I risultati delle norme approvate ieri alla Camera dei deputati – il cosiddetto processo breve che, tra le altre cose, abbrevia i tempi di prescrizione per gli imputati incensurati – sarebbero quelli di una sostanziale amnistia. Ormai lo si dice senza mezze parole.
Questa prima parte della cosiddetta “epocale” riforma della giustizia ha come primo risultato il proscioglimento degli imputati e la tragica beffa per le vittime dei processi sul disastro di Viareggio del 2009, sui crac Parmalat e Cirio, sulle svariate morti provocate dall’Eternit, sul crollo della Casa dello studente nel terremoto dell’Aquila e tanti altri, che vedrebbero la loro conclusione per prescrizione.
La proposta del governo ha come effetto quello di garantire gli imputati a scapito delle vittime, mentre lo stesso governo non trova il tempo di far applicare definitivamente la legge 206 del 2004 (Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice), nonostante le sollecitazioni unanimi di tutto il Parlamento. Ci auguriamo che questa legge, con un sussulto di dignità da parte dei senatori della maggioranza, non venga approvata in Senato e che la tutela delle vittime di reato diventi una delle priorità nei futuri lavori parlamentari.
Vignetta di Arnald