”Per noi italiani, per noi europei, l’Unione Europea è la condizione essenziale per progredire ancora”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, alla Biennale della democrazia in corso a Torino. “L’Ue è un punto di riferimento nel mondo per come ha saputo sviluppare negli anni una forma originale di governo, fondata sugli stati sovrani ma dotata di strutture sovranazionali volte alla soluzione di problemi comuni. Il suo assetto è in evoluzione. I successi si accompagnano con tensioni fra Stati e fra questi e le istituzioni comunitarie”, ha affermato Draghi nel suo intervento sul tema “Globalizzazione e politiche economiche: lezione da una crisi”.

E sulla situazione italiana Draghi ha detto: ”Il nostro paese, non corresponsabile della crisi, vi è entrato già debole, ha pagato un prezzo alto di riduzione del reddito e dell’occupazione, ne esce con i suoi problemi strutturali ancora da risolvere”. L’Italia deve ritrovare la“capacità di sviluppo” che ha messo in campo alla fine dell’Ottocento e dopo la seconda guerra mondiale, “per sciogliere i nodi che stringono le nostre prospettive di crescita”. Al contempo “la politica economica deve saper creare quell’ambiente istituzionale in cui la capacità dell’economia di svilupparsi possa dispiegarsi appieno”. All’Italia, secondo il governatore, serve una crescita attorno al 2% e una riduzione del deficit dello 0,5% per rispettare il nuovo obiettivo di riduzione di cinque punti del debito pubblico previsto dalle nuove regole per il rafforzamento del Patto di stabilità.

Draghi ha anche fatto un commento sulla politica monetaria della Bce, che “anche dopo il rialzo del tasso di interesse di riferimento deciso la scorsa settimana, rimane molto accomodante. Le politiche monetarie – ha aggiunto – devono tener conto dell’emergere di tensioni inflazionistiche, sospinte dal rincaro dei prodotti alimentari ed energetici. Nell’area dell’euro, dove l’inflazione è dall’inizio dell’anno al di sopra del 2%, occorre prevenire il deterioramento delle aspettative sulla dinamica dei prezzi interni”. E sempre in tema di economia il governatore ha evidenziato che “in tutto il mondo si delinea ora chiaramente la necessità di far cessare il sostegno straordinario fornito nell’ultimo triennio alle economie dai bilanci pubblici e dalle politiche monetarie”.

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