48 ore”. Hamas: “Colpito edificio Onu e ucciso operatore straniero”. Idf nega
Zonaeuro
Il libro bianco per la difesa Ue e i paletti agli acquisti con i prestiti finanziati da eurobond
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Spinelli, scusala. Ai tempi sarebbe stata dalla parte di chi ti ha mandato al confino". Lo scrive l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran, postando una foto di Altiero Spinelli.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La lettura del manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni oggi è stata una provocazione, quando utilizza certe modalità si dimentica di essere la presidente del Consiglio e torna ad essere militante del suo partito". Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l'ex presidente Pd e ministra Rosy Bindi, intervistata da Giorgio Lauro e Marisa Laurito.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Voler delegittimare gli autori, unanimemente riconosciuti come i fondatori morali dell’Europa, grazie ai quali Giorgia Meloni può sedere in Parlamento come presidente del consiglio, è stata un’operazione inaccettabile. Va ben oltre ogni dialettica possibile è per questo che le opposizioni si sono ribellate". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista a Radio Radicale dopo la sospensione dell’Aula di Montecitorio.
"Ricordo poi alla destra - aggiunge infine il leader di SI - che ci sarà ben una ragione per cui un edificio dei Palazzi della Ue a Bruxelles è dedicato proprio ad Altiero Spinelli".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - “Il Manifesto di Ventotene è stato scritto durante la dittatura fascista. È un documento simbolo di libertà e democrazia, che ha espresso una visione per sconfiggere l'oppressione e indicato un percorso federale europeista come risposta ai sovranismi devastanti". Lo ha detto Piero De Luca, capogruppo del Pd in commissione Politiche europee della Camera.
"Quel progetto coraggioso degli Stati Uniti d'Europa, la cui ambizione ha consentito di avere oltre 70 finora di pace nel nostro Continente e di garantire diritti fondamentali. Meloni dovrebbe vergognarsi di una vera e propria apologia di fascismo che offende gravemente la nostra storia, la nostra memoria, il fondamento della nostra Costituzione democratica. Un'inaccettabile arma di distrazione di massa per distogliere l'attenzione dalla totale ambiguità della risoluzione di maggioranza sulla difesa europea che non dà nessun mandato chiaro alla Premier in vista del prossimo Consiglio Ue”.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Meloni come Trump. Ha deciso di prendere a pugni i fondamentali della Repubblica e dell’Europa. Attorno ai fondamentali è ora di organizzare una risposta politica, democratica e civile". Lo scrive sui sociale Pierluigi Bersani.
Milano, 19 mar. (Adnkronos)(Adnkronos) - "Suzuki sta attraversando un periodo particolarmente positivo grazie all'andamento in crescita su tutte le aree globalmente coperte dal marchio''. Lo dice Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia.
L'unica eccezione forse è proprio l'Europa, dove l'instabilità dei regolamenti sta delineando qualche incertezza. In realtà la crescita a livello mondiale è quasi del 4%, e nei primi nove mesi dell'esercizio fiscale - che noi, essendo giapponesi, iniziamo dal primo aprile e lo terminiamo il 31 marzo successivo - abbiamo già raggiunto 2 milioni e 600mila unità vendute, numero che ci colloca nella top 10 dei costruttori mondiali di auto".
"Suzuki ha un feeling con l’Italia - prosegue Nalli - Dal 2013, quando è cominciato il ciclo di rinnovamento di tutta la gamma, Suzuki è sempre cresciuta, sia di volumi che di quota di mercato. Non ha fatto eccezione il 2024, con un incremento che ci ha portati al 2,4% di quota di mercato. Nei primi due mesi del 2025, come dicevo, l'instabilità dei regolamenti europei ha influenzato anche le politiche del quartier generale, che è molto orientato e molto forte su mercati asiatici come il Giappone e soprattutto l'India. Ma siamo ottimisti per il prossimo futuro, sapendo che l'Europa in questo momento sta mettendo mano ai regolamenti”.
“Suzuki non ha una strategia segreta, ma quella che ha sempre dichiarato fin dall'inizio, ovvero cercare di dare al cliente quello che si aspetta, quello che serve per la mobilità – commenta Nalli in merito ai nuovi modelli, anche alla luce della flessione sul mercato italiano – Parliamo quindi di una gamma interamente ibrida: fin dal 2020 Suzuki è l'unico marchio tutto e solo ibrido; e poi, anche per rispettare le normative - perché Suzuki discute le norme ma poi le deve rispettare - il lancio di una vettura elettrica, che si chiama eVitara ed è la Vitara che ci si aspetta dalla Suzuki, ossia un fuoristrada duro e puro in versione elettrica”.
Sulle strategie future, Nalli aggiunge "Suzuki Motor Corporation ha intrapreso una strada multipath, cioè che segue diversi percorsi. L'ibrido sarà la nostra principale soluzione per la mobilità del futuro, unita all'elettrico: questo perché l'Europa ce lo chiede, il pianeta ce lo chiede e di conseguenza seguiamo volentieri le norme in tal senso. Non trascuriamo poi altre soluzioni come quelle dei biocarburanti o dei carburanti sintetici. In particolare Suzuki è molto attiva sul biometano, addirittura ne è produttore per il mercato indiano" conclude il Presidente di Suzuki Italia Massimo Nalli.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Pur di coprire le divisioni della destra, le bordate di Salvini, la patriota Meloni è disposta a irridere i padri della Patria e dell’Europa. Se guida il Governo di una Repubblica democratica è grazie a loro, che dal confino fascista di Ventotene concepivano un sogno di libertà". Lo scrive sui social Peppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd.