Vittorio Arrigoni, l’italiano attivista per i diritti umani dell’International Solidarity Movement rapito ieri a Gaza, è stato ucciso. Il suo corpo è stato rinvenuto in una casa abbandonata nel corso di un blitz delle forze di Hamas. Non è la prima volta che attivisti, volontari e giornalisti italiani impegnati in missioni all’estero vengono rapiti: in alcuni casi il sequestro ha avuto un lieto fine, in altri si è concluso tragicamente. Ecco i casi più famosi.
-16 MAGGIO 2005:
Clementina Cantoni, cooperante di Care International, viene sequestrata in Afghanistan. Resta per 24 giorni nelle mani dei rapitori, poi viene liberata.
-4 FEBBRAIO 2005:
in Iraq viene rapita la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena che si trova a Bagdhad per realizzare una serie di reportage. Dopo un mese viene liberata dai servizi segreti italiani al termine di una lunga trattativa. Durante la liberazione viene ucciso Nicola Calipari, uno degli agenti dei servizi di sicurezza che la sta portando in salvo.
-7 SETTEMBRE 2004:
Simona Torretta e Simona Pari, operatrici di Ong, vengono rapite a Bagdad. Dopo tre settimane di prigionia vengono liberate.
-21 AGOSTO 2004:
Enzo Baldoni, in Iraq come giornalista freelance, viene rapito a Najaf dall’Esercito islamico. Dopo un ultimatum all’Italia in cui si chiede il ritiro delle truppe entro 48 ore viene ucciso.
-13 APRILE 2004:
Fabrizio Quattrocchi, componente italiano di una compagnia militare privata in Iraq, viene rapito insieme a tre suoi colleghi: Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio da miliziani che si autodefiniscono ‘Falangi Verdi di Maometto’. Il giorno dopo Quattrocchi viene ucciso. I suoi colleghi vengono invece liberati dopo 58 giorni di prigionia.