Solo un atto dovuto. Per questo motivo il pm di Cagliari Emanuele Secci, titolare dell’inchiesta sull’incidente della Saras di lunedì scorso (Leggi l’articolo di Giorgio Meletti), che ha causato la morte di Pierpaolo Pulvirenti, l’intossicazione di Gabriele Serranò e il ferimento di Luigi Catania, ha iscritto sul registro degli indagati i primi due nomi. Sono quelli del direttore dello stabilimento di Sarroch in provincia di Cagliari, Guido Grosso e il direttore tecnico della società che si occupava della manutenzione dell’impianto, Innocenzo Condorelli, indagati per omicidio colposo e lesioni.
La Saras, di proprietà dei fratelli Gianmarco e Massimo Moratti, non è nuova a incidenti sul lavoro con esiti mortali. Il 14 aprile 2007 è morto Felice Schirru, 34 anni, dipendente di una ditta di appalto impegnata nelle manutenzioni di primavera della Saras. Il 26 maggio 2009 sono morti Daniele Melis, 29 anni, Bruno Muntoni, 58 anni, Gigi Solinas, 27 anni, dipendenti di una ditta di appalto impegnata nelle manutenzioni di primavera della Saras. Lunedì 12 aprile 2011 è morto Pierpaolo Pulvirenti.
Ieri gli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche del Comando provinciale carabinieri di Cagliari sono tornati a Sarroch per un nuovo sopralluogo nell’impianto Dea3. Con i militari del Ris anche il pm Emanuele Secci. Secondo il quotidiano L’Unione sarda, il pubblico ministero avrebbe posto una serie di quesiti ai quali i rilievi nell’immediatezza dell’incidente e quelli svolti oggi dovrebbero poter dare una risposta. Sempre oggi il medico legale Roberto Demontis effettuerà l’autopsia sul corpo di Pulvirenti.
Sono migliorate, intanto, le condizioni di Gabriele Serranò, 23 anni, di Augusta, uscito ieri dal Reparto Rianimazione dell’ospedale Brotzu. Il giovane, che come Pulvirenti aveva respirato idrogeno solforato, si è risvegliato dal coma, ma non si ricorda nulla di quanto accaduto. Ha già lasciato, invece, l’ospedale dopo aver firmato il foglio di dimissioni per poter tornare dalla famiglia in Sicilia, Luigi Catania, di 42 anni, di Siracusa, che si era fratturato una gamba cadendo da una scala mentre cercava di prestare soccorso ai due compagni di lavoro.
La posizione della Saras. Dopo i due giorni di sciopero che hanno bloccato le attività nello stabilimento, si è tenuto oggi l’incontro tra sindacati e rappresentanti della raffineria. “C’è l’impegno della Saras a rendere subito operativa la commissione paritetica per la sicurezza richiesta dai sindacati dopo l’incidente mortale di lunedì scorso”, ha riferito Mariano Carboni della Fiom-Cigl. “La commissione sarà costituita da una quindicina di persone – ha spiegato Carboni – e avrà il compito di monitorare ogni giorno le condizioni di sicurezza nello stabilimento in questo periodo in cui alcuni impianti sono fermi per manutenzioni. Ne faranno parte sei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) della Saras, sei Rls delle ditte d’appalto e tre supervisori della stessa Saras”. I sindacati hanno chiesto che l’operatività della commissione non sia limitata ai periodi di fermata obbligatoria e che sia, invece, estesa anche al resto dell’anno.
Nella riunione si è parlato anche della modalità di ripresa delle attività dopo i due giorni di sciopero. I sindacati hanno ribadito la necessità di un processo graduale e richiamato il rigoroso rispetto dei contratti di lavoro e delle normative. “Non vogliamo correre il rischio di errori”, ha detto Carboni, secondo il quale si sarebbe potuto evitare l’infortunio di lunedì sera. “La fretta è cattiva consigliera. Non accetteremo pressioni sul lavoro straordinario, che potrebbero stressare i lavoratori”.