Dopo una breve tregua a causa del maltempo, sono ripresi gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Nella notte 46 immigrati tunisini a bordo di una barca in legno che stava affondando al largo dell’isola di Lampedusa sono stati tratti in salvo. I 46 migranti, tra cui due donne, sono stati soccorsi da una motovedetta della Guardia di Finanza a 23 miglia dall’isola dopo essere stati avvistati dalla nave della Marina militare in servizio di perlustrazione. Durante il trasbordo sulla motovedetta la barca stava igià imbarcando acqua e stava per affondare. Uno dei tunisini soccorsi è caduto in acqua ma è stato salvato dai finanzieri. I migrantii, arrivati intorno all’1.30 a Lampedusa, sono stati accompagnati al Centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, dove ci sono circa 200 migranti su una capienza di 850 persone.
E un altro barcone con circa 300 profughi provenienti dalla Libia è già stato avvistato nel Canale di Sicilia. L’imbarcazione, come confermano dalla Capitaneria di porto, “è monitorata a distanza” dai mezzi della Guardia costiera. Il loro arrivo a Lampedusa è previsto in giornata.
Intanto nel centro di prima accoglienza dell’isola, dove oggi è atteso l’arrivo del ministro della Difesa Ignazio La Russa, ieri si era era registrata la protesta di un centinaio di immigrati contro i rimpatri avviati in questi giorni dopo l’accordo con il governo tunisino. Oggi non sarà effettuato nessun rimpatrio degli immigrati tunisini sbarcati sull’isola di Lampedusa dopo il 5 aprile. Dopo l’ultimo rimpatrio, via aereo, avvenuto ieri sera con trenta migranti riportati in Tunisia, i voli dovrebbero riprendere domani al ritmo di sessanta al giorno.