Cronaca

Bunga bunga, come funzionava il pre-festa<br>Emilio Fede querela le nuove testimoni

Secondo il direttore del Tg4 e Lele Mora, Ambra Battilana e Chiara Danese sono due "bignè" capaci di "far fuori" Roberta Bonasia, "fidanzatina" del Cavaliere

Lo “schema Arcore” esiste eccome e le testimonianze di Ambra Battilana e Chiara Danese, pubblicate ieri da La Repubblica e Corriere della Sera, lo confermano. Esiste, sostengono i pubblici ministeri, una procedura fissa che parte dalla selezione delle ragazze per le feste a luci rosse e arriva al premier Silvio Berlusconi, l'”utilizzatore finale” di show girl e prostitute, secondo la definizione dell’avvocato Niccolò Ghedini.

Come raccontato ieri e come ripreso oggi da La Repubblica, la sera del 22 agosto scorso ad Arcore oltre a Berlusconi, c’erano sedici ospiti. Il direttore del Tg4, Emilio Fede, il consigliere regionale del Pdl, Giorgio Puricelli, e ben quattordici ragazze di cui nove, secondo gli investigatori,”hanno trascorso la notte all’interno della villa. Si tratta di Lisa Barizonte, Iris Berardi, Roberta Bonasia, le gemelle Imma ed Eleonora De Vivo, Marystell Polanco, Nicole Minetti, Ioana Visan e l’ultima identificata come “tale Marisiel“. I tabulati telefonici confermano quello che Ambra Battilana e Chiara Danese hanno raccontato ai pm l’8 aprile: “Volevamo assolutamente andare via”. E così, alle 3.31, le celle telefoniche dei loro cellulari si staccano da quelle di Villa San Martino insieme a quella di Emilio Fede che riaccompagna le due ragazze in piazzale Loreto .

“Bisogna portare ad Arcore quel bignè domani sera”. Ma come e perché Emilio Fede  porta le due diciottenni a Villa San Martino? E’ dalle carte che emerge il meccanismo, ben diverso dalla versione sfumata dei legali del premier. C’è la parte in cui si trama per convincere le due ragazze con la promessa di un posticino nel mondo dello showbiz. E’ quello che succede il 21 agosto, quando ‘l’arruolatore’ Lele Mora, e il ‘selezionatore’ Emilio Fede parlano di Daniele Salemi, manager delle due ragazze. “È arrivato con queste due splendide, Chiara e Ambra, mamma mia ragazzi, che belle!”, dice il giornalista Mediaset. Dunque, non c’è alternativa: “Bisogna portare ad Arcore quel bignè domani sera”, ribatte l’agente dei vip. Alla fase di convincimento, segue la preparazione vera e propria del “bunga bunga”. In questo caso, Fede spiega a Mora: “Silvio aveva capito che conoscevo delle ragazze, dice: “Portale”. Sono quelle due belle che mi hanno presentato ieri sera”, queste Ambra e Chiara che Fede ha già ricevuto a Milano 2 per ‘provinarle come ‘meteorine’.

Ma perché Ambra e Chiara sono così importanti per Fede? Per fare da contraltare a Roberta Bonasia, la “fidanzatina” del premier: “Ha preso già troppo possesso, pretende tutto”. Mora concorda: “Ho capito, cambiamo, eh?”. Impresa difficile, lo stesso Fede ne è conscio: quella ragazza che si traveste da porno-infermiera, che è miss Torino 2010, “non gliela togli, perché lui (Berlusconi) è preso”. Ma il direttore del Tg4 riesce bene nel suo intento e il 23 agosto ragguaglia Mora sullo svolgimento della serata: “Abbiamo fatto un po’ tardino… abbiamo spazzato via come era prevedibile spero quella Roberta (Bonasia), che è una stronza di merda… quando ha visto queste due (Ambra e Chiara) è impallidita… Bene, è arrivato lui, non l’ha più cagata per tutta la serata, perché guardava queste, capito?”.

Ragazze “da offrire al drago”, come prediceva Veronica Lario dopo lo scandalo Noemi. Ma anche ragazze semplici. Ambra, che vive a Torino in una casa popolare all’ex villaggio olimpico, intervistata oggi da Il Corriere della Sera, appare per quello che è: una quasi diciannovenne che sogna l’università – “Vorrei fare architettura”, dice. Nonostante l’impatto choc con il mondo dello spettacolo, Ambra spera ancora in un ‘posto al sole’: “Cercherò di sfondare nel mondo dello spettacolo”, rivela. Nell’intervista conferma quello che ha raccontato ai pm l’8 aprile. Ammette di aver voluto, insieme a Chiara, “cogliere l’attimo”, l’opportunità di conoscere una persona che poteva farle svoltare. Il problema è il limite, il senso del pudore, il desiderio di scrollare da se stessa l’immagine di prostituta: “Mia mamma per metà è filippina e per metà spagnola, si fida di me, sa che non ho cose strane per la testa ed è tranquilla. Sa quello che ho fatto: lavoro nella moda da quando ho 14 anni e non ho mai trascurato la scuola”.

Su La Repubblica parla anche la mamma di Chiara Danese, l’altra vittima della “notte da incubo”. Per lei la figlia è ‘colpevole’ solo di “essersi fidata delle persone sbagliate”. Emilio Fede, Silvio Berlusconi e l’agente amico di Lele Mora, Daniele Salemi. La mamma di Chiara conferma quanto detto dalla figlia: “La verità è quella che è uscita sui giornali – dice – ed era giusto che mia figlia la raccontasse. Io stessa, dopo averci pensato su, vedendo quanto stava male, le ho consigliato di rivolgersi alla procura e di liberarsi di questo peso”. Anche in questo caso, c’è il desiderio di una famiglia di levarsi l’alone di sporcizia che ormai accompagna ciò che ruota intorno ad Arcore: “Dopo che è uscita la notizia che Chiara aveva partecipato alla festa in paese hanno iniziato a considerarla una escort. Sono arrivate telefonate anonime, c’è gente che l’ha insultata per strada. Non è più riuscita a trovare un lavoro”.

Fede: “Macché Priapo, sono nonno”. “Tutto falso al 110%. Tutto inventato. Nessuna statuetta di Priapo, nessun palpeggiamento, nessuna nudità. Nessuna promessa di diventare meteorina”. Emilio Fede, intervistato da ‘La Repubblica’, annuncia querele in relazione all’affaire Ruby. “Ho querelato per calunnia le due ragazze – afferma -. Mi pongo però una domanda, alla quale ognuno può dare la risposta che crede: come è possibile che dopo 5 mesi (8 mesi, ndr) due persone decidano di presentarsi ai giudici per una dichiarazione spontanea, lo facciano di lunedì, alla vigilia del voto sul processo breve e la facciano rivolgendosi ad un avvocato donna, deputato (senatrice, ndr) dell’Idv?” Emilio Fede è stato tirato in ballo direttamente da Ambra Battilana e Chiara Danese, nel loro racconto sui bunga bunga. “Che fossero presenti alla cena – dice Fede – non è falso. Anche se di loro mi ricordo molto vagamente. Ma sono arrivate con quello, come si chiama, Daniele Salemi, amico di Lele Mora”. Fede sostiene ancora: “il vero dramma in questa vicenda è per la mia famiglia. Ho una nipote che vede il nonno indicato come uno che fa il mercato della prostituzione. Come si può pensare?”. (er)